Capitolo 40

140 10 22
                                    

La mattina seguente mi alzo tardi come sempre, del resto era domenica.
La sera prima ero andata a letto verso 00:00. Ero stata tutto il tempo al telefono con Alessia, che cercava invano di trovare una soluzione.
Prima di dormire avevo controllato il suo ultimo accesso, 00:03.
Mi alzo dal letto e sento subito un lieve mal di testa, causato dalle troppo lacrime versate ieri sera.
Mi vesto e decido di truccarmi solamente per coprire quel cenno di occhiaie che si erano formate.
Sapevo che era solo uno spreco di mascara e eyeliner, non avrei messo piede fuori casa.
Scendo e faccio colazione.
Mamma aveva notato il mio malumore e aveva intuito fosse a causa di Alberico, ma avevo evitato il discorso dicendo che era una lite normale, una di quelle sciocche che si fanno sempre all'inizio di una relazione.

Rimango per tutto il giorno nella mia camera, tra finire compiti e guardare la tv il tempo passa in fretta.
Alessia mi aveva chiamata più volte per sapere come stavo.
Avevo sempre il telefono vicino.
A volte lo sbloccavo e abbassavo la tendina delle notifiche anche sapendo che non c'erano notifiche.
Speravo mi scrivesse.
Ma niente.
Sapevo che entrambi avevamo un carattere forte ma speravo che uno dei due si decidesse a scrivere.
Per ora io ancora non avevo trovato il coraggio di farlo.

Sapevo perfettamente che prima o poi una lite ci sarebbe stata, non può essere tutto rose e fiori.
Speravo che accadesse più in là.
Mi ha colto tutto di sorpresa e non ero pronta.

Ma mi mancava, mi mancava terribilmente.
Mi mancava come quando ti manca l'aria.
Sembrava fosse passato chissà quando tempo da l'ultima volte che lo avevo visto invece non erano passate nemmeno 24 ore.
Continuavo a chiedermi se anche io gli mancavo così tanto come lui mancava a me.

Ero seduta sul davanzale della finestra.
Mi piaceva mettermi lì e vedere la gente che passava.
Il lieve venticello di autunno mi accarezzava il viso.
Avevo le cuffie, anzi in realtà solo una.
Con la mia solita sbadataggine ne avevo rotta una.
La riproduzione casuale aveva sparato "Vivere a colori" di Alessandra Amoroso.
Ero persa nei miei pensieri quando tutto ad un tratto sento qualcuno bussare alla porta.
Abbasso di qualche tacca il volume della musica.

《Mamma, ti ho già detto che sto bene》dico senza ricevere una risposta.

Guardo la porta, perché non entra nessuno?
Bussano di nuovo.

《Se tutta questa insistenza è dovuta al fatto che ho mangiato poco a pranzo allora rassegnati, non ho fame》replico.
《Non diventarmi una di quelle depresse che non mangiano e passano il resto della giornata chiuse in camera》dice Alessia entrando.
《Che ci fai qui?》chiedo sorpresa di vederla, mi aveva detto che aveva un'appuntamento con Luca nel pomeriggio.
《Sei la mia migliore amica e stai male, ti pare che ti lascio da sola?》

Sorrido.
C'era sempre quando ne avevo bisogno.

《Come va?》mi chiede avvicinandosi.
《Come può andare secondo te?》
《Ascolta Mar, sono sicura che le cose si sistemeranno. Sai meglio di me che entrambi siete incapaci di vivere senza l'altro》
《Infatti sto uno schifo, proprio perché non ce la faccio senza di lui》

Sentivo le lacrime spingere per poter uscire ma le rimando dentro.

《Okay, non sono venuta qui per farti deprimere ancora di più. Fortunatamente sei già vestita, meno lavoro per me! Vatti a mettere le scarpe》
《Perché?》
《Mi devi accompagnare da una parte》
《Non ho intenzione di uscire.》dico guardando fuori e alzando il volume della musica.
《Mar, non provocarmi》

Resto ferma nella mia decisione.
Alessia si avvicina e mi toglie la cuffietta dall'orecchio.
Prende il telefono e dopo aver gettato le cuffiette sul letto, lo mette in tasca.

Beautiful Disaster || @AlbericoyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora