Capitolo 40

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I leggings di pelle erano davvero troppo attillati per i miei gusti. Erano come una seconda pelle e neanche Victoria sembrava apprezzarli molto.

Per non parlare della maglietta, che arrivava si e no alla vita. Era abbastanza aderente, ma era davvero molto carina.

I colori -in tutta sincerità- mi piacevano molto. Non che ce ne fossero molti, di colori, ma il bordeaux della maglia corta si abbinava perfettamente al nero dei leggings e delle All Stars.

Ero curiosa di vedere il look dei ragazzi e volevo anche rivolgere qualche critica a Lindsey. Qualcuno l'aveva commissionata per scegliere l'outfit, ma eravamo tutte così... Provocanti!

Io e Vicky avevamo adottato lo stesso tipo di trucco: linea spessa di eyeliner, mascara e rossetto in tinta con il top.

Mi sentivo esagerata, ma era la serata adatta per far vedere chi eravamo veramente. Avevo un'ansia tremenda e Vicky aveva passato tutto il tempo a dirmi di rilassarmi e respirare, perché in quel modo le mettevo solo agitazione. - E se dimentico qualcosa? Se Bronx non riesce a mixare la musica o se succede qualcosa mentre Brad ed Harry sono sospesi in aria? -.

- Annie, calmati. Non succederà nulla di tutto questo - mi rassicurò, prendendo il suo cellulare. Scossi la testa per cancellare quei pensieri. - Abbiamo avuto davvero pochissimi giorni per provare. Chiunque potrebbe sbagliare - sospirai. Non era da me agitarmi in quella maniera e soprattutto iniziare a farneticare. Preso un lungo sospiro, chiusi gli occhi e rilasciai l'anidride carbonica con estrema calma.

Il cellulare sul mio letto vibrò per una manciata di secondi. "Vi aspettiamo al parcheggio" diceva il messaggio di Harry. Era l'ora di andare.

La gara -a quanto pare- non si sarebbe tenuta al Paranormal, ma in un luogo a sorpresa. Inutile dire che l'aria era più tesa che mai e nessuno osava fiatare. Saremmo riusciti a portare a termine la nostra coreografia in una location che non avevamo mai visto?

Le acrobazie di Brad ed Harry sarebbero andate per il verso giusto?

Scossi la testa, prima di dare un'occhiata agli altri. Eravamo nella macchina di Harry. Sul sedile del passeggero vi era Brad, invece sui sedili posteriori, con me, vi erano Vicky e Nina. Aria, TJ, Tanya e Sophia erano davanti a noi, sulla macchina di Bronx. Sospirai, prendendo il cellulare.

"Ci vediamo al Paranormal?".

Sorrisi, distraendomi dai miei pensieri. "Stasera vicino la fabbrica Walter" digitai, inviando il messaggio a Shawn. Dio, non avevo mai visto quel dannato posto! Erano passati quindici minuti e non mi aveva ancora risposto. A quel punto pensai che non sarebbe venuto.

Scossi la testa e mi concentrai sulla strada.

***

La zona vicino le fabbriche era davvero buia e in periferia, sporca e disabitata.

Rabbrividii, appena scesa dall'auto.
Centinaia di ragazzi erano raggruppati sui marciapiedi ai lati di quello che doveva essere un parcheggio. Sul lato più corto era stata allestita la postazione da DJ.

Dopo la gara, le crew perdenti erano andate via, prese dall'umiliazione. Noi eravamo rimasti lì. Tutti.

La mia idea, alla fin dei conti, era stata ottima. Avevano mischiato danza classica, hip hop e freestyle sulla base di una musica elettronica, mixata alla classica. Un'esplosione di generi e musica -elaborata in solo quattro giorni- che ci aveva portato alla vittoria.

Sì, avevamo vinto. E io mi ritrovavo lì, con un bicchiere di vino in mano a festeggiare. Ci eravamo impegnati così tanto e alla fine stavamo anche per perdere la speranza, ed invece avevamo vinto.

Quel ragazzo con la chitarra in mano 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora