Capitolo 63

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《Aia! Fa male...》mi lamento serrando gli occhi e portando le mani su di essi.

Alberico aveva appena appoggiato l'ovatta bagnata di disinfettante sulla ferita che mi ero procurata sul ginocchio.
Non era niente di che, solamente tre graffi, di cui uno più profondo degli altri. 

《Lo so, ma cerca di resistere》dice continuando a premere su di essa.

Eravamo sul divano di casa mia.
Lui aveva la mia gamba sopra le sue e ovatta, disinfettante e garze a portata di mano sul tavolino.
Il bruciore persisteva e diventava sempre di più quando spostava l'ovatta su altri punti della ferita.

《Mi dispiace...》lo sento sussurrare.
《Come?》chiedo togliendo le mani dal viso.
《È colpa mia se sei caduta, quindi mi dispiace》
《Ma che stai dicendo Albe? La colpa non è tua》

Si limita a continuare il suo lavoro, per poi prendere la garza e fissarla ben salda intorno al mio ginocchio.
Una volta finito tolgo lentamente la gamba da sopra le sue e la adagio a terra.

《Fa male?》mi chiede Albe.
《Si, ma va molto meglio ora, grazie》
《Non devi ringraziarmi, lo sai》
《E tu sai che qualunque cosa dirai io continuerò a farlo》

Accenna un sorriso che resta sul suo volto solo pochi secondi.
Il suo sguardo era fisso a terra e sapevo benissimo a cosa stesse pensando.
In men che non si dica calò il silenzio tra di noi. 
Era una cosa che non sopportavo, ma non sapevo cosa dire.
Avrei voluto abbracciarlo in questo momento, ma non potevo.
Chino la testa e mi limito a giocare con i miei braccialetti.

《Abbiamo fatto le medie insieme》dice riportando il mio sguardo verso di lui. 

Quando alzo la testa incontro subito i suoi occhi. 
Stava parlando di Christian.

《Io ero il classico bambino che se ne stava per conto suo perché non aveva amici mentre lui era quello "popolare", aveva un suo gruppetto di amici ed era arrogante, altroché se lo era. Non abbiamo mai avuto modo di parlare, di diventare amici o altro, io stavo per conto mio e lui per conto suo》
《E poi cos'è successo?》chiedo curiosa.
《Ricordi quando ti ho parlato del fatto che gli altri mi picchiavano?》
《Si...》rispondo esitante.

Avevo paura di quello che avrebbe detto dopo. 

《Ecco, lui era il capo di tutto》
《Come?》chiedo sorpresa.

Lui mi guarda e annuisce.
Potevo vedere il dolore che provava nel ricordare tutto attraverso i suoi occhi.

《Ma com'è possibile? Voglio dire perché? Cos'è successo?》
《È iniziato tutto da una ragazza, si chiamava Nicole》
《Ora capisco...》dico leggermente infastidita della cosa.
《Non è come pensi. Christian aveva perso la testa per lei, ma lei non ricambiava, anzi... eravamo compagni di banco durante le lezioni di scienze e, non so come, abbiamo iniziato a parlare fino a che lei si è innamorata di me. Ma per me non era lo stesso, non è mai successo niente, io ero piccolo e lei aveva la stessa età di Christian, ovvero due anni in più di me. Entrambi erano stati bocciati ed eravamo nella stessa classe per questo. Ma non mi è mai importato nulla di lei, credimi piccola》dice preoccupato della mia probabile reazione.
《Ti credo》dico sincera.
《Poi cos'è successo?》continuo.
《Christian lo è venuto a sapere e da quel momento ha creduto che fossi stato io a rubargli la ragazza e ha iniziato a picchiarmi, prima da solo, poi mi ha messo tutto il suo gruppo contro quando ha scoperto che avevo iniziato a fare video su YouTube, e il resto lo puoi immaginare...》
《Non posso crederci》sussurro io.
《È sparito improvvisamente alla fine delle medie, credo che suo padre sia stato trasferito per lavoro. Ogni tanto durante l'estate tornava ma non l'ho più visto per anni né sentito parlare, almeno fino a oggi》

Beautiful Disaster || @AlbericoyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora