Diciannove

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Alla fine, l'altro giorno, abbiamo realizzato un piano geniale che non potrà andare decisamente male, anzi! Non ci siamo neanche scannati, meglio di così.

Questo pomeriggio vado da Diego, è da un po' che non lo vedo e mi deve raccontare un po' di cose, assolutamente.

Fabrizio mi ha scritto se ho voglia di andare ad un'altra festa come quella dell'altra volta, la mia risposta? Assolutamente no, non voglio fare figuracce e non voglio vedere nessun tipo di persona altezzose, poi sicuramente Paolo farà l'egocentrico ed io lo prenderò a pugno, in più non posso invitare Chiara perché lavora fino a tardi ultimamente, dunque non se ne parla proprio!

Ho un sonno tremendo, ieri sono andata a dormire tardi.
Giuro che non è perché mi sono messa a guardare una serie TV, giuro che non è assolutamente per quello. Giuro anche che io non mi sto drogando di quella seria e giuro pure che non è vero che non vedo mai l'ora di tornare a casa per andare a vedere che succede, assolutamente no eh.. Non sono disperata per il fatto che fra poco ho finito le stagioni disponibili, non sono assolutissimamente disperata anche per il fatto che dovrò morire d'ansia come tutte le altre persone.
Lo giuro eh, giurin giurello.

Tornando seria, oggi in libreria è tutto più divertente, c'è una specie di festa del libro in questa zona -come ogni anno ovviamente- e quindi stiamo facendo grossi incassi, non me lo sarei mai aspettata sinceramente.. anche se pure io, da piccola, venivo qua ogni qualvolta che c'era questa festa ed è davvero strano che Monica non mi abbia ancora riconosciuta, sono stata la ragazzina più disobbediente della sua vita e ho sempre scambiato la libreria per la biblioteca, ero piccola non ho colpe, suvvia.
Diciamo che sono decisamente molto felice che non mi abbia ancora riconosciuta, chissà cosa mi direbbe se lo scoprisse!

"Alice attenta a quella bimba!" mi indica una bambina di dieci anni che fa su e giù per le scale, aiuto la vedo male.
"Corro!" ci scambiamo di ruolo e cammino verso ella.

*****

E anche per oggi ho finito di lavorare, non ho mai parlato così tanto con una bimba e non ne avevo mai sentito parlare una, di quell'età, così tanto.. mi ha fatto venire il mal di testa e ho dovuto lasciare il lavoro a Monica, stava impazzendo ma lei mi ha espressamente detto di occuparmene e così ho fatto, anche qua non ho alcuna colpa.

Ora comunque siamo ambedue distese a terra, nell'ufficio di Fabrizio e la libreria è chiusa per la pausa pranzo, poi arriverà il titolare e lei dovrà continuare a lavorare, povera.

"Mi ha fatto venire il mal di testa quella bimba." mi tocco la fronte e chiudo gli occhi.
"Non ho mai battuto così tanti scontrini in una mattinata, non sento più le dita." sussurra.
"Una cosa davvero traumatica." sbuffo.
"A chi lo dici.." la sento fare un grosso respiro "Fabri sarà fiero di noi, che dici?" mormora.
"Lo spero.." rispondo "Se così non fosse mi ucciderei!" ridacchio e mi siedo, posando la schiena sul muro.
"Pure io, assolutamente." sorride e mi copia.
"Anche perché hai fatto sicuramente più te che io, oggi." commento.
"No, ambedue abbiamo dato il massimo.. ognuno con il suo incarico." mi fa l'occhiolino "Ma alla fine le hai trovato la mamma?" chiede poi.
"Sì, era al bar con un tizio.. che madre snaturata!" sbuffo "Io non potrei mai abbandonare mia figlia, tantomeno per uno stupido uomo." aggiungo poi.
"Nemmeno io.." sospira "Mi piacerebbe un sacco avere un figlio, sai?" confessa mentre osserva la scrivania del nostro datore di lavoro, nonché di Fabrizio.
"Lo immagino, l'età sarebbe anche perfetta!" replico.
"Non ho ancora trovato qualcuno degno, ci credi?" sospira, ancora.
"Certo che ci credo, ormai non ci sono più i ragazzi e gli uomini di una volta." faccio spallucce e mi alzo, aiutandola "Siamo speciali, quindi ci sta tenendo per coloro che lo sono quanto noi." le faccio l'occhiolino e lei sorride, sinceramente e realmente.
"Anche io ho sempre pensato questo, ma ora non so.." sussurra e si stringe in un abbraccio.
"Vedrai! Ora vado, posso abbandonarti al tuo destino?" ridacchio e spalanco le braccia "Dai che ti abbraccio io." aggiungo e lei si avvicina, ci abbracciamo per alcuni secondi e poi ci stacchiamo, pronte ad andare ognuno per la propria strada, per oggi chiaramente.
"Se impazzisco so a chi dare la colpa, allora!" esclama divertita ed insieme usciamo dall'ufficio, per poi andare fuori dalla libreria stessa.
"Se hai bisogno basta che mi chiami, lo sai no?" alzo un sopracciglio, lei annuisce e mi saluta, andando verso il ristorante.

Dunque io mi dirigo alla macchina, pronta per tornare a casa e stravaccarmi sul divano, anche per mangiare qualcosa naturalmente.

Dopo un quarto d'ora, circa, sono davanti a casa mia.
Entro velocemente, butto la borsa sul divano e vado al piano superiore, per mettermi qualcosa di più comodo.
Mi cambio in pochi secondi e scendo in cucina; cosa posso cucinare? un primo od un secondo? Opto per una cosa semplice che non si può, in nessun modo, bruciare.. ovvero la pasta!
Metto a bollire l'acqua e, mentre attendo, accendo la TV in cucina e la metto su MTV, menomale che ho SKY! Non so come facciano le persone a stare senza MTV Music e non capisco, allo stesso modo, perché lo hanno spostato solo su questo decoder.. è decisamente ingiusto, non tutti possono permettersi tale abbonamento!

Mentre le note risuonano nella stanza e l'acqua bolle, il cellulare inizia a vibrare compulsivamente sopra al tavolo. Che fortuna che lo porto con me ovunque, se no mi perderei decisamente troppe chiamate e messaggi, anche perché è sempre in vibrazione.

Lo prendo su e rispondo, senza neanche vedere il nome scritto sopra.

La chiamata termina in pochi minuti, Irama passa per l'ennesima volta per di qua, non ho capito il motivo ma fa nulla.
Devo ancora mangiare, quindi devo fare da mangiare anche per lui? Cavoli, non gli ho neanche chiesto, che carciofo che sono.

Visto che non mi piace troppo usare parolacce per identificarmi, uso verdure o frutti e credo di avere un grosso problema mentale, spero che ci sia qualcun altro come me.. se no sono davvero da rinchiudere in un manicomio, aiuto.

Dopo pochi minuti bussano alla porta.
"E' aperto!" urlo e Filippo entra, richiudendosi la porta alle spalle "Ciao Sfigato, come stai?" gli sorrido e preparo la tavola, ma 'sta acqua non bolle mai? Potevo metterla già abbastanza calda, mannaggia a me.
"Bene grazie, tu?" si siede sulla sedia "WoW, non hai ancora dato fuoco alla casa?" ridacchia mentre gli passo una birra, ormai so già che cosa desidera.
"Dovresti avere più fiducia nelle mie capacità, sai?" sbuffo e preparo la tavola.
"Le tue capacità..?" mi guarda per alcuni secondi e poi scoppia a ridere.
"Sei uno stronzo, vattene da casa mia." faccio l'offesa e rido sotto ai baffi.
"La pasta con cosa la condiamo?" cambia argomento.
"Boh, quello che c'è!" alzo le spalle.
"Non fai qualcosa di speciale per me?" sospira "Che maleducata!" fa un mezzo sorriso e sorseggia dalla bottiglia.
"E' già tanto se ti faccio entrare in casa e se ti offro la birra." alzo un sopracciglio ed inserisco la pasta nell'acqua.
"Ma tu tratti così tutte le persone o sono io speciale?" sbuffa.
"Sei tu speciale, sentiti onorato!" sorrido divertita.
"Ma che gioia! Non vedi quanto io sia allegro di questa cosa?" fa un sorriso tirato e scuote la testa.
"Infatti lo vedo.. sei così pieno di vita che quasi ti invidio." ridacchio.
"Se non fosse birra te la getterei addosso." mi guarda serio e poi scoppia a ridere.
Che problematico di ragazzo.
"Ma tu vieni qua solo per scroccare cibo?" sbuffo e mescolo la pasta.
"Certo che sì!" mi fa la linguaccia.

In realtà mi diverte averlo qua, è strano ma è divertente e vorrei che accadesse più spesso, però non credo che venga quando ci sono i miei genitori, non è proprio tipo.

"Ma è possibile che noi ci incontriamo sempre al supermercato, ma in qualsiasi caso tu verrai comunque a mangiare da me?" rido di gusto.
"Mi piace di più quello che tu compri." alza le spalle "Se non mi vuoi me ne vado eh.." mi guarda per alcuni secondi e poi abbassa lo sguardo. Che strategia meschina, non gli dirò ciò che lui vuole sentirsi dire.
"Beh, quella è la porta allora." sorrido soddisfatta e gli indico l'uscio.
"Sei brava a capire le strategia, mi congratulo con te Alice." mi sorride di nuovo e mi porge la mano, gliela stringo forte, poi lascio la presa.

Non può vincere contro di me, non lo ha ancora capito?

>Sharonne:
Questo capitolo non è nulla di speciale, forse è anche abbastanza monotono e ripetitivo ma fate finta di nulla, mi serviva da passaggio e per alcune battute che io volevo a tutti i costi mettere, rido hahah

Che vi sembra tutto ciò?
Cosa volete vedere in questa storia? (per evitare casini, come era successo con l'altra FF, ve lo chiedo subito così riesco ad accontentare me e voi!)

Commentate, dicendomi se vi piace o meno, se avete altre idee o volete che faccia tutto io.
Votate se vi piace, ve ne prego. Ho già detto molte volte, anche da altre parti, che il voto ed il commento per una neo scrittrice sono tutto.. soprattutto perché ne avete la possibilità e perché io ho la possibilità di avere questo contatto diretto con voi. Per favore..

(20/09/2016 •10:16 AM)
xoxo S17

DUE ORE DI TE (Irama FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora