65. Ora

28 1 0
                                    

Il mattino dopo mi sveglio a causa delle sue dita che tracciano delicatamente il mio viso e il mio corpo. E' quasi un solletico. Apro di colpo gli occhi e lo guardo. "Buongiorno, bellissima," la sua voce è profonda e roca. 


"Ciao," la mia invece è piccola e stridula.


Ride, baciandomi la testa. "Dio, ti amo così tanto." Tiro il suo corpo più vicino al mio, premendo il viso sul suo petto e baciandogli il tatuaggio delle rondini. "Cosa vuoi fare oggi?" La usa voce rimbomba contro la mia guancia. 


Sorrido contro di lui. "Non lo so. Magari possiamo andare in spiaggia."


"Sì, va bene."


Un paio d'ore dopo, dopo aver fatto colazione e una doccia, indosso il mio costume a pois neri e rosa. Harry si gira e si congela, pizzicandosi il labbro inferiore tra il pollice e l'indice. 


"Che c'è?"


Scuote la testa, tenendosi ancora il labbro. "Avevo una tua foto con quel bikini attaccato al muro." Mi acciglio. "L'avevo presa da una rivista."


"Oh, intendi le foto che avevi attaccate in tutta la tua camera in Inghilterra." Ghigno verso di lui.


Spalanca gli occhi per un momento. "Fottuta Gemma." Rido. "Ma sì," si avvicina. "E ce n'era un'altra in cui indossavi solo una canotta e delle mutande." Chiude gli occhi. 


So di quella foto. Fu fatta per il mio 18° compleanno, un piccolo atto di ribellione che mi lasciò più imbarazzata che altro. La mia voce trema, insicura, "Per la cronaca, erano mutande di un costume."


"Era sexy," si morde il labbro inferiore, avvicinandosi ancora. "Ho passato ore a cercare di indovinare la forma dei tuoi capezzoli."


"Gesù." Non so se sentirmi imbarazzata o lusingata.


"Sì?" Ghigna di nuovo. 


Lusingata. "E mentre fissavi quelle foto," la mia voce è resa rauca dal desiderio, "cosa immaginavi?"


"La tua bocca." Mi lecco le labbra e lo tasto da sopra il suo costume giallo. "Cazzo," geme, palpandomi il seno. "E," la sua voce esita, "di toglierti questo minuscolo bikini. Lo amo."


Faccio scivolare la mano nel suo costume, stringendolo. "Io  amo il tuo minuscolo--"


"Hey, puoi non usare la parola minuscolo mentre hai in mano il mio pene?"


"Oh, quello non è minuscolo. Quello è grosso," mi inclino in avanti e gli bacio il collo. "Amo questo costume, che è minuscolo. Ti contiene a malapena," strofino la mano sulla sua cappella. 


Gli tiro giù il costume mentre mi inginocchio e lo prendo in bocca. "Oh cazzo, piccola." Mi accarezza la guancia e i capelli. Gli afferro i fianchi e strofino i denti sulla sua lunghezza. "Aghh. Oh merda, Maddie. Fai piano." 

The Other One [ Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora