Come la pece

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Sono tornata a rompervi, non faccio che aggiungere parti alla fine di questo libro e poi toglierle, ma questo penso che rispecchi la mia situazione...

Ma prima di armarvi per uccidermi, leggete questo:

Teen drama.

"Trovai il coraggio di alzare gli occhi nei suoi. Erano neri come la pece e profondi come un pozzo senza fine. Incutevano quasi timore.

- Volevo ringraziarti per poco fa -.

Notai che la mia voce era tremante, timida, come non lo era stata la prima volta che gli avevo parlato.

- L'ho fatto perché dovevo, non prenderla come una cosa personale - sputò aspro, facendomi vacillare. Girò i tacchi e scese le scale di corsa."

Wendy Jones è appena rientrata a casa quando sua madre le annuncia l'arrivo dei nuovi vicini. Gli Evans sono solitari, scorbutici, oserei dire... strani; e per tale motivo, alla morte di un giovane studente, tutti i cittadini non ci pensano due volte ad incolparli. Non riesce a credere che Aiden, quel ragazzo che ogni sera si affaccia dalla sua finestra, possa essere un assassino. È possibile che si sia fidata della persona sbagliata? Sono veramente stati loro?

Ma la vera domanda è: l'assassino si nasconde dentro la casa degli Evans o dietro una di quelle facce serene e conosciute da sempre?


Grazie per aver letto, adesso vi spiegherò cosa sta succedendo. Preparatevi a sentire una bella storia...

Qualche mesetto fa, avevo completamente perso la voglia di scrivere. Non avevo ispirazione e più mi sforzavo di mettere su carta qualcosa, più la mia mente si rifiutava.
Così, insistendo e continuando ad immaginare le più insolite delle situazioni, nacque "Fireworks". Trovare il titolo giusto fu un'impresa e ho avuto la crisi del decimo capitolo (l'ho appena inventata, ma è vero!).
Non riuscivo più a scrivere e così annullai la pubblicazione. Non sentivo la storia veramente mia, non era parte di me, ma è grazie a "Fireworks" che è scattata una molla nella mia testa e sono tornata quella di sempre, quella che ha sempre qualcosa da scrivere.

Circa due settimane fa, ho sentito il bisogno di scrivere una storia d'amore, ma non la classica storia d'amore tutta rose e fiori. Avevo bisogno di scrivere un thriller, qualcosa di drammatico, misterioso e allo stesso tempo romantico. E, senza troppe difficoltà, al contrario di "Fireworks", una voce nella mia testa disse «Chiamala "Come la pece"». E, nel modo più naturale possibile, ho trovato una storia e un titolo che finalmente riesco a sentire parte di me come era stato per "Quel ragazzo con la chitarra in mano".

"Come la pece" è stata appena pubblicata e spero che a qualcuno -mi accontento di qualche formichina, perché è così che è stato anche all'inizio di "Quel ragazzo con la chitarra in mano"- abbia voglia di leggere questa nuova storia.

Quel ragazzo con la chitarra in mano 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora