50. Ora

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I giorni successivi passano così velocemente, una confusione di lavoro e lezioni, stress e ansia. La mia ansia cresce mentre io e Andre pianifichiamo la scena. La sua reazione quando gli ho mostrato la sceneggiatura sarebbe stata comica, se il momento non fosse stato così serio. Parlò in modo più calmo di quanto l'abbia mai sentito, chiedendomi se volevo davvero farlo. L'ho assicurato di sì, e abbiamo definito i piani. Ci è voluto poco a convincere la sorella di Samantha. Così è tutto pronto, ma mi sento nauseata, disgustata ogni giorno mentre venerdì si avvicina.


Così giovedì mattina, mentre accompagno Harry da Sal, gli chiedo di venire con me da Kline dopo la scuola. "Stai bene, piccola?"


"Sì, sono solo in ansia per domani. Voglio tastare con lei il terreno."


"Okay."


"In più, ho ancora il suo etilometro." Ride. "Ci vediamo dopo il lavoro." Si sporge sul sedile e mi bacia, la sua lingua accarezza gentilmente la mia.


Il resto della mia giornata va bene, tranne per quella fottuta lezione di musica. Voglio piangere. Mentre esco, incontro Harry. "Oh piccola. Cosa c'è che non va?"


"Odio questa lezione. Non ci arrivo. E non mi sono mai sentita così. Sono sempre stata in grado di capire le cose facilmente. Ma questa," mi copro il viso, cercando fisicamente di trattenere le lacrime.


Mi circonda con le braccia. "Andrà bene, Maddie. Farò venire Liam nel fine settimana. Starai bene." Annuisco contro la sua spalla. Mi conduce all'edificio in cui si svolge la mia lezione di letteratura. "Ti sta bene andare a questa lezione?"


"Sì, presumo," sussurro. Strofina gli angoli dei miei occhi, dove le lacrime hanno iniziato a scorrere. Non so perché cazzo sono così emotiva per una stupida fottuta lezione. Starò bene. Prendo un profondo respiro. "Sto bene. Ci vediamo dopo." Mi bacia, ed entro in classe. Dopo sta aspettando proprio fuori dalla porta.


"Pronta?" Mi prende la mano. Accompagniamo Zayn e Niall a casa prima di andare all'ufficio di Kline. Entra con me e si siede in sala d'attesa.


"Maddie, sei tornata," dice Kline dalla porta. La seguo nell'ufficio e mi siedo sul divano, piegando i piedi sotto di me. "Come stai?"


"Eh," sorrido. "Sono ansiosa."


"Perché?" Le dico del cortometraggio. Alza le sopracciglia in sorpresa diverse volte. "Come è stato, tornare lì?"


"Per niente brutto come pensavo sarebbe stato."


"Le cose di solito non sono brutte come pensiamo che siano."


Sorrido. "E' stato carino in un certo senso, vedere i posti che ho rievocato nel mio diario. Anche pensare ai momenti felici. Non ero nauseata mentre guardavo l'albero. Non ero rotta. Stavo bene."


"Ma ora sei in ansia per il film. Cos'è che ti preoccupa nello specifico?"


The Other One [ Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora