Epilogo

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- E dopo la laurea ti ha veramente sposata? -.

Abby è un turbinio di emozioni e continua a saltare sul letto, tutta agitata e sorridente. Sembra quasi che abbia letto una favola ad una bambina di cinque anni. Invece lei è ormai diventata una giovane donna. Mi sembra ieri il giorno in cui l'ho partorita.

- Sì, pensavo che se ne dimenticasse, ma mi ha sposata. All'inizio non volevo farlo, lui sarebbe stato sempre in giro per il tour e io solo a casa, ma lo amavo troppo per perderlo un'altra volta - spiego con calma.

Nella stanza siamo solo io e lei, Shawn sta giocando fuori con i bambini. I pupazzi di neve sono diventati la loro specialità.

- E poi? Sei rimasta sola? -.

- Sì, ma ogni due settimane Shawn tornava a casa per restarne una. Poi c'erano periodi in cui non aveva tour da fare, ma doveva solo comporre e io ero la sua fonte d'ispirazione, quindi più stava con me, meglio era - aggiungo, sorridente al ricordo di quel periodo. Era bello vivere da neosposini, non che ora non lo sia. Adesso siamo persone adulte, abbiamo dei figli e non è la stessa cosa di vivere sotto lo stesso tetto a ventitré anni.

- Giusto il tempo di sfornare tre figli -.

- Abby! - la richiamo, cogliendo quella malizia nella sua espressione che non avrebbe dovuto avere.

- Okay, scusa, mamma. Finisci di raccontare - . Si siede di nuovo composta sul letto, pronta a sentire dell'altro.

- Restai subito incinta di te e dieci anni dopo di Richard, che chiamammo così per quel Richard, e infine di Rachel - termino.

- Wow... Raccontami anche di tutti gli altri -.

- Kate trovò un nuovo ragazzo, a distanza di anni e, dopo essersi sposata, ha avuto Hazel e Lily, ma questo lo sai già. Purtroppo non sono più in contatto con i miei amici del campus. Spero che alla fine si siano sposati anche Jodie ed Harry, erano una bella coppia -.

- Quanto è bello l'amore... - sospira con gli occhi a cuoricino. Sorrido, alzandomi per lasciarle una carezza tra i capelli e raccogliere le sue scarpe da terra.

- Queste dovresti metterle a posto, signorina - la rimprovero, alzando le scarpe da ginnastica nere e bianche a mezz'aria.

- Sì, la prossima volta. Non avevi una seduta, oggi? - cambia discorso, ricordarmi del mio lavoro per cacciarmi dalla sua stanza, ora che ha sentito tutta la storia che aspettava da tempo.

Esco dalla stanza con le scarpe puzzolenti in mano e le ripongo nell'apposito armadio, prima di avvicinarmi alla finestra della cucina. Fuori è una distesa di bianca e candida neve. A spiccare sono il giubbotto e i ricci di Shawn. La sua pelle è così chiara da mimetizzarsi. Non è cambiato di nulla, se non per qualche ruga.

Richard sta cercando di fare un angelo di neve, disteso con il suo cappottino blu sulla neve del giardino, ma Rachel sembra impedirglielo. Il diavoletto di casa continua a tirare grosse palle di neve al fratello più grande, senza lasciarlo completare la sua opera.

Le braccia di Shawn, ancora muscolose e forti, afferrano Rachel e la sollevano da terra con estrema facilità. Vedo le loro espressioni gioiose e, attraverso il vetro, riesco a sentire le loro risate attutite.

Sul vialetto vedo spuntare la ragazza che ha voluto fissare la seduta per oggi pomeriggio. È una dolcissima ragazza di diciassette anni, che non ha i soldi per pagarmi, ma che io faccio venire quando ne ha bisogno. Mi ha raccontato, lungo tutte le nostre sedute, di avere un padre violento e alcolizzato, una madre senza il coraggio di reagire e nessuno ad aiutarla. Ho pensato che, se ai miei tempi avessi avuto qualcuno con cui parlarne da subito, forse adesso non continuerei a fare ancora certi incubi e a guardarmi sempre degli uomini che mi passano accanto.

Adesso suo padre è in carcere dopo che lei ha avuto il coraggio di denunciarlo. E, proprio come lo sono stata io, è nella fase di realizzazione, quella in cui non riesci a credere che tutto sia finito, e proprio per questo la paura non ti abbandona.

Presto supererà anche quella e potrà vivere come merita di farlo.

In fondo, tutti meritiamo di essere felici, di avere una persona che ci ama con tutta se stessa, di ricambiarla, di avere un buon lavoro e una bella famiglia. Meritiamo di divertirci, di sorridere e piangere per la commozione, soltanto per quella.

E anche quella ragazza, che adesso è convinta di non avere più nulla, che si sente sola e abbandonata da tutti, senza un futuro e senza una famiglia, un giorno sarà ripagata per tutto.

Quel ragazzo con la chitarra in mano 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora