Capitolo 35

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Seth

Seth la guardò andare via con dolore. Se solo gli avesse lasciato spiegare la situazione. Non gli erano sfuggite le lacrime che solcavano il suo viso delicato, né l'amara delusione dipinta nei suoi occhi.

Il desiderio di andarle dietro e chiarire il tutto era forte, ma Emma non aveva alcuna intenzione di mollare la sua presa.

«Seth caro, è da tutta la settimana che aspetto di passare un po' di tempo con te»gli sussurrò la ragazza sporgendosi verso il suo orecchio.

«Lasciami Emma»la gelò il ragazzo con durezza.

Emma di tutta risposta aumentò la presa sul suo braccio. Avrebbe dovuto fargli male, ma essendo un Mezzo Demone, una presa del genere non gli faceva altro che il solletico.

«Quella ragazza non ti potrà mai dare quello che potrei io se me ne dessi l'occasione. Lasciati andare da me, e io ti donerò tutta me stessa. Basta semplicemente che tu me lo dica».

Seth represse un moto di disgusto. Le sue parole erano molto simili a quelle pronunciate da Charlotte quando ancora risiedeva all'Inferno, e anche in quell'occasione avvertiva il bisogno irrefrenabile della ragazza del sogno, al cui tempo però non conosceva l'identità.
Non Charlotte. Non Emma. Era di Margherita che aveva bisogno. Era lei che lo faceva sentire completo e vivo. E l'amava. Si, ora sapeva. Era falsa la loro ideologia che i Mezzi Demoni non potessero provare amore. Amore. Una parola semplice eppure cosí complessa. Ua parola che racchiudeva la potenza delle tempeste e la leggerezza delle brezze. Un sentimento in grado di condurti alla follia eppure capace di condurti alla pura serenità.

E quando vedeva la ragazza, i suoi occhi, il suo sorriso scorgeva quel Paradiso a cui nessuno della sua specie avrebbe mai voluto aspirare, ma che eppure per lui era diventato indispensabile.

«Non é te che voglio»disse con estrema certezza assoluta. Per la prima volta nella vita avvertiva quello di cui veramente lui aveva bisogno, e non quello che gli altri attorno pretendevano da lui.

La presa di Emma si allentò di scatto. La trovò fissarlo con espressione ferita e rabbiosa.

«Mi stai rifiutando?»domandó, le lacrime che avevano impregnato il mascara che ora le colava sulle goti facendola sembrare un panda.

«Non sei te che mi potrai rendere finalmente completo».

«Preferisci quella sfigata a me?!Quella lì non é altro che una nullità. E non é neanche carina! Come puoi considerarla a quel modo?»quasi insorse Emma.

«La bellezza vera é quella interiore, e lei ne ha tanta. A differenza tua che consideri quella esterna come arma per trovare quello che cerchi. Se andrai avanti cosí non troverai mai la felicità che cerchi».

Wow, si sentiva un Bacio Perugina.

E con queste parole si allontanò nella direzione che aveva preso la ragazza poco prima. Doveva assolutamente raggiungerla e chiarire il tutto. Ora che aveva finalmente compreso che lei era tutto il suo mondo non l'avrebbe lasciata andare via. Uscì da scuola e non la vide, per questo prese la via che ipoteticamente la ragazza avrebbe percorso per andare a prendere il bus che l'avrebbe condotta a casa.

Svoltato l'angolo, infatti, la scorse pochi metri davanti. Non ci voleva un genio a capire che stava piangendo. Seth sentì il cuore incrinarsi. Era tutta colpa sua.

Accelerò il passo e la bloccò per un braccio. Pessima mossa. Con la coda dell'occhio vide la mano libera della ragazza chiusa a pugno proiettarsi verso l'altro braccio. Fu l'istinto a evitargli un bel colpo. Con l'altra mano intercettò quella della ragazza.

Bruceró per te [#1 Saga Half-Blood]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora