LXVII

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Dopo essere sceso dal treno passata circa una mezzoretta, io e i miei amici ci affrettiamo per arrivare più in fretta possibile a casa di mia nonna.
Ad un certo punto, i tre decidono di lasciarmi andare da solo, perciò li saluto abbracciandoli, dato che domani partirò per cercare Lydia in un'altra città.
Corro rapidamente, quasi quanto avevo corso per salutare il mio più grande amore, ma sfortunatamente intoppo in un sasso, cadendo così con il busto a terra.
Le mie mani e le mie braccia hanno salvato il mio viso da ogni tipo di ferita, mentre la mia schiena e il mio petto sono davvero doloranti.
Se c'è una cosa che odio dell'Italia è probabilmente il fatto che le strade sono di cemento, ma sono piene di buche.
E questa è l'unica cosa di questo paese che mi da tremendamente sui nervi.
Dopo il piccolo incidente, giungo a casa carponi per vedere quel che vuole mia nonna.
Ho paura che non stia bene, ho paura che il nonno l'abbia portata all'ospedale.
Busso con insistenza alla porta, quasi disperatamente, con la speranza che qualcuno mi apra.
Come pensavo, il nonno mi accoglie.
"Dov'è nonna? Sta bene?", sbraito preoccupato.
In questo momento vedo la mia nonna uscire dalla cucina con un dolce in mano.
"Nonna...ma...", inizio, ma lei non mi fa finire di parlare.
"Stiles tranquillo.
Ti ho chiamato perché qui, al telefono fisso c'era qualcuno che ti cercava.
Aveva la voce di un ragazzo, calda.
Penso sia un tuo amico, un certo S...", cerca di ricordare, ma senza dire altro vado in camera mia e accendo il computer.
Scott mi ha cercato, e ora devo cercare di chiamarlo.
Entro su Skype e noto 5 videochianate perse.
Oh merda.
Tento di chiamarlo, ci mette un po' prima di caricarsi.
Ed ecco che sento la sua voce, all'improvviso.
"Pronto?", dice.
Non mi sente, ma io sento lui, sento quella voce che in questi tre giorni mi è mancata tremendamente.
Dopo i vari problemi riguardanti la linea e la distanza oltreoceano, appare finalmente sullo schermo, accompagnato da tutti gli altri amici, compresi Jackson, Malia e Theo.
Probabilmente vogliono solo farsi i cavoli miei.
"Oh mio Dio, ragazzi!", esclamo con le lacrime agli occhi.
È una sensazione bellissima ma stranissima vederli così, perché è come se fossi con loro, ma senza poterli né toccare né abbracciare e nemmeno fare qualcosa.
"Stiles, che bello vederti", esclama Allison, facendomi piangere ancora di più.
"Stiles, non puoi capire quanto ci manca il tuo sarcasmo, la tua dolcezza, il tuo altruismo.
Insomma, ci manchi te.
Ti prego, quando ritornerai?", chiede Scott, facendomi emozionare.
"Non lo so ragazzi, non lo so", quasi sussurro.
"Non l'hai ancora trovata?", chiede Liam, facendomi deprimere per il fatto che io oggi non abbia combinato nulla.
"No Liam, oggi ho girato tutta Roma ma di lei qui non c'è traccia, o almeno, mi sembra", rispondo, un po' sul vago.
"Che intendi fare quindi? Ritornerai qui?" Chiede abbastanza rintontita Malia.
"Rimarrò qui fin quando non la troverò.
Ragazzi, la amo. Chi non farebbe questo per il proprio amore o per il proprio sogno?
E poi adoro da morire l'Italia.
Oggi ho visitato Roma.
La nonna mi aveva detto di prendere la metro per spostarmi da una parte all'altra della città, ma non ho voluto ascoltarla, perciò l'ho girata tutta a piedi", esclamo, fiero di me stesso.
"Ma sei impazzito? Roma è enorme!
Immagino tu sia stanco morto!", esclama Ethan con abbastanza enfasi.
"No Ethan, non sono stanco, anzi.
Mi ha fatto davvero bene fare decine e decine di chilometri a piedi per le strade della capitale, lo rifarei altre mille volte!", esclamo divertito.
"Ma se tu quando eri qui non volevi mai camminare perché ti stancavi?", mi punzecchia Scott.
A quanto pare deve fare sempre lo spiritoso, ma la cosa bella è che nonostante la distanza riesce comunque a farmi ridere.
"Quei tagli cosa sono?". Non pensavo che Aiden se ne preoccupasse.
"Oh, nulla, oggi sono caduto, ma sto bene!", illustro, mostrandogli il collo e le braccia.
"Hai già in mente dove andrai domani?", mi chiede Isaac improvvisamente, suscitandomi dei dubbi.
Mh, bella domanda.
Non ci ho ancora pensato, ma devo sbrigarmi a farlo.
"Napoli", urlo la prima città più grande e vicina da qui.
"Uhh, 'a pizza, cu 'a pummarola 'ncoppa...", ironizza Jackson, facendomi schiattare dal ridere.
"Comunque Stiles, è carinissimo quel che stai facendo.
Davvero, non penso che chiunque sarebbe stato capace di scappare dalla propria nazione, dai propri amici, dalla propria casa per cercare un qualcuno di importante oltreoceano.
Stiles, ti sto stimando da morire", sussurra Kira, quasi sottovoce.
Si vede che dopo questo è piuttosto imbrazzata.
Per ciò che ha detto ha meravigliato anche me, dato che Kira è stata sempre una ragazza molto riservata, che non ha mai detto nulla a nessuno, un po' come me.
"Grazie Kira, sei carinissima".
Dopo ciò per il resto della serata passiamo a chiaccherare di gossip o delle solite cavolate con cui scherzavamo quando ero a Beacon Hills.
Con loro mi sono sentito a casa, nella mia vera casa.

salve!
aggiornamento a sorpresa.
happy?😏
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora