Il rumore dei passi pesanti di mio fratello echeggiò per tutto il corridoio, fin quando non notai la sua sagoma fare capolino in cucina, dove io ed Ethan stavamo tranquillamente conversando tra una merendina e l'altra. Molto probabilmente avevo tutta quella fame perché aspettavo il ciclo, ma non riuscivo proprio a contenermi. E di certo Ethan, che continuava a prendere brioches, cioccolati vari e caramelle dalla dispensa, non aiutava molto a placare la mia fame nervosa.
- State sempre qui a mangiare? - brontolò il più grande dei due ragazzi, ovvero Luke, strofinandosi un occhio con le dita della mano destra, andando verso la macchinetta del caffè.
- È tutta invidia questa - ribattei mordendo l'ennesimo biscotto mentre mi dava le spalle per prepararsi un caffè.
- Me ne prepari uno anche a me? - ci interruppe il ragazzo seduto difronte a me, rivolgendosi al cognato. Luke si voltò guardandolo con un'espressione sconvolta. - Stai scherzando? Grazie a Dio hai delle gambe per alzarti e venirtelo a preparare da solo - sbottò subito dopo afferrando la sua tazza colorata piena di caffè bollente.
Gli lanciai un'occhiataccia. - Come posso capire il tuo secondo nome è gentilezza - dissi ironica facendo formare un sorriso falso e tirato sulle sue labbra piene.
- Sarebbe bello. Grazie sorellina - mi rispose facendomi l'occhiolino, cercando in tutti i modi di farmi alterare.
- Me lo prepari o no? - sbottò frustato il mio ragazzo, facendomi ridere. Mio fratello si girò di malavoglia, prendendo una tazza dall'armadietto in alto e azionando la macchina del caffè.
Vidi un ghigno soddisfatto formarsi sul viso di Ethan. Gli lanciai un'occhiata gioiosa, che lui ricambiò all'istante.
Il suono di uno sbadiglio più che rumoroso ci distrasse dal nostro scambio di sguardi.
Il ragazzo dai capelli neri entrò nella cucina con i soliti pantaloncini e la solita maglietta che usava come tenuta per la notte.
Quando arrivò davanti al tavolo piegò la schiena ad arco all'indietro, allungando le braccia verso l'alto nel tentativo di stiracchiarsi.
- Oh, grazie amore. Mi hai preparato il caffè... - squittì prendendo in giro mio fratello. Si avvicinò alla cucina afferrando la tazza stracolma di caffè e portandosela alla bocca.
- Veramente... - cercò di ribattere Luke, ma Ethan lo bloccò.
- Ma che cazzo! David, era il mio. - sbottò alzandosi dalla sua sedia - Va be', ho capito, me lo preparo da solo -.
Sorrisi a quella scena mentre David fingeva di non aver sentito e Luke occupava il suo solito posto, alla mia destra, come al solito in mutande.
- Come è andata ieri sera? - mi chiese David riempiendo una ciotola di cereali per poi annegarli nel latte freddo.
Lo guardai scettica, alzando un sopracciglio. - Da quando in qua tu ti interessi alla vita privata mia e di tuo fratello? -.
Un sorriso sghembo, che non prometteva nulla di buono, decorò il suo viso, che a contrario di quello del fratello, squadrato e definito, era più ovale.
- Da quando per dormire ho bisogno di mettermi i tappi nelle orecchie - ammise ghignando mentre afferrava un cucchiaio per iniziare la sua colazione. Arrossii all'istante, arrivando con qualche secondo di ritardo a ciò a cui si stava riferendo.
Luke scoppiò in una fragorosa risata, guadagnandosi una mia pedata da sotto il tavolo.
- Guarda che non è divertente, provaci tu a dormire nella stanza accanto a quella di Ethan - ribadì l'altro masticando con la bocca aperta.
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Quel ragazzo con la chitarra in mano 2
Fanfiction#Wattys2018 (incrociamo le dita!) SEQUEL DE "QUEL RAGAZZO CON LA CHITARRA IN MANO // SHAWN MENDES ". "- Non molto adesso. Diciamo che mi hai incasinato così tanto da farmi distrarre per un po' - provò a farmi sorridere, ma ero consapevole che in qu...