Capitolo 33

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Apro gli occhi e subito i raggi del sole mi accecano.
Mi giro dall'altra parte per evitarli.
La sveglia segna le 10:39.
Mi alzo di poco e mi guardo intorno.
Cerco qualcosa che mi da la conferma che quello che era successo la sera prima fosse vero.
Fortunatamente la rosa presa da un marocchino di passaggio era ancora lì sulla scrivania, esattamente dove l'avevo lasciata.
Allora era tutto vero.
Mi butto sul letto a pensare a quello che era successo ieri sera.
Ero tornata a casa alle 2, avevo passato l'intera serata con Alberico.
Era stato bellissimo.

Afferro il telefono e faccio il giro dei vari social, subito dopo mi alzo e mi vesto.
Scendo in cucina e trovo mamma già alle prese per preparare il pranzo.

《Buongiorno!》dico entrando.
《Buongiorno, da dove viene tutta questa felicità?》
《Emh, è domenica no? Come non potrei essere felice?》
《Mh, se lo dici tu》

Mamma mi passa la tazza con il latte caldo e io inizio a fare colazione.
Dopo qualche minuto entra Roberto.

《Buongiorno》dice e subito dopo va a dare un bacio a mamma.

Viene verso di me e mi lascia un bacio sulla testa, come fa sempre.
Si è svegliato anche lui tardi, ho sentito dire che ieri sera nonostante fosse sabato ha avuto da fare con il lavoro. Infatti è rimasto sveglio fino a tardi compilando carte davanti al computer acceso.
È una persona molto esigente quando si tratta di lavoro, vuole che tutto sia fatto alla perfezione e soprattutto lo fa con il cuore, e si vede.

Mentre osservo mamma che si da da fare tra le pentole sento il telefono vibrarmi in tasca.
Il suono è insistente, qualcuno mi stava chiamando.
Sorrido leggendo il nome di Alberico sullo schermo.

《Torno subito, mi sta chiamando Alessia》

Esco dalla cucina e vado in giardino per evitare che gli altri sentissero.

《Pronto?》dico dopo aver accostato bene la porta-finestra.
《Buongiorno piccola》dice con la voce ancora impastata dal sonno.
《Buongiorno》dico sorridendo.
《Ti disturbo?》
《Nono, ho appena finito di fare colazione! E poi tu non mi disturbi mai》

Sento una risata provenire dall'altra parte del telefono.

《Dire che sono stato bene ieri sera con te è poco》
《Lo penso anch'io》
《Sei libera pomeriggio? Voglio stare con te》
《Certo, che vuoi fare?》
《Facciamo che ti passo a prendere e poi il resto chissà》
《Non vuoi dirmi dove andiamo?!》
《Esatto, anche se so che mi sto automaticamente infliggendo una tortura》

Mi scappa una risata.

《Va bene alle 15?》mi chiede.
《Perfetto》
《A dopo piccola》
《A dopo》

Attacco e mi giro per tornare dentro ma accanto alla porta trovo Andrea che mi guarda.

《Sei scemo?! Mi hai fatto prendere un colpo》dico con la mano sul petto per lo spavento.
《Con chi parlavi?》
《Un'amica》
《Certo come no》dice scrutandomi bene.
《Tu dove vai vestito così?》dico notando l'abbigliamento più elegante del solito.
《Esco con una ragazza》
《Strano!》dico ironica.

Alza gli occhi al cielo e subito dopo entra dentro casa.
Io faccio lo stesso e torno in cucina per aiutare mamma a preparare il pranzo.
Dopo aver mangiato vado in camera per prepararmi all'uscita con Albe.
Ora che ci penso è il nostro primo appuntamento.
Decido di mettere gli skinny neri con una canottiera bianca e nera dell'Adidas sopra, accompagnate dalle superstar.
Sistemo i capelli e cerco di fare la riga dell'eyeliner il meglio possibile.
Metto un po di rossetto rosso e infine qualche spruzzo di profumo.
Mentre aspetto prendo un piccolo vaso e ci metto la rosa dentro, che nonostante le mie scarse cure era ancora bella come quando Albe me l'aveva data.
Dopo un po mi arriva il messaggio di Albe, era arrivato.
Prendo la borsa e mi direggo più in fronte possibile fuori casa.
Appena supero la soglia della porta lo vedo.
Il cuore mi inizia a battere forte, ero emozionata e al tempo stesso agitata.
Gli vado incontro e ci salutiamo come sempre.

Beautiful Disaster || @AlbericoyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora