Il rumore assordante della sveglia mi penetrò le ossa del cranio. Sussultai per lo spavento.
Cercai di aprire gli occhi ma l'unica cosa che avvertii fu un tremendo mal di testa. - Stai bene? - chiese una voce. Mi costrinsi ad aprire gli occhi, mentre il suono della sveglia veniva interrotto. Una Vicky completamente vestita e con i ricci -seppur piccoli e crespi- in ordine mi stava sorridendo. Un coniato di vomito mi costrinse a saltare giù dal letto e a precipitarmi verso la porta accanto ad esso. Entrai in bagno e mi piegai sulla tazza per rimettere.Non mi dire che mi sono ubriacata!, esclamai mentalmente, non trovando altre soluzioni a tutto quello.
Mi alzai e tirai lo scarico dell'acqua, prima di trascinarmi fino al lavandino non molto distante e lavarmi i denti e il viso, troppo pallido e stravolto per i miei gusti.
Ritornai dalla mia compagna, massaggiandomi le tempie. Era come se all'interno della mia testa vi fosse un picchio che continuava a colpire il mio cranio con il becco per scolpirlo.
- Devo andare a lezione... - mormorai, forse più a me stessa che a lei. - Sì, io sono appena tornata e ne ho un'altra tra mezz'ora, quindi ora ti accompagno - mi disse. Perché era così premurosa e dolce quella mattina? Avevo solo i sintomi della sbornia, no? Oppure stavo morendo?
- Mi sono veramente ubriacata? - le chiesi. Non riuscivo a credere di aver perso il controllo e il fatto che non ricordassi nulla mi infastidiva maggiormente.
- Sì, hai davvero bevuto tanto - ridacchiò. Mi sedetti sul letto, portandomi una mano fra i capelli. Scossi la testa, incredula.
- Mi sono ubriacata una sola volta nella mia vita. Quanto meno, ricordo che fu ancora più tremendo di adesso, il risveglio intendo - confessai, alzandomi dal letto per prendere dei vestiti dall'armadio. - Hai vomitato quasi tutto prima di addormentarti - mi spiegò.
Presi un paio di jeans qualsiasi e una felpa azzurra.
- Oddio! Dimmi che non ho rovinato la macchina di Jack! - scongiurai. Ci mancava solo quello.
La ragazza rise prima di rispondere - Oh... Ma non sei tornata con noi... -. Mi voltai nella sua direzione con i vestiti in mano e una smorfia sorpresa sulla faccia. Che storia era questa? Mi avevano lasciato nelle mani di qualche sconosciuto? E se mi avesse violentato senza che io me ne rendessi conto?
- Cosa?! Con chi mi avete lasciata?! - sbottai arrabbiata, lanciando i vestiti sulla porzione di letto accanto a lei.
- Non ti abbiamo abbandonata! - ridacchiò - Lui ha insistito per riportarti a casa. Jodie ha detto che era un po' irascibile in quel momento, ma si è fidata per non so quale motivo -.
Oddio... Mi avevano davvero messo nelle mani di uno sconosciuto in quello stato...?
- Non fare quella faccia. Cioè, magari non lo conosci personalmente, ma è il sogno di molte ragazze essere accompagnate a casa da Shawn Mendes - mi informò. Shawn mi aveva riportato al campus? Stava scherzando? Non aveva nessun motivo per farlo. Non mi doveva nulla.
La mia faccia paonazza la fece saltare in piedi divertita. - Tranquilla, nessuna della sue fans ti verrà a cercare per ucciderti. Però, adesso vestiti che è tardi -. Dovevo parlare con Shawn, quanto meno ringraziarlo.
- Chi mi ha messo il pigiama? -.
- Io. Siamo arrivati subito dopo di voi e ti ho aiutata a metterti a letto - mi spiegò, andando verso il suo comodino per attaccare il caricabatterie alla presa della corrente e mettere il cellulare in carica. - Ah. Grazie, comunque. Ti devo un favore - la ringraziai.
Scrollò le spalle, sorridendomi da dietro la spalla. Recuperai i vestiti e corsi in bagno per fare una doccia. Sentivo ancora una strana acidità allo stomaco, ma la ignorai durante il corso della mia veloce doccia ghiacciata.
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Quel ragazzo con la chitarra in mano 2
Fanfiction#Wattys2018 (incrociamo le dita!) SEQUEL DE "QUEL RAGAZZO CON LA CHITARRA IN MANO // SHAWN MENDES ". "- Non molto adesso. Diciamo che mi hai incasinato così tanto da farmi distrarre per un po' - provò a farmi sorridere, ma ero consapevole che in qu...