Capitolo 2

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La campanella suona per la sesta volta e questa volta segna la fine delle lezioni. Mi direggo fuori scuola e appena sorpasso la soglia del cancello mi fermo perché devo aspettare Alessia. Dopo un po la vedo arrivare e a giudicare dalla sua espressione il suo primo giorno di liceo deve essere andato abbastanza bene. Si avvicina a me e come sempre mi abbraccia.

《Allora com'è andato?!》gli dico impaziente di avere una sua risposta mentre ci allontaniamo da scuola per andare a mangiare qualcosa nella pizzeria qui vicino.
《Benissimo Mar, i professori che ho conosciuto oggi sembrano gentili tranne quelle di inglese e biologia, e ho già fatto amicizia con una ragazza》
《Sono contenta!》
《A te invece?》
《Bene, bene》

Arriviamo alla pizzeria e ci mettiamo in fila per essere servite. Alessia ha insistito per pagare il pranzo e io glielo lascio fare a patto che la prossima volta sarò io a pagare. Arriva il nostro turno e, mentre la mia amica ordina, io vado a cercare un tavolo. Dopo poco la vedo tornare con un vassoio con due tranci di pizza caldi e una bottiglia di coca cola con due bicchieri.

《Buon appetito》
《Anche a te, Mar》

Prima di dare il primo morso al mio trancio alzo gli occhi al cielo per come mi ha chiamata e inevitabilmente lei si mette a ridere.
Restiamo in pizzeria per un po, Alessia mi mostra gli schemi del suo orario scolastico e io, da brava migliore amica modello che sono, la metto in guardia sui professori che avrà.

《Mar, sono le 16! Io devo andare..》
《Sì anch'io, tranquilla》

Usciamo dalla pizzeria e dopo esserci salutate, mi incammino per andare alla fermata dell'autobus. Passo davanti alla scuola di teatro e la guardo attentamente: i muri sono dipinti di rosso, le tende che sporgono fuori dalle finestre sono blu, oltrepassato il cancello nero ci sono dei gradini bianchi, privi di scritte, al contrario dei gradini della mia scuola. L'insegnata è di colore argento e da quante stelle ci sono sotto il nome si capisce perfettamente che è una scuola ad alto livello.
Distolgo lo sguardo per girare l'angolo e dirirgermi alla fermata quando sbatto violentemente contro qualcosa, o meglio qualcuno, facendomi cadere per terra.

《Ehi, guarda dove vai!》

Dico mentre cerco di aprire gli occhi ma il sole me lo impedisce, riesco solo a intravedere la sagoma di quel qualcuno che è finito per terra come me.

《Scusami non ti avevo vista》

Dalla voce riconosco che è un ragazzo. Lui si alza in piedi e così facendo riesce a coprirmi il sole abbastanza da poter aprire gli occhi. Mi porge le mani per aiutarmi a rialzare e una volta in piedi riesco completamente a vedere chi ho davanti. È un ragazzo basso ma sempre più alto di me, ciuffo castano, occhi color nocciola, come i miei.
Mi guarda per qualche secondo e poi fa capolino dall'altra parte della strada come per vedere chi c'era. Fa per spingermi in modo da farci fare qualche passo indietro e essere totalmente al di fuori dai raggi del sole.

《Ehi hai fin... un momento. Hai una faccia familiare.》
《No.》
《E invece si.》

So di averlo già visto ma non so per quale motivo lo preoccupa abbastanza sapere che per me non è una faccia nuova.

《Probabilmente mi avrai visto in giro》dice per cercare di convincermi.
《No non credo》

Rimango lucida sulla mia idea di averlo già visto. Mi allontano di qualche millimetro da lui e lo scruto meglio. Noto che ha una bandana blu legata sul polso e all'improvviso ricordo chi fosse.

《Ho capito chi sei!》dico senza accorgermi di urlare.
《No, non hai capito.》
《Tu sei Alber..》

Non faccio in tempo a finire la frase che mi mette una mano davanti la bocca per impedermi di parlare.

《Ssshhh!》

Si volta di nuovo dopo aver sentito delle voci di ragazze che sembrano essere abbastanza vicine a noi. Con l'altra mano mi afferra delicatamente il braccio e mi trascina dietro un camion che era parcheggiato vicino. Non ci sto capendo nulla.

《Okay se ne sono andate》dice riferendosi alle due ragazze che abbiamo sentito prima.

Mi toglie finalmente la mano davanti la bocca e allenta la presa.

《Mi vuoi spiegare che cavolo sta succedendo?!》
《Okay ma non ti alterare》
《Come pretendi che non lo faccia?!》
《Ma che caratterino abbiamo qui》
《Stai scherzando.》
《Ascolta, possiamo andare al bar qui vicino, prendiamo un caffè e ti spiego tutto, e poi sei anche una bella ragazza, quindi non mi dispiace affatto!》

Accenna un piccolo sorrisino bastardo che mi da sui nervi ma non posso fare a meno di arrossire per quello che ha detto.

《Stai scherzando.》
《No dico sul serio! E poi a quanto pare a te non dispiace visto che dal rossore che hai sulle guancie capisco che hai gradito il mio complimento》

Lui inizia a ridere di gusto, mentre io mi innervosisco ancora di più.

《Io me ne vado!》

Mi affretto a passo veloce per evitare che mi blocchi.

《A presto!》sento in lontananza.

Ciao a tutti e tutte!
Mi scuso se il capitolo è troppo lungo ma non potevo fermarmi. Spero che la storia vi piaccia. Se è così lasciate una stellina e un commento! Noi ci vediamo al prossimo capitolo... baciiii

-Martii♡-

Beautiful Disaster || @AlbericoyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora