Capitolo 35

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- ... E adesso vi siete rivisti qui - terminò per me. Annuii confermando ciò che aveva detto.

- E perché non ci avevi mai detto nulla prima? - chiese dopo qualche secondo di silenzio. - Non voglio che si sappia. Anzi, adesso ho paura che qualcuno ci abbia fatta una foto mentre eravamo in macchina in aeroporto. Non mi sembra giusto ostacolare la sua carriera, capisci? - spiegai. - Sì. Giuro che non dirò nulla di tutto questo. - affermò - Però... Posso farti un'altra domanda? -.

La guardai con fare investigatore. - Spara -.

- Adesso pensi che vi rimetterete insieme? - domandò in modo innocuo, cosa che mi fece sorridere. Feci spallucce. - Non credo. Io non sono pronta per una nuova relazione e lui è davvero preso dalla musica - dissi.

- E che significa? Per caso un cantante deve essere single? - sbuffò, prima di prendere un sorso della sua bevanda. Ci eravamo accomodate su una panchina distante dai due edifici principali, in modo da poter parlare indisturbate. - Quello che vuole lui, io non lo so. E poi, te l'ho detto, ho paura di ostacolare la sua carriera -.

Spostai lo sguardo altrove. - Io non so come stanno davvero le cose, ma se fossi in te non me lo lascerei scappare un'altra volta - sussurrò, poi si alzò dalla panchina dandosi una spinta, un po' affaticata. - Dovresti pensarci, Annie. Adesso vado che ho un'altra lezione, ci vediamo in mensa - e detto questo sorrise per poi andar via. Rimasi seduta per qualche secondo, pensando alle sue parole man mano che si allontanava e la sua immagine si faceva sempre più piccola.

Jodie diceva di non lasciarmelo scappare, ma io l'avevo trattato nel peggiore dei modi la sera precedente. Ripensando a quello che avevo detto a Jodie nella nostra lunga conversazione, mi ero appena resa conto che se ne avessi avuto la possibilità e non avessi ostacolato la carriera di Shawn, sarei tornata ad essere la sua ragazza. Come si può passare da uno stato sentimentale all'altro? No, non era vero. Fino a qualche mese fa ero sicura di amare Ethan e avevo chiuso la storia con Shawn nei meandri della mia mente. E poi? E poi basta un fottuto biglietto di ritorno e tutto quello che sei riuscita a costruirti va a puttane e ti ritrovi ad essere una nuova persona in una vecchia vita. Stavo lentamente retrocedendo per ritornare alla mia vecchia vita, solo che parecchie cose erano cambiate.
Stavano accadendo fin troppe cose che mi avrebbero portato allo sfinimento e lo sapevo, perché quelle negatività mi riempivano la mente da mattina a sera, ma nonostante ciò qualcosa dentro di me credeva ancora nella speranza di sistemare tutto.

Due anni prima non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi a lottare contro le debolezze della vita, dopo la morte di Richard e lo schiaffo del mio ragazzo. Ma adesso le cose stavano così, e avevo la vaga impressione di star sprofondando in una fossa che avevo scavato con le mie stesse mani.

Scossi la testa con fermezza, determinata a rimediare ai danni che stavo seminando in giro. Dovevo sbracciarmi, ammettere i miei errori e tirarmi su con le mie uniche forze.

***

Il partecipare alla mensa era una delle poche gioie che mi restavano. Le cuoche erano davvero fantastiche e ogni tanto preparavano anche un buon dolce, ma quel giorno la mia attenzione non era rivolta al cibo, ma al ragazzo seduto al nostro tavolo. In effetti, non lo avevo visto parecchie volte in mensa dopo quel maledetto martedì sera, ma era lì, accanto al suo compagno di stanza. Sorrideva, forse in modo falso, ma poco importava.

Io non ero affatto pronta a consumare il mio pranzo al suo stesso tavolo. Shawn era davvero tabù in quel periodo e dopo l'accesa lite della sera precedente non avevo avuto ancora modo di parlargli.

Prima di incontrare Jodie, quella stessa mattina, ero andata nella sua camera, ma nessuno mi aveva aperto. Forse Jack era troppo impegnato a recuperare le ore di sonno perse oppure erano entrambi fuori.

Quel ragazzo con la chitarra in mano 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora