Mi svegliai ancora intorpidita. Ero avvolta in quel caldo e accogliente cumulo di coperte da cui non avevo nessuna voglia di uscire. Dalla finestra alla mia sinistra arrivavano dei caldi raggi solari di una bellissima domenica mattina di agosto. Avevo appena aperto gli occhi, ma sentivo che quella sarebbe stata una bellissima giornata.
Avevo già un sorriso stampato sulla faccia, accompagnato da un paio d'occhi socchiusi e un cespuglio di capelli annodati. Diedi uno sguardo al letto difronte al mio, dove scorsi una dormiente Vicky sommersa dalle coperte, con i suoi capelli viola sparsi sul cuscino. Sospirai allungando le braccia verso l'alto nel tentativo di stiracchiarmi. Mi sentivo leggermente stanca, ma quello non era un problema.
Afferrai il cellulare dal mio comodino per controllare l'ora. 9.47 a.m. Avevo ancor tutta la giornata davanti. Trovai una chiamata persa di mia madre, così la richiamai all'istante. - Oh, tesoro. Buona domenica - squittì subito con la sua voce da ragazzina. - Ciao mamma. Avevi chiamato? -.
- Sì. Ben oggi al giorno libero e aveva pensato di venirti a prendere per stare un po' con noi oggi. Che ne dici? - mi propose con la solita tranquillità, la solita pace. Ci pensai un attimo su. Quella mattina non avevo nulla da fare e sarebbe stato un giorno come tutti gli altri. E rivedere mia madre e raccontarle tutto di presenza sarebbe stato completamente diverso dal parlare attraverso il cellulare. - Okay, va bene. A che ora viene Ben? - accettai, mettendomi a sedere sul letto. - Penso che per le undici sarà lì -.
- Perfetto. Allora a dopo - la salutai, prima di alzarmi dal letto. L'unico suono che riempiva la stanza era creato dagli sbuffi d'aria che fuoriuscivano dalla bocca socchiusa della mia compagna di stanza. Mi alzai, rifacendo subito il letto. Poi, mi avvicinai al mio armadio per scegliere cosa indossare. Presi un paio di jeans chiari e una maglia nera. Dopo di ciò entrai in bagno.
Aprii il getto d'acqua, cercando di capire quale fosse la giusta temperatura. Nel mentre mi spogliai, abbandonando i vestiti sul pavimento. Legai i capelli in una crocchia alta e disordinata per evitare di bagnarli. Avevo fatto lo shampoo la sera precedente, quindi non avevo la necessità di lavare i capelli.Entrai nella piccola doccia, dove in un angolino della piccola mensola in plastica erano disposte le mie cose. Presi la mia spugna bagnandola, per poi cospargerla di bagno schiuma alla pesca. Lasciai che l'acqua mi accarezzasse per un po', facendomi rilassare. Poi mi insaponai per bene, strofiando la morbida spugna su tutta la pelle. Mi risciacquai gettando la testa indietro per non bagnare i capelli e infine mi lavai il viso.
Uscii dalla doccia spingendo la manopola verso il muro, bloccando in tal modo lo scorrere fluido dell'acqua tiepida. Presi la mia tovaglia, avvolgendo il corpo in essa per asciugarmi. Poi, cercando di fare il più velocemente possibile, mi lavai i denti e sistemai i capelli, lasciandoli sciolti.
Infine indossai i vestiti che avevo scelto e una giacca, dopo di ciò mi truccai leggermente, uscendo dal bagno dopo aver sistemato tutto quello che avevo lasciato in giro. Avevo impiegato solo venti minuti per sistemarmi, così decisi di andare a fare colazione al bar. Era domenica mattina e non avevo nient'altro da fare. Presi la mia borsa e il cellulare avviandomi verso la porta. Non avevo pensato prima di avvertire Victoria e mi dispiaceva svegliarla di domenica mattina. Così feci retromarcia verso il mio comodino e tirai fuori un foglio e una penna.
Sono al bar a fare colazione. Alle undici vado via, passo la giornata a casa.
- Annie
Lasciai il biglietto sul suo comodino e poi uscii dalla stanza richiudendomi la porta alle spalle. Lungo il tragitto provai a rintracciare Ethan, ma ogni qual volta portavo il cellulare all'orecchio la segreteria telefonica mi avvertiva che il cliente era irraggiungibile. Molto probabilmente stava ancora dormendo e aveva lasciato il cellulare spento per non essere disturbato.
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Quel ragazzo con la chitarra in mano 2
Fanfic#Wattys2018 (incrociamo le dita!) SEQUEL DE "QUEL RAGAZZO CON LA CHITARRA IN MANO // SHAWN MENDES ". "- Non molto adesso. Diciamo che mi hai incasinato così tanto da farmi distrarre per un po' - provò a farmi sorridere, ma ero consapevole che in qu...