Meglio non amare

15. Iniziamo

Allyson's povs
Avevo appena salutato Sam sulla soglia della porta di casa sua e mi avviavo verso casa quando il mio telefono inizia a squillare, lo sfilo dalla tasca e leggo sul display il nome. Sono indecisa se rispondere o attaccare. Prendo il secondo bel respiro della giornata e inizio la telefonata.
"Pronto"
"Sai che ore sono?"
"Ciao anche a te"
"Allora? Che ore sono?"
"Le otto e un quarto?"
"Sbagliato"
"Il tuo orologio dev'essere rotto allora, Chris, sono le otto e un quarto"
"Sbagliato Al" fa una pausa teatrale per rendere il tutto più spinoso "È l'ora di te"
Mi blocco all'istante, questo voleva significare che tutto stava iniziando, se lui avesse fatto una richiesta, io avrei dovuto acconsentire e da li sarebbe iniziata la nostra storia di sesso.
"Ah si?"
"Si. Vieni a casa mia, adesso"
Riluttante accolgo la sua richiesta "Arrivo"
Metto giù e poso il telefono. Sembrava di essere in cinquanta sfumature di grigio e io, proprio come quellla stupida di Anastasia avevo accettato questo giochetto e ora dovevo subirne le conseguenze. Prendo la macchina e mi dirigo verso casa di Chris. Durante il viaggio non facevo che ripetere "cosa devo fare?" "Cosa devo fare?". Penso che sia la domanda che una donna si faccia almeno una volta nella vita, ma quale vita, almeno una volta l'ora. Abbiamo bisogno di continue rassicurazioni, di qualcuno che ci dica cosa dobbiamo fare nei momenti di panico, necessitiamo di qualcuno che analizzi con noi ogni movimento del tipo che ci piace. Perché dev'essere cosi? Non potevamo essere come gli uomini? Che qualsiasi cosa una donna faccia non sentono il bisogno di saperne il motivo. O forse anche loro hanno delle paranoie? Poco m'importa, cosa devo fare? Cosa? Sento la voce di Sam che mi dice te lo avevo detto. E aveva ragione non può funzionare, non so nemmeno io perché avevo accettato, ma dal momento in cui ho detto si, non posso che rassegnarmi e provare a divertirmi.