Dieci

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"Divertita ieri?" mi chiede Monica sorridente, lei sapeva che volevo andare in quella discoteca ieri.
"Abbastanza, ho conosciuto un neo cantante." alzo le spalle e sposto una delle scatole che, il fattorino, ci ha lasciato davanti al bancone.
"Uuh.. Come si chiama? Simpatico?" domanda parandosi davanti a me, io dovrei passare donna.
"Nulla di speciale, un montato." faccio spallucce e la scanso.
"Allora ti piace!" commenta seguendomi con un altro scatolone.
"Assolutamente no, è uno sfigato." rido divertita mentre prendiamo l'ascensore per portare i libri al piano superiore.
"Allora ti piace davvero tanto." mi fa l'occhiolino ed usciamo dalla gabbia di metallo.
"La smetti di ripeterlo? Non mi piace ma voglio conoscerlo, è uno che ha carattere e mi piacciono i ragazzi con, appunto, carattere." sbuffo infine mentre lascio cadere la scatola.
"Vedi? Ti piace!" ridacchia, iniziando così a sistemare i libri al suo posto.
"A volte sei proprio insopportabile, sai?" rido con lei, aiutandola.
"Lo so." mi fa l'occhiolino "Comunque.." continua "Un giorno usciamo? Non pensare male, ma vorrei capire se sei una brava ragazza anche in giro o solo qua per fare colpo su qualcuno di nostra conoscenza." aggiunge guardandomi.
"Se parli di Fabrizio ti dico che non è nei miei interessi, tantomeno suo fratello.. tutto tuo quindi." le faccio un pollice in su e mi allontano, andando a sistemare il contenuto di ciò che ho portato io.
"Hey, non volevo sembrarti cattiva." si avvicina, alzo lo sguardo e poi un sopracciglio "Solo che ci tengo a quel ragazzo, lo conosco da anni e mi scoccia vedere che una, in pochi secondi, lo ha ammaliato." incrocia le braccia al petto "Insomma.. io ci sto provando da un sacco di tempo, accidenti." mormora amareggiata.
"Vuoi una mano?" sorrido.
"Mi aiuteresti?" le si illuminano gli occhi, io annuisco "Oh Mio Dio, grazie mille Alice!" mi abbraccia ed inizia a saltellare come una bimba; e lei dovrebbe avere quasi trent'anni? Davvero?

"Ragazze, che casino state facendo?" ci raggiunge il diretto interessato.
"Nulla, stavamo commentando After, siamo davvero molto felici del successo che sta avendo!" mento mentre Monica mi guarda confusa, ridendo un po' sotto ai baffi.
"A me non piace quel libro." alza le spalle. Se l'è bevuta, che tonto.
"E' un libro per donne, non per uomini." alza gli occhi al cielo la mia tutor.
"Esistono libri che vanno per sesso?" alza un sopracciglio.
"Basandoci sui dati che riceviamo ogni giorno, riguardo i libri in generale, direi proprio di sì!" affermo sicura di me.
"Effettivamente.." sorride "Dai, tornate al lavoro." ci fa l'occhiolino e noi, da brave dipendenti, continuiamo a sistemare i libri.

*****

Non siamo più tornate su quel discorso, ma questa sera vado a casa sua e cercheremo di combinare qualcosa.

Hanno quattro anni di differenza, lei è più vecchia di lui ma non sembra proprio e questa è una cosa a suo vantaggio, almeno se qualcuno li vede insieme non si fa domande riguardo la loro età, tranne me.. io mi faccio sempre domande riguardo a questo, mi chiedo spesso quanti anni li separano, poi a volte cerco pure di capire chi è il più vecchio e robe così, però io sono un caso disperato quindi non conto.

Oggi è Sabato, Sabato pomeriggio esattamente, non capirò mai perché al negozio di dischi Stefano non mi voglia in questo giorno della settimana e non capirò mai, neanche, perché Fabrizio non mi voglia in libreria.. E' un vero e proprio mistero per me e nessuno mi dà indizi, che cosa odiosa.
Magari pensano che io voglia vivere almeno il weekend in pieno e un po' hanno ragione, ma il lavoro è importante ed io mi diverto un sacco stare o da una parte, o dall'altra, non so perché loro non lo capiscano.
Amen, meglio per me!

Sono al supermercato, devo fare la spesa ma non so cosa prendere, ho dimenticato la lista sul tavolo in cucina e mamma sicuramente l'ha buttata via, però ora le scrivo, magari oggi è proprio il mio giorno fortunato.

>A Mami:
Ho dimenticato la lista, dimmi tu cosa manca.

Invio, mi reco nella corsia delle patatine -e dell'alcol- e mi metto ad osservare i due scaffali.

"Ma non mi dire!" esclama una voce maschile conosciuta.
"Ma che gioia." alzo gli occhi al cielo, senza voltarmi e continuando la mia perlustrazione.
"Perché mi odi così tanto?" domanda ancora, avvicinandosi.
"Perché sei un montato del cazzo, forse." mi giro, finalmente, verso Irama.
"Non lo sono, per nulla." sbuffa e recupera tre bottiglie di vodka.
"Mi sa che qualcuno si ubriacherà oggi." commento.
"Io sono una persona che ama divertirsi, ma non sono un montato." alza le spalle e recupera altre bottiglie di alcolici a me ancora sconosciuti.
"Bere e fumare non è un buon modo di divertirsi, non credi?" alzo un sopracciglio, il cellulare mi vibra in tasca, lo recupero e mi metto a leggere il messaggio.

>Da Mami:
Ricordati, assolutamente: pasta, carne, frutta e verdura.. il resto puoi fare come ti pare Aci

Sorrido da sola leggendo il soprannome, poi mi metto subito in moto per recuperare tutto ciò che devo, spostando il carrello fra persone e corsie. Non so neanche cosa abbia risposto Irama e se riesce a starmi dietro, ma poi devo per forza pensarci?

"Aspettami!" urla il ragazzo.
"Ma che vuoi?" sbuffo.
"Aiutarti con la spesa, mi dai il permesso?" mi sorride dolcemente e poi mi toglie il cellulare dalle mani, per controllare cosa prendere, nessuno può prendere il mio cellulare a meno che non siano i miei migliori amici.
"Sfigato, ritornami subito il cellulare." mi fermo, lo prendo per il polso e lo fisso.
"No." risponde assottigliando gli occhi, mi sta sfidando?
"Ok." sorrido e lascio la presa, iniziando a correre con il carrello.
"Alice, dai!" grida per l'ennesima volta, iniziando anche lui a correre con il cestino.
"Fottiti Filo!" dico a mia volta, rallentando e pensando, seriamente, a fare la spesa.
"Tieni, madonna." mi dà il cellulare, lo prendo velocemente e sorrido soddisfatta, ho vinto di nuovo io.. che debole "Sei un sacco odiosa, sai?" corruga la fronte e mi affianca.
"Non ci passiamo in due." gli taglio la strada e recupero alcuni pacchi di pasta.
"Non mi interessa, voglio starti vicino." replica rimettendosi al mio fianco.
"Sei irrispettoso ed invadente." sospiro.
"Lo so, quindi che aspetti a dirmi come posso aiutarti?" posa una mano sul mio carrello.
"Non hai da pensare alla tua stupida festa?" alzo un sopracciglio e gli levo la mano.
"Anche, ma ti vedo in difficoltà quindi voglio aiutarti." dice sorridente.
"Non ho bisogno del tuo aiuto, dannazione." sospiro "Hai rotto il cazzo, vai via." lo spingo, delicatamente e lui sorride divertito, come può sorridere?
"Il mio numero ce lo hai, ciao ciao bimba bella." mi fa l'occhiolino e, finalmente, mi sorpassa andando per la sua strada.
Non sono mai stata così felice di stare da sola, è insopportabile quel ragazzo, non so proprio come fa Kiki a passare anche solo un secondo con lui.

Faccio un grosso respiro e mi dedico alla mia spesa.

Ma cosa intendeva con il fatto che io, il suo numero, ce l'ho già?
Recupero il cellulare, mentre porto il carrello nella zona dell'orto-frutta ed osservo i contatti, devo cercare sulla I o sulla F? Scorro tutte le lettere, lentamente, trovandolo solo sotto la R come "Re_Irama". Che idiota! Ridacchio da sola e rimetto in borsa il telefono, è proprio un cretino quel ragazzo.

>Sharonne:
Re Irama.. ma si può?
Hahahah muoio

Vi piace questo capitolo?

Riuscirà, Monica, a farsi piacere da Fabrizio?
Alice e Filippo, andranno mai d'accordo?

Ditemi se trovate errori, mi raccomando!

(31/08/2016 02:04 AM)
xoxo S17

DUE ORE DI TE (Irama FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora