Capitolo 10

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18/04/15

Margherita
Terra

Fu il cinguettare allegro di un merlo a destarla dal suo sonno.
Marghe si rigiró nel letto stropicciandosi gli occhi. Era sabato per sua fortuna. Gettó uno sguardo alla sveglia. Erano le 10:10.

Alle 10:30 sarebbe arrivato Daniele per le ripetizioni di chimica organica, e di certo non voleva farsi trovare ancora a letto e in pigiama.

Si costrinse ad alzarsi, pur sentendosi ancora particolarmante stanca. La sera prima si era addormanetata tardi, per via di quello che era successo con sua madre. Dopo che la donna aveva lasciato la casa, Marghe si era chiusa in camera e aveva pianto veramente tanto. Si era calmata un po' dopo qualche ora, e solo in quel momento aveva deciso di prepararsi qualcosa da mangiare, pur avendo lo stomaco chiuso. Aveva passato il resto della serata in religioso silenzio, e per ripicca aveva lasciato i piatti sporchi da lavare, cosa che non faceva mai. E infine era tornata a letto, e aveva fissato intensamente il soffitto, come se celasse le risposte alle sue mute domande. Aveva sentito verso mezzanotte sua madre che rientrava. Non aveva voglia di parlarle cosí si era finta addormentata quando il volto della donna aveva fatto capolino dalla porta per vedere cosa stava facendo.

Con il cervello non ancora connesso, si diresse in cucina a prepararsi la colazione. Alaska, che dormiva in una morbida cuccia a fianco al suo letto, dal lato opposto alla scrivania, le trotterelló dietro, desiderosa anche lei di fare colazione. Meccanicamente riempí la ciotola di croccantini e la poggió a terra accanto al tavolo, e mise il latte a scaldare sul fuoco in un pentolino. Nel lavandino c'erano ancora i piatti da lavare della sera prima. Se pensava che li avesse lavati, bé si sbagliava di grosso.

A volte pensava che per sua madre non esistesse. Chissà, forse si stava pentendo di non averla fatta trasferire a Milano con suo padre. Non avevano mai affrontato l'argomento, e sebbene fosse incavolata con la madre, non l'avrebbe di certo fatto in quel caso.

Quando il latte fu abbastanza caldo lo versó nella sua tazza, decorata con un delizioso disegno raffigurante il suo segno zodiacale, lo Scorpione. A lei piaceva l'astrologia e tutto ciò che era collegato con l'oroscopo che seguiva quasi con divertimento. Trovava davvero buffe certe caratteristiche del suo segno nel suo carattere. Anche se, aveva però in un libro, non era il segno che si "mostrava" agli altri, ma bensì l'ascendente. Per curiosità lo aveva calcolato, e come risultato aveva ottenuto il Cancro, il segno "coccolone" dello zodiaco. Bé, si sentiva più coccolona che doppio giochista come lo Scorpione. Anche una delle sue ex migliori amiche era uno Scorpione come lei, e di certo non avevano lo stesso carattere. Lì il segno doveva essere davvero piú forte dell'ascendente.

Persa in questi pensieri sciocchi eppure piacevoli, aveva terminato il suo latte e il cornetto, e per chiudere in bellezza si preparò una calda fumante tazza di caffè.

Fu mentre si sedeva al tavolo per gustare meglio la bevanda rovente, che sentì il ciabattare in corridoio.

Sua madre doveva essersi alzata.

Marghe entrò per un attimo nel panico.

Ormai era tardi sgattaiolare in un'altra stanza, e sapeva che era inevitabile. Non sarebbe riuscita ad evitare sua madre tutto il weekend. Per cui assunse un'espressione neutra, concentrandosi sulla sua tazza di caffè.

Katherine entrò poco dopo, avvolta nella sua vestaglia di raso blu, regalo del suo perfettissimo amante.

Marghe cercò di reprimere un moto di disgusto al ripensare a quell'uomo all'apparenza cordiale e gentile, ma sotto sotto letale come un serpente.

Bruceró per te [#1 Saga Half-Blood]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora