Capitolo 62

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Infilo la chiave nella serratura e apro la porta timorosa.

《Sono a casa》urlo, facendo rimbobbare la mia voce tra le varie stanze.

Ci metto poco a realizzare che in realtà la casa era deserta.
Lancio un sospiro di sollievo e chiudo la porta dietro di me.
È domenica Martina, ovvio che non c'è nessuno.
Salgo le scale e vado dritta nella mia camera.
Fortunatamente non c'erano nemmeno segni di passaggio fatti dalla piccola Emma.
Allora si, forse oggi poteva continuare a essere una bella giornata.
Avevo paura che questa parte strana della mia famiglia che ha fatto irruzione all'improvviso nella mia vita avrebbe rovinato tutto.
Ma per ora le cose proseguivano bene.

Con la mia inestimata delicatezza, lancio la borsa sul letto, facendone rovesciare tutto il contenuto sopra.
Vado verso l'armadio e afferro dei leggins neri e una felpa grigia.
Avevo bisogno di fare una doccia, avevo ancora il profumo di Alberico sulla mia pelle, non che la cosa mi dispiacesse.
Vado verso il letto e frugo tra le cose che conteneva la mia borsa per cercare il telefono.
Era accanto alle polaroid.
Le prendo in mano e involontariamente mi spunta un sorriso.
Una era con tutti e tre insieme, io e Virgy facevamo la linguaccia mentre Alberico doveva fare per forza lo stupido con una delle sue facce buffe.
Nell'altra invece c'eravamo solo noi due.
Lui mi cingeva la vita e ridevamo.
Aveva fatto una battuta idiota poco prima che Virginia la scattasse.
Però la foto mi piaceva molto.
Prendo il bigliettino di Albe, quello che mi aveva fatto trovare stamattina e che avevo ancora nella tasca dei jeans, e lo metto sulla scrivania, insieme alle polaroid, per poi dirigermi in bagno.
Faccio cadere i vestiti che indossavo a terra ed entro subito dentro la doccia, lasciando che l'acqua calda scorra per tutto il mio corpo.
Dopo circa un'ora, avvolgo l'asciugamano intorno al mio corpo e esco. 
Solamente quando passo davanti allo specchio mi rendo conto dei segni violacei che avevo sui seni.
O meglio, mi rendo conto di quanto fossero evidenti.
Nella doccia con tutto il vapore la cosa sembrava molto meno di quello che era in realtà.
Sorrido come una povera stupida davanti al mio riflesso nello specchio.
Mille immagini di quella notte mi tornarono in mente.
Senza dubbio era stata la notte più bella della mia vita.
Era tutto incredibile.
Non avevo mai immaginato che una persona avrebbe avuto le capacità di rendermi così felice.
Eppure Alberico ci riusciva, sempre.

Mi vesto, asciugo i capelli bagnati e subito dopo mi trucco.
Stavo passando il mascara quando Christian fa irruzione nel bagno all'improvviso, facendomi sussultare.

《Non si usa più bussare?!》dico irritata.

Mi era bastato vederlo per far andare via il buon umore.

《Tu lasci la porta aperta》ridacchia.
《E se non ero vestita?!》dico instintivamente.

Christian mi squadra dalla testa ai piedi, per poi guardarmi con il suo solito sorrisetto.

《Ti sarei saltato addosso e avresti passato i minuti più belli della tua vita》

Sbarro gli occhi.
Prendo la spazzola e gliela lancio, ma prima che potesse arrivargli contro chiede la porta.
Lo sento ridere per il corridoio.
Che idiota.
Non so cosa sia peggio.
Il fatto che lo abbia detto nonostante fossi fidanzata o che fossi sua cugina.
Riprendo a truccarmi evitando di pensare a quello che era appena successo.
Spruzzo un po di profumo, il mio preferito, e sono finalmente pronta.
Raccolgo i vestiti da terra buttando i jeans nella cesta dei panni sporchi e tenendo la maglietta della Vans di Albe per me.
La porta si spalanca di nuovo ma questa volta in modo più violento, facendola sbattere al muro e facendomi sussultare.

《Queste?!》fa Christian sulla soglia della porta, mostrandomi le due polaroid.

Non riuscivo a definire la sua espressione.
Era arrabbiato?
Ma cosa voleva?

Beautiful Disaster || @AlbericoyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora