Quindi, alla fine, sono riuscita a farmi dire dove abita il ragazzaccio e nello stesso momento che l'ho scoperto sono corsa da lui, corsa in modo metaforico ovviamente. Non sprecherei mai le suole delle mie scarpe per correre da lui, neanche per camminare velocemente da lui.. quindi nulla, sono stata talmente lenta ad arrivare che la sera è arrivata prima di me.
Dunque ci siamo preparati la cena e sono stata da lui fino alle undici a guardare cartoni, come i bambini piccoli.Ho scoperto che lui, ora, abita da solo mentre i suoi genitori sono in una casa in centro e sua sorella ha preso un appartamento, in affitto, vicino a dove ella lavora. Lui è quello che si è scelto il posto peggiore, secondo me chiaramente.. però mi ha risposto che per scrivere è ottimo, perché non ha nessuna distrazione e così via, effettivamente qua non c'è nessuno praticamente.
Ci stiamo avvicinando troppo, per i miei gusti, dovremmo essere molto più distaccati.. ma ora che so che abitiamo proprio vicini, mi sa che diventeremo grandi amici, solo amici naturalmente.
Fra poco anche Stefano va in ferie e mi lascia, completamente, il negozio di CD e la domanda è: dovrò fare tutto il giorno o solo il pomeriggio? Se fosse tutto il giorno ci sarebbe un grande problema, ho due lavori quindi come mi dovrei organizzare? Non dovrei mettere le mani in avanti o il carro davanti ai buoi, se no mi faccio prendere dal panico e non riesco più a concentrarmi. Quindi ora scaccio qualsiasi pensiero e mi metto al lavoro, per la libreria e poi per il negozio di dischi, non credo sia una cosa così difficile.
"Come stai?" mi domanda Monica, mentre sistema alcune prenotazioni.
"Bene e tu?" sorrido mettendo in ordine le nuove agende, queste sono troppo belle perché sembrano magiche ed antiche, adoro questo genere di cose, me le comprerei tutte ma purtroppo non posso.
"Bene grazie. Novità?" mi guarda per alcuni secondi.
"Nessuna, credo.. te?" continuo a sistemare.
"Il prossimo weekend hai tu la libreria, tutto il giorno." sorride orgogliosa.
"Oddio, come mai?" aggrotto la fronte.
"Perché io e Fabri andiamo via per il weekend." mi fa l'occhiolino.
"La cosa si fa interessante a quanto pare." ridacchio rimettendomi ad ordinare.
"Non sai quanto." dice lei in modo a dir poco malizioso, non oso immaginare cosa faranno.*****
Stefano mi ha detto che sta facendo altri colloqui, giusto per farmi fare solo al pomeriggio in modo tale da agevolarmi la giornata.. la cosa bella è che lui si fida subito delle persone, non so se sia giusto ma questo è solo un mio parere.
Ora sto tornando a casa dal lavoro, non sono mai stata così triste di abbandonare il posto di lavoro. Perché? Perché era entrato un tipo bellissimo con i miei medesimi gusti musicali ed ora mi rende triste il fatto che non lo vedrò mai più fino a quando non tornerà o fino a quando il destino non me lo faccia rincontrare.
Ho già avvertito Chiara di questa mia gioia/tristezza, secondo me si è messa all'opera per trovare l'amore della mia vita nonché lo sconosciuto dai capelli scuri e sono sicura che lei me lo trovi, perché lei è davvero una stalker altro che le directioners o che ne so.Arrivo davanti la porta di casa mia, la macchina l'ho messa al suo posto ora basta trovare le chiavi, ma presumo che mamma sia in casa quindi busso, come una sconosciuta.
"Alice!" mi accoglie, sull'uscio, la mia sorellona.
"Sonia!" l'abbraccio di slancio "Da quanto!" la stringo "Che fai da queste parti?" slaccio l'abbraccio e mi allontano, entrando in casa e chiudendomi la porta alle spalle.
"Sono venuta a trovarvi, non posso?" ridacchia scuotendo la testa, io butto la borsa sul divano e raggiungo tutti in cucina.
"Certo che puoi! Hai già visto come ho risistemato la nostra stanza?" le faccio un mezzo sorriso e mi siedo su una sedia.
"Sì e mi piace, anche perché è giusto che ora sia tutta tua." mi fa l'occhiolino e si prende un bicchiere d'acqua.
"Mamma, a te piace come ho sistemato la stanza?" guardo la donna e lei annuisce sincera. Effettivamente non mi pare di averle mai chiesto ciò, chissà per quale motivo "Bene, ma il papà?" commento poi guardandomi intorno.
