52. Pensaci

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Allyson's povs
Quante ne ho combinate quest'anno. Al countdown di Capodanno ho pensato a tutte le cose vissute l'anno che ormai è passato. Ho ricordato del concerto di fine estate a cui sono andata con Sam, arrivandoci con il solo aiuto dell'autostop; mi ricordai del giorno in cui iniziai a vivere realmente: il giorno in cui Christopher Hcollins è entrato nella mia vita, dal giorno in cui è arrivato il suo regalo per posta non faccio altro che far riaffiorare i ricordi. La gita a Mallorca, i giorni che ho passato senza di lui quand'è sparito senza nemmeno darmi una spiegazione, le volte in cui facevamo l'amore, il ricordo è cosi lontano, ma se mi concentro riesco ancora a sentire il profumo della sua pelle. Ascolto spesso quel cd, io e la piccola Aria adoriamo la canzone Sara che parla di una giovane ragazza madre, la mia bambina ogni volta che la sentiamo scalcia.
Mi alzo e scendo lentamente le scale dirigendomi in cucina. Apro il frigo, ho voglia di succo di mela; aranciata, limonata, succo al mirtillo, ma niente succo alla mela. Chiudo delusa il frigo e cerco un libro da leggere. Esco in veranda, la primavera è quasi alle porte, gli uccelli tornano dalla migrazione e gli alberi spogli si riempiono di fiori. In primavera è tutto più bello. Torno in casa per prendere un giacchetto e salendo le scale sento una fortissima fitta nel basso ventre, mi piego in due parti a causa del dolore "Mamma! Corri!".
Mia madre si precipita frettolosamente da me, guardo nella direzione delle mie gambe "Mi sono fatta la pipì sotto!" stavo gridando
"Non è pipi" mi guardava con un espressione di consapevolezza e panico
"Cos'è allora? Mi sento malissimo, sto forse morendo?"
"Ma no" rise
"Ti sembra il momento di ridere?"
"Allyson, ti si sono rotte le acque"
"Cazzo, sto per partorire"
Il panico.

Meglio non amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora