33. La routine

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Allyson's povs
La vacanza era stata stupenda, era passata troppo velocemente e altrettanto velocemente era tornato tutto alla normalità: Eravamo di nuovo seduti tra i banchi e non più sotto il sole della Spagna. Fortunatamente mancava poco alla fine della scuola.
"Quindi ragazzi, Vallussoh vuole farci capire che l'amore vince su ogni cosa, anche sulla morte" spiegò Chris dopo aver letto il finale del libro
"Stronzate" pensai a bassa voce
"Come signorina Meccoy? Ha detto qualcosa?" domandò, probabilmente non avevo parlato poi cosi a voce bassa
"Stronzate" ripetei "L'amore non vince su tutto. Non se ti innamori di uno stronzo che prima ti usa poi ti molla"
"Penso che ognuno abbia il suo parere, se questo è il suo non possiamo far altro che rispettarlo"
Non poteva riprendermi o fare altro, sapeva benissimo che mi riferivo a lui, e aveva paura che se mi dicesse qualcosa sarei andata a raccontare tutto al preside.
Mi sentivo uno schifo e una stupida. Non mi piaceva trattarlo cosi, ma allo stesso tempo se lo meritava. Avevo le mie buone ragioni per parlargli in quel modo. Parlargli, se così si poteva dire, i nostri contatti si erano ridotti a chiamarmi durate l'appello, per essere interrogata o quando gli lanciavo frecciatine. Eppure ne sono innamorata. Mi odio per questo, come posso continuare a farmi sottomettere in questo modo. L'amore è uno schifo. Mette in gioco tutto ciò che sei; prima non avrei mai permesso a nessuno di usarmi e poi abbandonarmi, se qualcuno mi avesse trattato cosi probabilmente lo avrei castrato, ma con lui era diverso. Nonostante il modo in cui mi trattasse, continuavo a pensare a lui, a un noi. Noi che non ci sarebbe mai stato, per quanto lo volessi. Da giorni, i miei pensieri erano sempre gli stessi, avevo un tarlo in testa, un chiodo fisso, mille domande e neanche una risposta. Saremmo mai arrivati a chiudere questa storia?

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