Capitolo 68

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MARGHERITA

Seguì Seth curiosa. Ma quel sentimento ben presto si tramutò in altro quando il ragazzo cominciò a trascinarla talvolta in malo modo. A stento riusciva a stare al passo, e i tacchi non aiutavano di certo. A un certo punto la mano del ragazzo le strinse così tanto il polso che per un attimo pensò che fosse un vero miracolo che non si rompesse sotto il suo tocco.

«S-Seth sm-smettila. Mi fai male» disse debolmente.

Il Mezzo Demone si voltò parzialmente gettandole un'occhiata fredda e del tutto priva di qualsiasi empatia.

«Non posso. Non saresti al mio passo e non ho tutto questo tempo per aspettare» si limitò a ribattere con voce atona o come uno che trovava la discussione estremamente inutile.

«Non capisco Seth. Ti prego spiegati».

Anziché darle una risposta lui strinse ancora di più la presa e accelerò il passo. Le parve di cogliere parole che suonavano come:«Come sono deboli gli umani». Parole che le fecero non poco male. Davvero pensava questo, dopo tutto il tempo che avevano passato insieme? Certo era ben consapevole di non essere tra gli esseri umani più forti ma addirittura borbottarlo con fastidio e stizza? No, questo non se l'aspettava di certo.

E poi non per infierire ma lui era per metà umano quindi era anche lui in parte debole.

Impuntò i piedi intestardita, costringendolo finalmente a fermarsi. «Adesso mi puoi cortesemente spiegare che cos'hai?»

Lui si girò con uno scatto repentino della testa e per un attimo pregò che non gli si staccasse la testa per via di quel movimento così innaturale.

«Non ti devo alcuna spiegazione umana»sputò con evidente disprezzo.

«E da quando pensi questo? Fino a prova contraria non hai avuto da ridire fino a questo momento»ribattè cercando di nascondere il dolore provocato da quelle parole.

L'occhiata che le riservò le gelò il sangue nelle vene e avrebbe fatto volentieri qualche passo all'indietro per allontanarsi se solo il suo polso non fosse ancora segregato tra la mano che ardeva, come le fiamme, di Seth.

Lui le si avvicinò e si fermò con le labbra ad un soffio dal suo orecchio, tanto che venne investita dal suo respiro di brace.

«Sei sicura di avermi conosciuto veramente?»le sussurrò con una vena cattiva nella voce.

Quelle parole le fecero salire il dubbio, che però scacciò via quasi subito.

«Si che ti conosco. Ed è per questo che scoprirò che cosa ti sta succedendo».

«Allora se lo sai dovresti avere ben chiara la verità, se davvero sei convinta di conoscerlo».

Marghe sgranò gli occhi. Parlava di sé stesso in terza persona. Questo significava che...

Fece per urlare ma l'altra mano del ragazzo di fronte a sè le tappò la bocca bloccando sul nascere ogni suo tentativo di richiesta d'aiuto.

«Non ti preoccupare. Se mi renderai le cose facili non ti farai del male. Tutto sta a te e a come ti comporterai» la rincuorò lui mentre un sorriso crudele che non gli aveva mai visto fare faceva capolino sul suo splendido viso.

Marghe cercò in tutti i modi di liberarsi dalla sua presa, smuovere anche di poco la mano per implorare aiuto mentre lacrime calde le segnavano il viso.

«I tuoi tentativi di liberarti mi fanno fin quasi ridere»disse Seth, il bel volto sfigurato da una crudeltà senza pari.«E non sei affatto male. Chissà dopo che mi sarai servita per il mio scopo potrei approfittarne». Quella situazione le ricordò non poco quella vissuta con Nicolas e sentì crescere nel suo cuore una paura senza pari, realizzato completamente che la figura di fronte a lei non era il vero Seth.

Bruceró per te [#1 Saga Half-Blood]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora