La sveglia suona fastidiosamente segnando le 8 e mezza.
Incoscentemente, allungo il braccio sul comodino e la faccio cadere a terra, spaccando il vetro sulla superficie.
Il rumore assodante fa sì che io mi possa svegliare di colpo.
Mi alzo dal letto, prendo una scopa e mi metto a raccogliere tutti i pezzettini di vetro accantonati sul pavimento.
Un ottimo modo per iniziare la giornata, davvero.
Dopo essermi preparato delle uova sode e un pezzo di bacon per la colazione, mi vesto, mi lavo e scendo in garage, approfittando dell'assenza di mio padre.
Questo è il posto dove io e papà mettiamo la roba che non ci serve mai, o che diventa ingombrante dentro casa.
Io al momento necessito una valigia.
Devo solo spostare in avanti un sottile ma alto armadietto di plastica, e dietro c'è la valigia di cartone nero un po' plastificato di mia madre.
Sono molto legato a quest'oggetto da viaggio, poiché mia madre, quando era ancora viva, la portava sempre con sè, lasciando molti ricordi all'interno di essa.
La porto in camera mia ed inizio a scegliere le magliette, le canottiere, le camicie, i pantaloni e le scarpe che dovrò portarmi in questo lungo viaggio.
Peccato che nessuno, nemmeno mio padre, sappia che dopodomani, se non domani stesso, me ne andrò.
Non posso rimanere qui con la speranza che Lydia torni.
Sarò io ad andare da lei.
Quella che farò sicuramente sarà una pazzia, ma sono disposto a tutto pur di cercarla, e magari trovarla.
In valigia metto tutti i vestiti, gli oggetti e i libri a cui sono affezionato di più, e fortunatamente, visto che è abbastanza grande, entra quasi tutto in uno spazio piuttosto largo.
Dopo la valigia decido di andare a trovare tutti i miei amici, per poterli salutare prima della partenza.
Molti si sono diplomati con me, altri invece, tipo Liam, a settembre inizieranno il terzo anno.
Esco di casa e il primo che incontro sulla strada è proprio Liam, che in canottiera, pantaloncino e scarpe di ginnastica, sta facendo jogging.
"Ciao Liam", sorrido, abbastanza tristemente visto che questa sarà l'ultima volta che lo vedrò.
"Hey Stiles", saluta facendo cenno con la mano, "perché quell'aria triste?"
Bene, si è accorto della mia tristezza.
"Ecco, in teoria stavo venendo a casa tua per poterti salutare".
"Perché? Vai in vacanza?"
"No, me ne vado definitivamente".
Il viso di Liam sembra quello di un fantasma.
"Ma che vuol dire?"
"Liam, parto per l'Italia".
"Ma cosa? Tutto all'improvviso? Il volo? Tuo padre? Gli altri?"
"Il volo non è stato prenotato, mio padre non sa nulla e gli altri idem.
Tu sei il primo a conoscienza di ciò".
"Ma Stiles, sai che tutto ciò è una pazzia?
Non puoi partire così quando non hai il volo prenotato e tuo padre non sa nulla.
Ma poi guarda: abiti in una nazione meravigliosa, in cui hai un papà che ti adora, una sorella che ti pensa anche da lontano, tanti amici che ti vogliono bene, e tante vacanze ancora in programma.
In questo mese d'agosto, tra una decina di giorni dovevamo andare a Dallas in vacanza tutti insieme, ricordi?
Ti sei anche iscritto all'univerità di Los Angeles...
Poi in Italia come te la caverai senza una casa? Per cosa?"
"Allora, Liam, mi ricordo della vacanza, ma mi dispiace, non posso più stare qui.
Vado a cercare Lydia, quella ragazza di cui sono stato innamorato e che non vedo da ormai un anno e otto mesi passati.
Mi manca terribilmente, okay?
Inoltre per l'università e per la casa non ho problemi.
Ho fatto domanda anche alla Sapienza Di Roma e alla Bocconi di Milano e mi hanno preso entrambe.
Per quantl riguarda la casa, ho quella dei miei nonni sul litorale romano.
Mia madre era italiana".
Nel bel mezzo della conversazione arrivano Scott e mio padre a braccetto.
Sono così carini insieme, sembra che mio padre abbia un altro figlio.
"Liam, Stiles, che si dice?" Chiede Scott.
"Come mai siete insieme?" Cambio argomento.
"Oh, figliolo, tranquillo, mi ha solo chiesto aiuto per dei documenti", risponde mio padre, guardando prima Scott, poi me.
"Comunque Stiles domani o dopodomani vuole partire per l'Italia, senza nulla pronto".
In questo momento sto maledicendo Liam.
Non volevo che mio padre ed il mio migliore amico lo avessero saputo così.
"Io, in teoria, avevo una mezza idea su questo fatto, che poteva accadere...", pensa ad alta voce Scott, e noi tutti ci giriamo verso di lui.
Mio padre, invece, è senza parole.
L'unica cosa che fa è fissarmi con aria triste.
"...ed è per questo che tu, caro amico mio, domani verrai a casa mia perché devo darti delle cose", dice Scott, facendo un occhiolino a Liam e mio padre, lasciandoli un po' spiazzati.
Anche io, sinceramente, non ci sto capendo nulla.ciao!
come va?❤
oggi siete andate a scuola o avevate ponte?
io in teoria dovevo andare, ma visto che sono da nonna ho fatto assenza e ho avuto tempo per scrivere.😏
Miry.
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YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]
FanfictionAd un anno e otto mesi dal trasferimento di Lydia in Italia, Stiles impazzisce. Un anno, se non di più, senza di lei è stato davvero duro, e per lui è arrivato il momento di fare qualche pazzia. Senza sapere dove andare, il ragazzo, ormai diplomato...