Appoggiai il bicchiere sul tavolo, avvicinandomi a Jodie. - Vado a prendere una boccata d'aria - annunciai. La ragazza annuì, continuando a parlare con Harry. I due quella sera non avevano smesso di chiacchierare un solo secondo, e ciò mi faceva molto piacere.
Avevo il terrore che Jodie potesse restare sola per tutta la serata, sentendosi a disagio. Ma le cose erano andate per il verso giusto.
Fu necessario spintonare qualcuno per riuscire a raggiungere la porta, ma ce la feci. Inspirai l'aria fresca a pieni polmoni, chiudendo gli occhi per un istante. Feci qualche passo sul vialetto di pietra. Il giardino era quasi vuoto, al contrario del salone, che era gremito di gente che ballava come se fosse impazzita. Il DJ se la cavava, ma non era all'altezza di quello del Paranormal.
Un ragazzo arrivò correndo, venendomi addosso. Persi l'equilibrio, rischiando di cadere con la faccia a terra. Sollevai le braccia perpendicolarmente al mio corpo, riacquistando l'equilibrio che avevo perso per un istante. Quella era una cosa che non sopportavo delle feste: gli ubriachi che mi venivano addosso mi irritavano. Mi voltai, pronta a dire delle parole non belle a quella persona che mi aveva spintonato. A qualche passo da me vi era un ragazzo. Aveva dei capelli di un costano non troppo scuro, appositamente scompigliati, un naso sottile, delle lentiggini sul naso e sulle gote e una fisionomia estremamente familiare.
Era chiaramente ubriaco e aveva un bicchiere fra le mani. Traballava, oscillando sulle sue stesse gambe. Strinsi gli occhi, cercando di capire se lo avessi già visto da qualche parte. Quando si girò completamente nella mia direzione ebbi l'occasione di riuscire a vederlo bene.
Tyler.
Era veramente lui? Non poteva essere reale... Dove erano finiti i suoi occhiali? La sua scarsa altezza? La sua timidezza? Il comportamento goffo ed impacciato? Continuò a muoversi senza coordinazione davanti ai miei occhi.
- Tyler? - lo chiamai. Molto probabilmente non mi avrebbe neanche risposto. Era troppo ubriaco. - Ci conosciamo? - disse in modo confuso. - Tyler! Tyler! - squittì una ragazza, raggiungendoci un istante dopo.
Non l'avevo mai vista. Doveva essere di qualche anno più piccola di me. Aveva i capelli biondi e lisci, tenuti fermi da un elastico nero in cima alla testa. Indossava dei pantaloni neri a vita alta con una camicia bianca morbida infilata all'interno e un paio di tacchi molto alti, che mi fecero dolere i piedi al solo guardarli.
- Entriamo, Tyler - gli ordinò tirandolo per un braccio, per poi lanciarmi un'occhiata e trascinarlo all'interno della casa. Restai a guardare il punto in cui prima vi era quel ragazzo, ancora sotto shock. Kate mi aveva detto che era cambiato molto, che si era messo insieme a Karen dopo la mia partenza, che sembrava molto più spigliato e socievole di prima. Anche mia madre mi aveva detto che era diventato davvero un bel ragazzo, ma non mi aspettavo una cosa del genere. Era così diverso...
- Annie, tutto okay? - domandò Harry uscendo dalla casa, seguito da Jodie. - Sì... - mormorai ancora troppo scossa. Che era successo al mio migliore amico? O meglio, quello che un tempo era il mio migliore amico. Dove era finito il timido ed impacciato Ty di una volta? - Non sembra - commentò Jodie. - No, no, sto bene. Entriamo - li rassicurai entrambi, visto che continuavano a guardarmi con apprensione.
***
- Allora...? Adesso mi puoi dire cosa è successo in giardino? - chiese Jodie, non lasciando spazio alla discrezione. In fondo, lei era quella curiosa, no? Avevo pensato a quel ragazzo ubriaco per tutta la sera... Dio, com'era cambiato! Non lo avevo più rivisto mentre ero con i miei amici, ma di certo non aveva abbandonato i miei pensieri.
- Ho rivisto una persona dopo tanto - rimasi sul vago, non volendo dire più del necessario. Stavamo camminando sul marciapiede verso casa mia. Harry e Jack erano i primi, seguiti da Vicky e Lindsey. A chiudere la fila eravamo io e Jodie, che come gli altri stavamo parlando.
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Quel ragazzo con la chitarra in mano 2
Fanfiction#Wattys2018 (incrociamo le dita!) SEQUEL DE "QUEL RAGAZZO CON LA CHITARRA IN MANO // SHAWN MENDES ". "- Non molto adesso. Diciamo che mi hai incasinato così tanto da farmi distrarre per un po' - provò a farmi sorridere, ma ero consapevole che in qu...