Quarantadue

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"E' o non è stato una figata?" fa un mezzo sorriso Marika mentre si mette la cintura.
"Assolutamente sì, ha una bella voce pure Live e questo è fondamentale per un vero cantante." commento facendo la sua medesima azione, poi metto in moto.
"Cavolo è l'una, non sei stanca?" sorride lei facendo subito partire il CD.
"Assolutamente no, te sì?" domando. In realtà un po' di sonno ce l'ho ma non ho probelmi di guida quindi è come fosse nulla.
"Neanche tanto.." alza le spalle, so che sta morendo di sonno ma farò finta di crederle.
"Pronta per tornare a casa? Hai avvertito tua mamma?" chiedo ancora uscendo lentamente dalla mia postazione, sarà un problema riuscire a non fare alcun botto tra macchine, perché già ora c'è la coda per uscire del tutto dal parcheggio e sono tutti stanchi, quindi aiuto.
"Ora le scrivo un messaggio." sbadiglia e prende il suo cellulare, iniziando a digitare.

Dopo un quarto d'ora siamo riuscite ad uscire dal parcheggio, ora basta solo prendere l'autostrada e tornare a casa.

"Grazie per essere venuta." afferma la ragazzina prima di entrare in letargo.
"Grazie a te." sussurro sorridente.

E' neanche da mezzora che corro e sono già stufa. Ho anche chiuso, del tutto, la musica in modo tale da concentrarmi davvero sulla strada. Certo, era ottima come sveglia ma in un certo senso distoglieva la mia attenzione dalla carreggiata e non andava affatto bene.

Io e Filippo non ci siamo più mandati alcun messaggio di alcun genere. Non so neanche se ciò che mi ha riferito Marika è realtà o se l'è inventato, ma non fa nulla.

*****

Ho sognato che Filippo mi svegliava con le pentole, come fanno ai campi scuola.. è stato un trauma. Menomale non è successo se no, probabilmente, lo avrei insultato talmente tanto che non si sarebbe ricordato il suo nome ma soltanto i miei insulti. Dio, come sono cattiva di prima mattina!

Oggi devo andare a lavorare prima da Stefano e poi da Fabrizio, non sono psicologicamente pronta per sentire Lorenzo chiedermi quando usciremo insieme, vorrei cambiare il turno ma non posso quindi nada: questo Lunedì sarà più stressante del solito.

Ieri, io ed Irama, abbiamo passato il tempo a parlare del concerto dell'altro ieri, lui mi ha detto che gli sarebbe piaciuto esserci, dato che anche a lui piace Nek come artista e come persona. Ho visto questa frase come una prova tangibile del fatto che non è proprio un montato come spesso credo, anzi!

Comunque ora devo concentrarmi solo sul lavoro, voglio diventare il prima possibile una donna indipendente e spero di cavarmela sempre, sia in situazioni spiacevoli che piacevoli.

Mi do un'ultima occhiata allo specchio, lascio un post-it a Filo e corro in auto, pronta per iniziare questa nuova giornata. Mi allaccio la cintura e parto, mettendo ad alto volume il cd di Nek. Già che inizia con Unici mi gasa a manetta, mi sveglia e mi riempie di adrenalina, non sto scherzando eh!

Parcheggio, esco dall'auto ed entro in negozio, che bello avere le chiavi ed essere la prima fra tutti! Almeno posso godermi gli attimi prima della lotta contro le persone e soprattutto la lotta contro Lorenzo. In realtà non so bene perché voglia uscire con me, non sono il top della bellezza e nemmeno del carattere, chissà cosa vuole veramente.

"Aaliicee!" parli del diavolo e spuntano le corna, si dice così no?
"Dimmi." appendo la felpa sul porta abiti e sistemo la borsa sotto alla cassa.
"Come è andata l'altra sera?" domanda gentilmente, appendendo il suo gilet.
"Molto bene, Nek è molto bravo a cantare anche dal vivo." commento iniziando a lavorare.
"Immaginavo.. da piccolo ero andato ad un suo concerto." spiega ed io lo guardo "Allora.. quando ci vediamo?" chiede poi sorridendomi.
"Questa sera, così almeno mi tolgo questa ansia di dosso." sospiro e torno a guardare i dischi.
"Perché ansia?" mi affianca, aiutandomi con i nuovi CD.
"Non lo so, ho una brutta sensazione ma magari sono solo io fissata ed odiosa." ridacchio amaramente.
"Vuoi che ci vediamo insieme ai tuoi amici? Se hai questa paura possiamo farlo, non voglio in alcun modo farti del male o semplicemente spaventarti." gesticola, quasi quasi accetto l'invito per i miei amici!
"Sicuro io possa portare qualcuno?" sorrido appena.
"Assolutamente!" mi posa una mano sulla spalla.
"Allora bene!" commento "Alle ventuno al Pashà, ti va?" aggiungo e lui annuisce, senza aggiungere altro, mettendosi subito al lavoro.

Non capisco se sono io la bipolare o le mie sensazioni.. Ora, dopo questo invito, mi sento molto più tranquilla ma non so proprio chi chiamare: cioè, o porto Filippo, o Chiara. Sono sicura, al cento per cento, che K mi darà buca e che quindi dovrò uscire con il nano sfigato. Lorenzo mi guarderà male e penserà chissà cosa e non mi goderò l'uscita a tre, non è giusto!
Certo che c'è una fantasia di nomi tremenda in questi anni! Lo dico in tono ironico, teatrale, sarcastico.. spero si capisca.

Stiamo sistemando CD da un bel po', il mio collega non ha voluto mettere musica ed ora sono triste, come si può vivere senza la musica? Eppure ci sono davvero molte persone che non la sentono mai, come quelle che non leggono mai o che non guardano mai la TV, come fanno? O hanno una vita sociale incredibile o.. o non lo so, non trovo altre spiegazioni.

"Filippo mi prendi quel CD?" esclama una voce stridula, alzo lo sguardo e mi ritrovo Irama che tiene per mano una ragazza, sarà Rolex..
"Certo." sorride lui, non si è ancora reso conto che ci sono io qua, anche perché non ha ancora mai saputo i miei due lavori. Credo che ora scapperò in Mexico oppure mi sistemo sotto la cassa, deciso! Faccio un cenno veloce a Lorenzo che mi guarda sconvolto e poi mi siedo a terra, sotto il bancone.
"Solo questo?" commenta il mio collega, il quale sta cerando in tutti i modi di non tirarmi una ginocchiata od una piedata.
"Sì, vuoi altro tu?" chiede alla ragazza, probabilmente.
"Sai bene che prenderei tutto il negozio!" afferma divertita, odio da morire la sua voce.
"Sì, ma non si può!" afferma scazzato, quasi.
"Sono sedici Euro." replica il mio caro collega.

"Hey, ma quella felpa la conosco!" esclama ad un certo punto lui.
"Non è la tua?" domanda la tizia.
"Sì! E so a chi l'ho data ultimamente." quasi sussurra. Devo uscire allo scoperto o..? "Dov'è lei?" continua.
"Lei chi, scusa?" risponde Lorenzo, go go goooo.
"Alice, ovunque tu sia, ci vediamo questa sera che devo dirti una cosa." afferma e lo sento allontanarsi, senza neanche salutare.

Dopo alcuni istanti esco allo scoperto e faccio un grosso respiro.

"Perché scappavi da lui? Ti ha fatto qualcosa?" chiede visibilmente preoccupato il mio collega, io sorrido e scuoto la testa.
"Certo che no! E' probabilmente la persona più innocua del mondo." ridacchio e mi rimetto al lavoro.
"E allora per quale motivo questo tuo atteggiamento da psicopatica?" mi affianca preoccupato ma divertito.
"E' il mio coinquilino e non sa che lavoro qua, perché il nostro incontro è stato molto particolare." sorrido ripensando a quella notte, non mi sembra proprio che sia passato così tanto tempo!
"Porti lui, vero?" alzo lo sguardo su di lui.
"Probabile.." alzo le spalle, indifferente.
"Ma la tipa chi era?" chiede.
"Non lo so." faccio spallucce, sperando mi creda.
"Capito! Allora continuiamo a lavorare dai!" afferma e insieme torniamo davvero al lavoro, lasciando che le ore passino e così la giornata intera, per me.

>Sharonne:
Come andrà la serata? Cosa deve dirle Irama?

Come state? Scuola come va?

(07/12/2016 • 02:37 PM)
xoxo S17

DUE ORE DI TE (Irama FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora