Alla fine siamo tutti e quattro al CocoLoco e stiamo mangiando un club sandwich a coppia, che cosa carina.
Io e Filippo ci stiamo insultando perché ciò che piace a me piace anche a lui e ciò che non piace a me non piace anche a lui, di conseguenza o dividiamo ogni sandwich in due o facciamo a gara: chi lo prende per primo lo mangia, ma non possiamo mangiarne uno e tenere la mano su un altro che sta nel piatto. Questa regola è ingiusta per me, però giusta obbiettivamente e quindi fra un po' sudiamo freddo per la tensione.
Tutto questo per cosa? Per dei panini. Ovviamente tutti penseranno che siamo malati ma no, il cibo è importante per noi giovani e quindi guai a chi ce lo tocca, o sbaglio?
Il gruppo è seduto al tavolo vicino, li sentiamo fare battute e scherzare, è bello da vedere e da sentire. Ci sono molte persone che mangiano ed io non posso che chiedermi: loro sono qua per il gruppo, per il cibo o per tutte e due le cose? Non so perché io debba sempre farmi queste domande, in un certo senso è normale ma io esagero troppo con questi quesiti mentali.
Il palco è giusto davanti a me, oltre ad Irama chiaramente. C'è un piccolo spazio per ballare, ma finché non sento almeno una delle canzoni ballabili io non mi alzo neanche morta, che vogliano o meno i miei compagni. Magari alla fine sarò proprio io l'unica a ballare, imbarazzante oppure divertente? A me piace essere una leader, mi piace trasportare nel divertimento le persone e così vale per il far sentire le persone mai fuori posto, perché diciamoci la verità: quasi tutti hanno paura di buttarsi, che sia per ballare o per provarci con qualcuno. Che cosa ci blocca? Timidezza? O forse non vogliamo semplicemente essere troppo inopportuni? Insomma, non dovremmo mai avere paura di essere se stessi. Non cambia nulla tra una discoteca ed una sagra od un locale, alla fine il ballo è ballo? SI balla comunque giusto? Forse siamo troppo sotto tiro dagli altri, abbiamo paura di qualcuno che faccia un commento sgradevole ma che cazzo ce ne frega? Dai, chi sono loro per impedirci di ballare come ci pare? Secondo me, se vedessimo loro, probabilmente moriremo dal ridere perché magari sono peggio di noi e quindi, visto che non sono in grado, si limitano a criticare gli altri ma tutto questo non ha senso. Ogni persona è a sé, magari uno è bravo a ballare e l'altro a cantare, che ce ne frega accidenti? Quando si parla di questo non riesco mai a comprendere le persone, le trovo così ingenue e maledettamente stupide. Ovviamente non bisogna vedere il mio "stupide" come insulto, ma come cosa carina per dar loro una definizione che non sia troppo offensiva.
"Alice" qualcuno mi sventola una mano davanti al naso "ci sei? Sei tra noi o..?" aggiunge il ragazzo di fronte a me, scuoto la testa e lo guardo.
"CI sono, ci sono!" ridacchio.
"A che pensavi?" mi sorride e posa i gomiti sul tavolo.
"Nulla di importante." alzo le spalle "Non hai mangiato il mio sandwich vero?" alzo un sopracciglio e sposto lo sguardo sul piatto ormai vuoto "Ma che stronzo!" sbuffo.
"Hey, non l'ho mangiato io!" alza le mani in segno di resa.
"Ah No?" alzo gli occhi al cielo "E chi lo avrebbe fatto se non te?" incrocio le braccia al petto.
"Lei." indica la mia migliore amica che ha proprio finito ora di mangiare qualcosa.
"Non credo sia così stronza." rido di gusto.
"Allora non la conosci." fa un mezzo sorriso e così mi giro, completamente, verso Kiki che mi guarda.
"Che vuoi?" domanda in modo molto acido, la picchio ora o subito?
"Allora è vero che lo hai mangiato tu!" la accuso, lei scoppia a ridere ed annuisce "Ma sei una..." mi mordo il labbro per non insultarla "Ti odio." aggiungo tirandole una leggerissima spinta.
"Ma se mi ami!" ride ancora.
"In questo momento vorrei pigliarti a pugni in faccia." commento pacata e sorrido.
"Esagerata, manco ti avessi rubato il moroso." sbuffa lei sorseggiando la sua acqua.
"Ma vaffanculo al moroso, il cibo non me lo devi toccare." assottiglio gli occhi "Dovresti saperlo dato che sei come me, stronza." esclamo infine "Vado in bagno prima che scappi il morto." aggiungo poi e mi alzo, andando dentro.
Dov'è il bagno? Ora mi tocca pure chiedere ai camerieri, che palle.
Fermo uno, chiedo e lui mi indica la strada e la porta giusta, lo ringrazio e finalmente vado alla toilette.*****
Sono bravi ma manca quel qualcosa che potrebbe far loro scintille e non scherzo. Il cantante ha una bella voce e quando fa Ligabue è il top, il chitarrista ha una bella voce e quando fanno "Timber" lui è il migliore. I componenti, in generale, sono bravi a fare il loro lavoro ma sento che qualcosa manca davvero. Cercano di coinvolgere la gente ma le persone sono troppo prese dai loro cazzi e allora non li bada, peccato che non si rendano conto che staccare un po' farebbe bene e stare sotto al palco rende orgogliosi gli artisti. Se non iniziano dal basso non possono fare molto, certo ci sono i social o YouTube ma per essere originali non basta fare le cover in un bel modo, anche avere pezzi proprio è importante. Magari ogni tanto farne uscire uno e vedere la reazione del pubblico, questo però solo quando si ha abbastanza visibilità e non intendo diventare famosi, bensì avere una family di fan che segue e che promuove in qualsiasi modo, in qualsiasi luogo, i loro beniamini. E' importante il calore del pubblico, senza quello nessuno può fare nulla e lo sappiamo anche noi spettatori, quindi perché non ci buttiamo? Ecco, torno nel medesimo discorso di prima, ovvero: perché non ci si butta? Perché si ha paura?
Io e Filippo siamo stati quasi i primi ad avvicinarci al palco, a ballare e a cantare insieme a loro; si è subito visto la gioia dei componenti del gruppo, i loro occhi si sono illuminati. Dopo di noi si sono aggiunti tanti altri, pian piano siamo riusciti ad avere una folla più o meno collaboratrice, più o meno attiva nel ballare e nel rendere i ragazzi felici. Sono giovani e hanno bisogno di noi, anche molte altre cover band o tribute band hanno bisogno di supporto e di persone pronte a mettersi in gioco, in questo caso pronte a ballare o a cantare e magari, se sono stati felici e se reputano il gruppo bravo, fare un po' di pubblicità e seguirli nelle zone vicine. Così facendo si crea una famiglia di fan, una famiglia di fan in cui gli artisti possono contare e magari chissà la famiglia di fan riesce pure a farli entrare in luoghi potenti e perché no, magari qualcuno di abbastanza importante li nota e così via. Non bisogna mai buttarsi giù, bisogna credere nel proprio sogno ed incoronarlo.. è questo il bello di credere in qualcosa: il fatto che si può davvero realizzare tutto.
>Sharonne:
Scusate questi discorsi ma ci vogliono sia per voi lettori/lettrici, che per la nostra protagonista!
Che ne pensate? Straparla troppo la nostra Alice?Ditemi cosa vi piace e cosa non, voglio sapere se manca o meno qualcosa e voglio anche conoscere i vostri sogni :P
(23/11/2016 • 01:09 AM)
xoxo S17
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DUE ORE DI TE (Irama FF)
FanfictionDAL 30 GENNAIO 2018 IN TUTTE LE LIBRERIE ITALIANE ❤ •Nel libro cartaceo ogni errore è stato corretto, inoltre il FINALE è DIVERSO.• ***** Alice è una diciannovenne che vuole diventare/essere indipendente, ben presto riesce a trovare lavoro e questo...