YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]

XCVII

Sono appena giunto all'aeroporto, insieme ai miei nonni. Sono le 12:30, l'aereo dovrebbe essere stato puntuale, perciò mia sorella dovrebbe essere già scesa.

Ci mettiamo ad aspettarla dietro ad una sbarra, la quale è di fronte all'uscita dal ritiro dei bagagli.
Ed eccola lì: vedo questa ragazza alta, dai capelli neri, che cerca di tirare dal rullo la sua grossa valigia rosa.

"Tori!", urlo ad un certo punto, attirando l'attenzione di tutti. Mia sorella sembra sorda, non si gira.
"Toriii", richiamo, e a questo punto sembra aver sentito.

Le sue labbra si allargano in un tenero sorriso, i suoi occhi marrone scuro diventano più luminosi.
Si avvicina sempre più a noi, un po' a fatica a causa della valigia troppo grossa.

"Stiles, piccolo mio!", urla appena è vicina a me, ma mantenendo sempre quel tono dolce e pacato che ha sempre avuto.
Nemmeno il tempo di ribattere che siamo entrambi stretti in un abbraccio, uno dei miei preferiti.
Mentre me lo da, le sue mani sfregano la mia schiena, ed io le schiocco un bacio sulla guancia.

Dopo un po' si stacca e saluta i nonni, che non vedeva da ormai due anni e mezzo.
Il loro abbraccio dura di più, e in fondo capisco, non si vedono da molto più tempo.

"Tori, mi dispiace ma adesso dobbiamo correre. Siamo stati invitati a casa dei Martin", e a mia sorella, al solo sentir di quel nome, le spunta un grosso sorriso sulla faccia.

In teoria dovevamo andare a cena da loro, ma quando ho dato la notizia alla nonna, lei sembrava averla presa così bene da chiamare per chiedere conferma e per ringraziare. Poi, visto che la mia adorata nonnina ama parlare troppo ed espandere i discorsi, ha riferito a Jeff che sarebbe ritornata anche mia sorella oggi, e perciò ci hanno detto di volerla salutare subito e perciò di giungere lì per l'ora di pranzo.

Durante il tragitto io e Tori ci raccontiamo di tutto e di più. Ma il tempo non basta per riferirci tutto, perché ci mettiamo davvero poco tempo ad arrivare.

Alla porta della grossa casa ci accoglie Jeff, che con un sorriso a trentadue denti si presenta ai miei nonni e stringe forte mia sorella.

Entrando in casa troviamo Natalie indaffarata nel preparare la tavola.
"Scusatemi, sono un po' in ritardo!", è la prima cosa che dice, ma a noi non importa. Ella si avvicina ai miei nonni e a Tori e compie gli stessi gesti di Jeff.

La donna ci invita a sederci, e proprio in quel momento la ragazza tanto amata da me fa il suo ingresso in sala.
La prima cosa che Lydia fa è andare dai miei nonni per scambiarci un bacio come presentazione e poi va da mia sorella e inizia a farle un sacco di complimenti.

In tavola arriva la prima portata, ovvero un antipasto con uova sode, prosciutto crudo, salame e formaggio.
Ho molta, troppa fame, ma davvero non riesco a mangiare.
Vedere Lydia così aperta con mia sorella, non so che mi fa. È bello vederla finalmente così chiaccherona, così allegra, ma è un colpo perché so che lo sta facendo per far vedere a Tori e ai miei nonni che lei è una persona buona, e che io dico tutte bugie.

La cosa positiva è che c'è Jeff accanto a me, e potrebbe aiutare a distrarmi. No, io davvero non ci riesco.
Sarà la gelosia? Per Tori o per Lydia? Per il fatto che mia sorella sia arrivata oggi ma parla con una persona sconosciuta a lei o per il fatto che non vedrò mai una Lydia così spensierata con me?

Tante domande si stanno formando nel mio cervello. Mi sta scoppiando la testa, perciò mi alzo da tavola, chiedendo scusa se l'atto può essere sembrato maleducato e trascino mia sorella fuori la casa.

"Fratellino, che c'è?", chiede lei incoscentemente.
"Devo chiederti un favore", dico con tono cauto. Mia sorella annuisce, perciò trovo il coraggio per proseguire.
"Lydia non è così con tutti. Soffre di una grave malattia, e per questo ti chiedo di starle accanto. Ma non troppo, perché adesso sta solo cercando di 'comprare' la tua fiducia. Per favore, non darle troppa confidenza".

ciao!
che mi dite?
io niente di che, uff.
però dai, raccontatemi qualcosa di bellooo, mi annoio.❤
(mi dispiace se il capitolo fa un po' schifo, ma non sapevo come terminarlo).
Miry.