Continuo a rigirarmi e a rigirarmi nel letto.
Stanotte non riesco a dormire.
Sarà probabilmente perché qui fa un caldo che mi fa sfiatare, o per il fatto che quando sarà ora potrò partire di nuovo alla ricerca di Lydia.
Eh già, i cinque giorni di riposo sono finiti.
Il rumore assordante della sveglia comincia ad infastidirmi, non so se per fortuna o per sfortuna.
Controllo l'ora sul telefono: sono appena le cinque.
È davvero stancante svegliarsi tutti i giorni a questa benedetta ora.
Ma è ancora più stancante il continuo viaggiare, lo spostarsi da una parte all'altra del Paese.
Beh, in fondo sono contento di aver trascorso cinque giorni a casa, sdraiato sul letto o a fare una passeggiata al mare al chiaro di luna.
Anche perché due giorni fa c'è stata la luna piena, e vederla riflettere nel mare è stato qualcosa di bellissimo, ma che mi fa venire la nostalgia.
La nostalgia della mia ragazza, sempre se posso chiamarla ancora così.
Passeggiando sulla sabbia, con i piedi scalzi, i pantaloni rimboccati e la canottiera, osservavo attentamente tutti i passi che compivo, poi mi giravo verso la luna.
Avevo portato con me anche un telo da mare, che mi ha prestato la nonna, in modo da potermi sedere, visto che non ero proprio in salute cagionevole.
Una volta fatto ciò, osservavo attentamente quella grossa palla bianca nel cielo notturno.
Fissavo le macchie lunari, che alla fine sono sempre le stesse, visto che la luna ci volge sempre la stessa faccia.
Mi piaceva però guardare come queste macchie scure erano disposte sulla superficie che vediamo ogni notte.
Però, in quella grossa luna che emaneva la luce riflessa dal sole in acqua, dando così un effetto argenteo sullo strato superficiale del mare, mi ricordava lei.
O meglio, non è che me la ricordava, ma era come se me la facesse vedere.
Nella faccia era come se fosse stato ritratto il suo viso delicato, con i suoi occhi verdi-marroni scolpiti e le sue labbra carnose.
Mi piaceva tutto questo, ma allo stesso tempo mi faceva piangere, perché lei non era accanto a me.
Non era insieme a me a vedere la bellezza della luna, che alla fine è solo una lontana rispetto alla sua, per quanto siano magnifiche entrambe.
"Stiles, buongiorno", esclama mia nonna entrando in camera, facendomi prendere un colpo e interrompendo i miei ricordi.
"Buongiorno nonna".
"Come va stamattina?", chiede abbozzando un sorriso.
"Mh, sto meglio, mi fa solo un po' male il braccio", mugugno, stiracchiando il braccio che mi fa male, provocando un po' di dolore.
"Vuoi riposare ancora un giorno?", chiede lei dolcemente.
"No, davvero non posso.
Ma volevo ringraziarti per esserti presa cura di me in questi giorni", sussurro, un po' arrossendo.
"Ma tesoro, non mi devi ringraziare.
L'ho fatto con piacere, sei mio nipote e ti amo di bene.
Anche tuo nonno si sta prendendo cura di te, anche se non sembra.
La notte controlla se sei sudato, si alza la mattina presto perché vuole provare a cucinarti una colazione all'americana, ma non ci riesce.
Ecco perché ti presento sempre quella preparata da me".
Questa cosa mi stupisce, perché il nonno non me lo ricordavo così.
"E perché non sembra? Cioè, perché non vuole mostrare il suo vero carattere?", chiedo curioso.
"Perché è rimasto turbato dall'improvvisa morte di tua madre.
E tu gli ricordi un po' lei".
Già, dovevo immaginarlo.
"Ah, inoltre il nonno ti ha portato in garage la Jeep dello zio, che tu potrai tranquillamente usare da stamattina", esclama la nonna, per poi battere le mani.
Dopo essermi cambiato velocemente scendo giù a guardare la Jeep.
Oddio, è quasi uguale alla mia, quella che ho lasciato a Beacon Hills, e questo mi rincuora.
"È tutta tua!", esclama nonno, portando una mano sulla carrozzeria dell'auto.
"Dove pensi di andare oggi?", domanda la nonna.
"Mh", penso, "credo Firenze!", quasi urlo.
"Ottima idea, Firenze è una delle città più belle d'Italia.
È ricca d'arte, turismo.
Se alla tua ragazza piace l'arte potresti benissimo trovarla lì"
Beh, speriamo bene.
Dopo aver salutato i nonni con un grande abbraccio, entro nella nuova Jeep ed inserisco la chiave.
Per fortuna da oggi in poi non sarò costretto a prendere il treno ogni volta.
Quando metto in moto, noto i miei nonni diventare sempre più piccoli, sempre più lontani.
Penso che mi mancheranno parecchio.ciaoo!
come state?
io meglio dai, apparte una delusione "d'amore", però è tutto okay.
ora vado al cinema.
bye bye❤
Miry.
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YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]
FanficAd un anno e otto mesi dal trasferimento di Lydia in Italia, Stiles impazzisce. Un anno, se non di più, senza di lei è stato davvero duro, e per lui è arrivato il momento di fare qualche pazzia. Senza sapere dove andare, il ragazzo, ormai diplomato...