38. La dura prova

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Allyson's povs
Gli occhi di Sam fissi nei miei, la schiena poggiata alla porta fredda e dura del bagno. Non avevo mai pensato al tempo. Due minuti, cosa saranno mai? Solo centoventi secondi. In quel momento sembravano i centoventi secondi più lunghi della mia vita. La mia infanzia, i miei ricordi, scorrevano davanti ai miei occhi come un film. Pensai a quella volta in cui mia madre mi insegnò ad andare in bicicletta, a quella volta in cui Sandy Gallagher mi regalò la sua bambola preferita in segno di amicizia e che Sam gettò nel camino acceso di casa sua gridando che ero la sua migliore amica e non quella di Sandy occhiblu. Poi arrivò l'adolescenza, la prima volta che un ragazzo mi bacio con la lingua e per poco non vomitai, la prima sigaretta, la prima volta, le prime responsabilità, che arrivarono fin da subito, ero sempre stata più matura e responsabile dei miei coetanei. Lunghi e intensi capitoli della mia vita. Tra poco avrei capito se a breve ne avrei iniziato uno nuovo. Lasciando la fase adolescenziale per abbracciare quella adulta. Centodiciannove, centoventi. Sam prese un bel respiro e io di seguito a lei. Venne nella mia direzione e mi aiutò ad alzarmi; ci avvicinammo al lavello, ci scambiammo uno sguardo attraverso lo specchio. Sam lo afferrò, chiuse gli occhi, mi prese la mano.
"Ti voglio bene Allyson"
"Anche io Samantha"
Abbassò gli occhi su quell'oggetto, un oggetto che non avrei voluto vedere prima dei ventiquattro anni, ma che a diciassette mi era già capitato per le mani. Qualunque sia l'esito ne sarò felice. È giusto che mi assuma le responsabilità conseguenti a ciò che faccio.
Sam sposto lo sguardo da me a lui e di nuovo da lui a me.
"Allora Al, come lo chiamiamo?"
Due linee. Due settimane. Sono incinta.

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