Rimango fermo e immobile, sperando che nessuno tra i presenti dica qualcosa.
Mi sento particolarmente imbarazzato.
"Stiles?" Enrico mi richiama.
"Sì?", rispondo un po' tontamente.
"Dai, dicci per quale motivo sei qui!", mi incoraggia.
"Ma...ma...il fatto è che è una pazzia e..."
"Tesoro", interviene mia nonna, "noi ci fidiamo di te, qualunque cosa tu abbia fatto per venire fin qui.
Dicci tutto senza problemi".
Enrico mi fa l'occhiolino e dopo le parole della mia adorata nonnina, mi sento subito meglio.
"Quando ero a Beacon Hills, all'inizio del terzo anno è arrivata una ragazza nella nostra scuola, che io all'inizio disprezzavo un po', perché tutti amavano e non sapevo cos'avesse di così speciale.
Anche lei odiava me, mi ha fatto delle cattiverie e ne ha fatte ai miei amici.
Ma io mi stavo innamorando di lei, pian piano, perché lei, nelle notti di luna piena mi portava in un posto non poco lontano dalla città a guardare le stelle o anche a farci le coccole.
E in quei momenti sceglieva solo me.
Poi nulla, un giorno mi ero scocciato riguardo i suoi strani comportamenti e le ho chiesto di dirmi la verità.
Ha detto che si allontanava da me perché non mi meritava, o che ero troppo buono per lei, o per un'altra cosa che non ha voluto dirmi per la privacy.
Ma un giorno, una ragazza, che d'altronde era fidanzata, per togliere la mia ragazza dalla circolazione, mentre andava tutto bene, mi ha baciato davanti a lei.
Così ella, dopo qualche giorno è partita per l'Italia, cancellando ogni tipo di contatto con me.
E sono qui per ritrovarla".
Dopo il mio lungo racconto c'è un attimo di silenzio, che principalmente mi mette a disagio.
"Amore mio, tutto questo è una pazzia, ma tu sei così determinato... sono così fiera di te!" Esclama mia nonna, quasi emozionandosi.
"Stiles, mamma mia che coraggio hai avuto!
Sei un ragazzo da stimare", replica Enrico, facendomi sorridere.
"Io penso che però la ragazza non sia venuta qui per il fatto di Stiles".
Mio nonno poche volte parla, ma quando lo fa dice delle cose che possono essere davvero serie o che lasciano di stucco.
"Secondo me è scappata per il motivo che non ti ha detto, Stiles".
Potrebbe essere, ma non ne sono totalmente convinto.
"Mh, no, non penso nonno".
"Quando partirai a cercarla?" chiede Enrico.
"Domani mi girerò un po' tutta Roma", dico, ma più vado avanti e più penso che sia impossibile.
"Bravo nipotino, comincia da qui", esclama nonna.
"No, Stiles, domani non andrai da nessuna parte", borbotta Enrico, lasciandomi un po' sulle spine "senza prima aver visto Giovanni e Carlo!
Dai, domani ti aiuteremo noi a cercarla".
"Sì, hai ragione, non vedo l'ora di vederli. Grazie".
Detto questo, saluto Enrico, do la buonanotte ai miei nonni e vado nella stanzetta che la mia nonna ha preparato per me.
Questa era la cameretta dove ho dormito quando sono venuto qui da bambino.
È rimasta sempre uguale: lo stesso letto, con le coperte blu e gialle, gli armadi abbastanza polverosi e un comodino dove ci sono le mie foto da piccolo.
Ne prendo una nella quale ci siamo io, Enrico, Giovanni e Carlo, tutti e tre abbracciati che sorridiamo davanti la nostra scuola elementare a Beacon Hills.
Vedendo questa foto mi ritorna la malinconia della mia infanzia, ma anche di Beacon Hills, dove ho lasciato i miei amici.
Al solo pensiero i miei occhi iniziano a diventare rossi, sembra che stiano per scoppiare.
Decido di lasciar perdere questi pensieri perché sono davvero stanco.
Inizio a disfare le mie valigie per cercare il mio pigiama.
Una volta trovato ed indossato, vado a fare i miei servizi in bagno, per poi mettermi nel letto ed iniziare a dormire.
Domani sarà un lungo giorno.hey.
scusate se il capitolo è un po' corto e fa schifo, ma l'ho scritto un po' stanotte e un po' ora di fretta.
comunque... DYLAN È A ROMA.
IO ABITO VICINO ROMA, A TIPO 4 FERMATE DI TRENO.
OGGI VOLEVO ANDARLO A CERCARE.
MA OVVIAMENTE I MIEI NON MI LASCIANO ANDARE.
MAI 'NA GIOIA.
Miry.
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YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]
FanfictionAd un anno e otto mesi dal trasferimento di Lydia in Italia, Stiles impazzisce. Un anno, se non di più, senza di lei è stato davvero duro, e per lui è arrivato il momento di fare qualche pazzia. Senza sapere dove andare, il ragazzo, ormai diplomato...