LXIX

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Mi sveglio da questo lettino d'ospedale.
Inizio ad osservare l'ambiente circostante.
È tutto così sfocato, sembra ci sia la nebbia dentro una stanza.
Sembra strano, perché io sto bene.
Mi pare di vedere un qualcuno sdraiato nel lettino accanto.
Tutto ciò che vedo è che questo qualcuno è legato da fili.
Intrepidamente mi avvicino, per cercare di capire chi è che sta messo così male.
Nel frattempo entra un dottore nella stanza, che mi fa vedere cosa è successo al ragazzo o alla ragazza misteriosa.
"Vedi lei?", comincia, "Lei, nonostante abbia un tumore grave, che potrebbe portarla alla morte, ti ha salvato la vita".
Inizialmente non capisco chi sia, poi però, nonostante la sfocatezza,  la vedo.
È lei, davvero lei.
"Okay, vi lascio da soli", esclama il dottore osservando le sue cartelle.
Una volta sbattuta la porta, vado vicino la ragazza dai capelli rossi.
"Hey, Lydia, so che non riesci a sentirmi, ma volevo ringraziarti, amore mio.
Grazie per avermi salvato la vita", bofonchio tra le lacrime.
"Stiles", sussurra lei tenendo gli occhi chiusi.
"Stiles", ripete.
E magicamente mi ritrovo di nuovo sul lettino d'ospedale.
Tutto si vede meno nitido, meno sfuocato, ed è tutto così limpido ora.
"Stiles, stai bene?", esclama la mia adorata nonnina quando mi vede lì.
Non capisco perché si trovi qui.
Trovo la forza di rialzarmi per andare verso l'altra parte della stanza.
"Ma Lydia? Dov'è?", sbraito vedendo il lettino accanto al mio vuoto.
"Lydia? Ma Stiles, cosa ti viene in mente?", esclama dolcemente mia nonna.
"Lei era qui, cavolo nonna, io l'ho vista".
"Ma quando? Tu hai dormito fino ad adesso!
E poi Lydia qui non c'è mai stata.
L'unica cosa di cui mi sono accorta è stato quando tu ti sei messo a parlare nel sonno, più o meno 10 minuti fa.
Forse sì, stavi parlando proprio di lei", spiega.
Ora si risolve tutto.
Stavo sognando.
L'ho sognata per la terza volta, ma qui è stato tragico.
"Ops...allora era tutto un sogno", realizzo.
Non ci posso credere.
Eppure sembrava tutto così reale.
"Già. Comunque come stai?", chiede la nonna, facendomi ritornare con la testa a dove sono.
"Sto meglio, nonna, grazie.
Ma te come hai saputo che stavo in ospedale?"
"Dopo che quei ragazzi ti avevano aggredito, sono state chiamate le autorità.
Hanno preso il tuo telefono per contattare un numero importante, e hanno chiamato tuo nonno.
Siamo corsi qui, per starti accanto, e sono stato accanto a te per questi due giorni che non sei stato sveglio".
Hanno fatto quasi trecento chilometri per stare accanto a me, anche per poco tempo.
Sono delle persone fantastiche, ed io non li ringrazierò mai abbastanza per quel che stanno facendo per me ora.
"Grazie nonna, ti voglio bene", le dico.
Spalanco le braccia per abbracciarla.
"Anche io tesoro", risponde, stringendomi.
Staccati dalla stretta, la nonna tossisce forte, come se le stesse venendo un attacco d'asma improvviso.
"Nonna, soffri d'asma?", le chiedo dandole un bicchiere d'acqua.
"No, Stiles, non soffro d'asma.
Ho soltanto l'influenza, tranquillo", dice, per poi bere l'acqua calda che le avevo offerto.
Ma le ferite non mi concedono di restare in piedi, non ce la faccio.
È come se mi mancasse l'aria.
Perciò devo sedermi, ma involontariamente lo faccio di getto, a mo' di morto.
"Nipotino mio, stai bene?", chiede la mia nonnina.
Osservo i suoi occhi verdi, sono pieni di ansia.
"Sì, nonna, è solo che non riuscivo a stare in piedi".
"Oh...ah, comunque il dottore ha detto che devi stare cinque giorni a riposo, perciò ora ritorniamo ad Ostia e per una settimana non viaggi!", esclama lei, cercando di dare enfasi alla frase.
Poco dopo entra il nonno nella stanzetta con un paio di stampelle.
Immagino siano per me, ma non ho intenzione di camminare con quelle.
"Stiles, sono per te, dato che non riesci a camminare bene e non sei in grado di sostenerti da solo bene", spiega cauto il nonno.
"Nonno, non mi servono", ribatto, un po' schifato.
"Tesoro, ti servono.
Hai visto come prima ti sei scaraventato sul letto?"
In effetti, ha ragione.
Devo evitare di fare altri botti.
"Uff, va bene", sbuffo, poi i nonni mi aiutano a rialzarmi.
Giungiamo un po' a fatica verso l'auto del nonno, dove finalmente posso sedermi.
Sembra che non mi siedo da anni.
Quando il nonno inserisce la chiave e fa partire il motore, prendo le mie cuffiette e me le metto nelle orecchie.
Mettendo la riproduzione casuale, la prima canzone che capita è Up&Up dei Coldplay, ed io non posso far altro che farmi cullare da quella melodia.
La seconda canzone è How To Save A Life dei The Fray, uno dei testi che amo di più.
Quando il nonno imbocca l'autostrada sono davvero stanco.
Infatti, dopo pochi minuti, crollo in un sonno profondo.

hey!
scusate se ho aggiornato tardi, ma oggi ho fatto lo sportello di matematica a scuola,quindi sono tornata alle cinque, e poi ho dovuto risolvere delle cose.
ieri mi sono presa un giorno di pausa per una cosa, ed ecco perché ho aggiornato ora.
comunque spero vi piaccia.
non centra nulla, ma oggi le Little Mix erano a Milano!
le mie bimbe😻😭
io non sono andata, perché sono troppo lontana, ma qualcuna di voi era presente?
anyway come state?❤
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora