I fari della luce si alternavano ritmicamente mentre la jeep nera si spostava veloce sulle strade non molto trafficate. La BMW davanti a noi sfrecciava come se non ci fosse un domani e non ero ancora riuscita a capire se eravamo noi ad andare troppo lenti oppure era il guidatore della BMW che stava pigiando un po' troppo il piede sull'acceleratore.
Ad ogni modo, Shawn si era in parte tranquillizzato anche se non aveva più aperto bocca. Mia madre mi aveva chiamato per sentirmi, ma non le avevo detto della visita ad Ethan. Speravo che lo venisse a sapere il più tardi possibile. Luke non era in appartamento, quindi, salvo complicazioni, non lo avrebbe scoperto finché non glielo avrei detto di persona.
Una canzone alla radio mi distrasse dai miei pensieri. Alzai il volume sentendo la voce di Taylor Swift. Adoravo quella canzone, mi rallegrava. Non conoscevo nemmeno il titolo, ma non importava. Canticchiai per un po' finché capii che strillare e stonare in quel modo davanti un cantante non fosse una delle mie scelte migliori.
- Suppongo che non hai mangiato - intervenì Shawn quando la canzone terminò e la manopola del volume ritornò ad una postazione accettabile per l'udito umano. - Non ho nemmeno molta fame. Anzi, quando arriviamo? Ho bisogno di dormire - dissi.
- Prima mangi qualcosa, però -. Scossi la testa. Quando si metteva in testa qualcosa nessuno lo smuoveva più. Era inutile ribattere, quindi mi abbandonai sul sedile guardando le luci della città che splendevano nel buio dell'universo. Scorsi la luna tra le cime dei palazzi. Pallida e triste lontana dal suo sole. Quanto amavo stare per ore ad ammirare la luna.
Avevo sempre preferito la notte al giorno, al contrario di Shawn. Credo che la sua parte preferita di una giornata fosse la mattina. O magari il pomeriggio. Di certo, i risvegli forzati, il sole e il freddo di prima mattina non facevano affatto per me. - Che ne dici di ristorante cinese? - propose, imboccando una delle vie centrali di Toronto. Lo guardai indignata. Odiavo il sushi, non lo aveva ancora appreso?
- Perché mi guardi così? So che non ti piace, ma pensavo avessi cambiato idea. Ho imparato che l'unico cibo cinese buono è quello fatto dai cinesi. Non hai idea di come siano buoni gli involtini primavera a Tokyo! - continuò il suo discorso; nella parte finale mi sembrò quasi che stesse specificando tutte quelle cose solo per rendermi ancor più disgustata e divertirsi.
- Il sushi lo prendi quando sei solo, grazie. E poi, non ho fame, te l'ho già detto -.
- Non ti porterò in un fast food - precisò con un ghigno divertito.
- E nemmeno in un ristorante cinese. Altrimenti sarai costretto a mangiare un'intera ciotola di pomodori -.
- E va bene, hai vinto tu. - sorrisi soddisfatta: sapevo quanto odiasse i pomodori - Allora? Pizza? -.
- Da asporto - aggiunsi, ricevendo un'occhiata incuriosita mista a preoccupata. - Non mangerò sulla tua macchina, tranquillo, se è quello che stai pensando - ridacchiai.
Si morse il labbro inferiore, trattenendo una risata. Qualcosa allo stomaco mi fece irrigidire di colpo. Perché avevo quella sensazione? Sapevo benissimo che aveva un nome, quella sensazione, ma non volevo ammetterlo.
Ero troppo occupata a guardare il sorriso sincero che era spuntato sulle labbra di Shawn. I denti bianchi spiccavano in contrasto con le labbra rosso ciliegia e i suoi occhi stavano luccicando. Sembrava felice dopo tanto tempo. Quanto poteva cambiare una persona?
Il tempo, gli avvenimenti e le persone possono cambiarti nell'anima. E tu, non puoi fare nulla, solo aspettare che il cambiamento colpisca anche te, perché la vita è fatta di cambiamenti. Se non cambi, non vivi.
Un esempio eravamo noi due.
Passammo l'ora successiva a mangiare panini imbottiti di schifezze camminando per un parco ancora aperto. Alla fine, ci eravamo resi conto che un bel panino comprato per strada fosse migliore del sushi o di una pizza. Parlavamo del più e del meno e Shawn sembrava davvero intenzionato a distrarmi da quello che mi era successo quel giorno.
STAI LEGGENDO
Quel ragazzo con la chitarra in mano 2
Fanfiction#Wattys2018 (incrociamo le dita!) SEQUEL DE "QUEL RAGAZZO CON LA CHITARRA IN MANO // SHAWN MENDES ". "- Non molto adesso. Diciamo che mi hai incasinato così tanto da farmi distrarre per un po' - provò a farmi sorridere, ma ero consapevole che in qu...