Ogni volta che ero sola, mi arrampicavo sulla panca di legno davanti al pianoforte nel nostro soggiorno. Ero così piccola, che era una lotta poggiare le mie ginocchia grasse sul sedile e spingermi su. Premevo le mie corte, grasse, piccole dita sui tasti. Non avevo idea di cosa stessi facendo. Mi piacevano i suoni e basta. Mi piaceva il suono triste dai tasti alla mia sinistra. Mi piaceva il modo in cui i tasti neri suonavano... spenti. Suonavano come io mi sentivo. Triste e spenta. Tipo, appunto, non appartenevo alle note sulla destra, le carine note alte che dicevano che va tutto bene.
Quel piano era il mio miglior amico segreto. Era un tesoro di un carino color noce e aveva dei ritagli intricati sul ripiano per lo spartito. Proprio sopra i tasti, c'era una sottile placca di ottone. Mio fratello me la lesse: Schafer & Sons. E io pensavo che un giorno sarei cresciuta e avrei sposato un figlio di Schafer. Questo dimostra quanto amavo il mio pianoforte.
Ma non ho mai permesso a nessuno di vedermi suonare tranne che a lui. Matty si sedeva sulla panca accanto a me e guardava le mie dita paffute muoversi sui tasti. A volte provava a imitarmi, ma le sue dita incespicavano, e non suonava mai uguale. Non gli ho mai detto quanto amavo quel pianoforte, o averlo seduto lì vicino a me. Ma so che lo sapeva. Faceva un sorriso segreto, un sorriso solo per me, quando mi trovava appollaiata su quella panca.
Penso di avere imparato cos'è un cuore spezzato il giorno che mio padre ha distrutto quel piano. Avevo suonato tutta la mattina. Quando mio fratello tornò a casa da scuola, si sedette accanto a me e suonò con me, in modo terribile. Forte. Troppo forte. Io ero sempre tranquilla e timida. Non volevo che nessuno sentisse. Ma Matty era un ribelle. Voleva il rumore. Forte.
Mio padre no. Era un uomo grande con una barba ispida e una pancia grossa, come un Babbo Natale arrabbiato e con i capelli neri, che distruggeva i regali invece di darli. Il suono dei suoi passi attraverso la casa fu abbastanza per farmi scappare dietro un divano.
Mio fratello rimase, suonando le corde di quei tasti spenti.
Il suono del piano che si ribaltò mi spezzò. Mio padre era infastidito e grugnì e colpì per almeno qualche minuto prima che quello cedesse, per poco non ha distrutto anche Matty con quello. E poi il mio padre- Babbo Natale satanico lo calpestò di nuovo, lasciandosi il casino dietro. Lasciando me un casino.
Non ho più suonato il pianoforte finché non mi sono trasferita, nella mia propria casa, tredici anni dopo.
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The Other One [ Italian translation]
FanfictionPerseguitata dal suicidio di suo fratello maggiore, la vita di Maddie Turner è un casino. La sua prepotente madre l'ha spinta nella recitazione quando era una bambina, anche se non era quello che voleva, e Maddie ha passato gli ultimi 8 anni interpr...