"E' andato a farsi la doccia, sai che puzza sempre!" ridacchia mia madre, io e mia sorella le andiamo dietro. E' normale sudare e di conseguenza puzzare, ma in questa famiglia siamo stati proprio sfigati perché giuro che puzziamo talmente tanto che non so, davvero.
"Allora, come sta andando al lavoro?" mi domanda la mia sorellona
"Davvero molto bene, mi piacciono un sacco i lavori che mi ha trovato Benedetta." sorrido "Sono stata proprio fortunata." aggiungo.
"Si vede che sei felice, mi fa davvero tanto piacere!" afferma sincera.Sì, sono stata davvero molto fortunata e spero vivamente di non doverli cambiare prima di due anni, dubito ma non si sa mai.
"Vado a farmi una doccia e torno da voi, va bene?" chiedo e mi alzo dalla sedia, tutte e due annuiscono.
"Ma devi ancora aspettare il ritorno di tuo padre." corruga la fronte mia mamma.
"Vorrà dire che intanto recupero il cambio, gli asciugamani e tutto ciò che mi serve." sorrido e mi dirigo al piano superiore. L'acqua non scorre, credo abbia finito, si starà sistemando un attimo e poi scenderà, non dovrò aspettare troppo.Entro in camera ed inizio a cercare l'abbigliamento per stare a casa.
Che poi, le cose che uso per casa, sono le medesime cose che uso per andare a dormire e dato che a casa non ci sto poi così tanto, -grazie al lavoro e alle corsette che, ormai, ho deciso che faranno parte della mia routine- mi vanno di lusso e si sporcano decisamente poco, ovviamente non le tengo su anni.Sento la porta del bagno aprirsi, così mi precipito davanti ad esso e saluto mio padre, che ha gli occhi rossi perché non sa come ci si mette lo shampoo e quindi gli vanno sempre alcune gocce negli occhi e menomale che è adulto eh. Lo sorpasso subito dopo e chiudo la porta a chiave, così che nessuno possa disturbarmi, anche perché è forse l'unico momento della giornata -oltre alla notte- che ho la possibilità di stare con me e i miei pensieri, quindi voglio sfruttarlo al meglio.
Mi svesto ed entro nel box, l'acqua calda mi riscalda il corpo e mi sento al settimo cielo, amo davvero troppo fare la doccia.
Dopo un quarto d'ora sono asciugata, vestita ma soprattutto profumata. So da fragola e vaniglia, mi sento molto un gelato od una specie di pasticcino, spero che non capiti solo a me.. se no mi sento davvero esclusa, poi scelgo sempre dei gusti abbinati oppure mi sento persa, non è proprio bello sentirsi perse nel proprio corpo. Certo questa perdita non è paragonabile mai a quella reale, quella che comprende l'anima e tutto il resto, spero dunque di non perdere mai quella e me stessa, non mi piacerebbe proprio essere un robot senza personalità e senza spirito. Ma perché sto parlando di una cosa così strana? Non è sicuramente da me, anzi.
Esco dal bagno, dopo essermi asciugata i capelli mossi e mi reco dalla mia famiglia, ma ho una domanda: dov'è Umberto? Magari ci raggiunge più tardi, dopo lavoro.. o magari no perché lavora troppo. Spero davvero che venga a trovarci, ma ne dubito fortemente.
"Solo venti minuti?" alza un sopracciglio mio padre.
"Esattamente un quarto d'ora sotto alla doccia e cinque minuti di asciugatura, infatti sono ancora umidi." mi tasto i capelli.
"Beh, record comunque!" commenta poi facendomi l'occhiolino, io gli sorrido e mi siedo al mio posto.
"Mamma, vuoi una mano?" la guardo e lei scuote la testa, facendo segno a mia sorella. Visto che è da un po' che non la vede è plausibile il fatto che desidera che Sonia la aiuti, piuttosto che io. Così stanno anche più vicine fisicamente e si aiutano, raccontandosi cose che non posso ancora sapere.. manco fossi una bimba di due anni, ok.>Sharonne:
Di passaggio, non odiatemi se fa pena!
Sto lasciando in serbo per voi delle grandissime scene, che non potete neppure immaginare.Come va?
Vi piace questa storiella?Visto che mi stavo annoiando ho deciso di aggiornare, anche se non siete arrivate alle stelline che mi ero prefissata in testa..
(05/10/2016 • 05:35 PM)
xoxo S17
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DUE ORE DI TE (Irama FF)
FanfictionDAL 30 GENNAIO 2018 IN TUTTE LE LIBRERIE ITALIANE ❤ •Nel libro cartaceo ogni errore è stato corretto, inoltre il FINALE è DIVERSO.• ***** Alice è una diciannovenne che vuole diventare/essere indipendente, ben presto riesce a trovare lavoro e questo...