7. Organizzazione

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Chris'povs
Le 21:12. Suonano alla porta. Dev'essere sicuramente Allyson. Apro la porta e me la trovo davanti, bella da mozzare il fiato; è sempre la solita Allie, ma ogni volta mi fa sempre un certo effetto. Con tutta la tranquillità possibile la faccio accomodare sul divanetto di pelle bianco.
"Gradisci qualcosa da bere? Non fare complimenti"
"Cosa può offrirmi?"
"Ti fidi?"
"Dovrei?"
"Lascia fare a me, nel frattempo sistema le carte"
La lascio alle sue cose nel salotto e mi dirigo in cucina, postazione da cui riesco a vederla benissimo, mentre preparo due cocktail. Si mette a suo agio, si è tolta le scarpe e siede sul divano a gambe incrociate, sicuramente per il fastidio, ha legato i capelli scuri con l'aiuto di una matita. Bella è dir poco: uno spettacolo della natura.
"Ecco qua" dico sedendomi accanto a lei sul divano. Annusa il bicchiere cercando di capirne il contenuto.
"Vodka, cannella, menta e... liquirizia?"
"Cioccolata"
"Vabbè ci sono andata vicino"
Ne beve un sorso e non appena riesce ad assaporarlo mi guarda inebriata
"Lo adoro"
"Mi ha insegnato mio zio Victor, ha un bar in riva al mare, alle Canarie"
"Però... alla faccia! Dev'essere un sogno"
"Già, lo penso anche io"
"Sa signor. Hcollins non dovrebbe servire alcolici ai suoi alunni, tanto meno se sono minorenni"
Mi sgrida con fare scherzoso puntandomi contro l'indice
"Ha ragione signor giudice, ma in questo momento non sono il suo insegnate ma solo un ventiquattrenne che ama il piacere di un cocktail con una bella ragazza. Ah e puoi chiamarmi Chris e non darmi del lei"
"Va bene... Chris"
Lavoriamo un po' al progetto gita. Di tanto in tanto scherziamo sui colleghi o sulle celebrità, spettegolando sui pettegolezzi dei corridoi, freschi di giornata, raccontatici dalla bidella del secondo piano, Rosianne.
"Allora è deciso? Sarò io ad accompagnarvi a Mallorca"
"A quanto pare si..."
"Vedrai, ci divertiremo"

Meglio non amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora