Sto saltellando in giro per casa in una vecchia maglietta dei They Might Be Giants con i capelli raccolti in un asciugamano, fresca di doccia. Ieri sera ero troppo stanca per fare qualsiasi cosa tranne che crollare sul letto e dormire. E ricordare le labbra di Harry contro le mie. Penso di aver fatto più quello che dormire, in realtà. Ora, sto ascoltando la musica a tutto volume, uno stano mix di pop punk e classici alternativi. Fall Out Boy e Taking Back Sunday e Motion City Soundtrack. REM e The Replacements e i Radiohead. Paramore e Concrete Blond. E ovviamente, They Might Be Giants. Mentre sto trasportando un carico di vestiti dalla lavatrice all'asciugatrice, c'è un leggerissimo bussare alla porta principale.
Sbircio dalla finestra a lato e squittisco come il personaggio di un cartone. Harry è fuori dalla mia porta, e io stavo cantando queste canzoni più forte di quanto potessi, in biancheria intima. Posso sentirlo ridere da fuori. Tenendo la porta come una barriera per coprire la mia parte bassa scoperta, la apro di qualche centimetro.
"Cosa ci fai qui?"
"Ciao anche a te." Mi sorride, i suoi occhi salgono sulla mia testa. Allungo una mano e sento l'asciugamano. Stupido asciugamano. Lo srotolo e lo getto sul pavimento dietro di me, i miei capelli umidi ricadono alle mie spalle. Ride di nuovo, e alza una busta bianca di carta. "Dalla gastronomia."
"Um. Aspetta." Corro al cestino dei panni caldi freschi di asciugatura e infilo un paio di shorts. "Okay, entra," spalanco la porta.
Entra in cucina e si siede su uno sgabello. Lo sgabello. Mi appoggio ai fornelli dall'altra parte rispetto a lui, l'alto bancone tra di noi. Allunga il suo braccio tatuato verso di me, e giuro è come se avesse visto i miei sogni a occhi aperti. "Hai, tipo, qualche cibo in casa?" gesticola intorno alla mia cucina.
"Tipo, no. No in realtà." Ridacchio.
La sua risata gli increspa gli occhi. "È per questo che ordini sempre da Sal's?"
Sapete quella risata che fate, dove la vostra bocca è chiusa perché state cercando di contenere l'enorme euforia dal propagarsi su tutta la vostra faccia, e quindi espirate una specie di risata che vi scuote tutto il corpo? Quella sono io. "Sì, di solito. Ma non ho ordinato niente oggi."
Grugnisce, "Sal."
"Cosa? Aspetta, gliel'hai detto?"
"No," dice troppo tranquillamente, e questo brucia. "Bè, qualcosa. Tu gliel'hai detto?"
"Perché avrei dovuto dirglielo?" Non posso fare a meno di ridere di nuovo. Perché avrei dovuto dirlo al tizio che possiede la gastronomia? Cosa avrei mai potuto dire? Gradirei un panino al tonno, e oh, ho quasi succhiato la faccia a tuo nipote l'altra sera.
"Perché avrei dovuto io?" chiede.
"È tuo zio. No?"
"Avrei dovuto dirglielo? Voglio dire, tu l'hai detto a qualcuno?"
Si alza e cammina intorno al bancone verso di me, uno sguardo animalesco negli occhi. Ricordo le sue mani tirare il retro della mia maglia, tenendomi stretta a sé come se fossi potuta svanire se non avesse mantenuto il contatto. Guardo le sue labbra, così rosa e formose e carine.
"Non lo so. Non avrei saputo cosa dire. Cioè," più si avvicina, più mi agito, il sangue mi confluisce in faccia. "Non so cos'è questo, cosa siamo."
Posa una mano sul bordo del fornello dietro di me e l'altra sulla mia mascella. "Giorno due e tu vuoi già definire la relazione." I suoi occhi stanno brillando di divertimento.
Sorrido. "Non l'ho mai fatto prima. Non lo so. Non so come vanno queste cose di solito."
Mi bacia. Morbido e piano. "Dopo che ti avrò portata fuori stasera, suppongo che possiamo dire che stiamo uscendo." Le sue labbra strofinano di nuovo le mie.
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The Other One [ Italian translation]
FanfictionPerseguitata dal suicidio di suo fratello maggiore, la vita di Maddie Turner è un casino. La sua prepotente madre l'ha spinta nella recitazione quando era una bambina, anche se non era quello che voleva, e Maddie ha passato gli ultimi 8 anni interpr...