Cerco di realizzare l'immagine della ragazza che mi è appena corsa davanti.
Non si tratta di un'illusione, anche perché ci vedo benissimo, non è nemmeno un sogno, un bellissimo sogno.
Ci metto molto a capire che tutto questo sia reale, perché mi sembrava impossibile dopo essermi arreso."Lydia", la chiamo in tono abbastanza alto da potermi fare sentire.
Tutto ciò che ottengo sono brutti sguardi da parte dei passanti, o addirittura dei pazienti sulla sedia a rotelle che si trovano nel cortile, sotto ad un porticato per ripararsi dall'irruento temporale che ci sta colpendo.
Ella invece, è già entrata all'interno della struttura.Io mi chiedo perché sia qui in un grande ospedale di Roma e uno dei più importanti d'Italia.
Mi resta che andare dentro per scoprirlo.Lascio la macchina dove mi ero fermato, e corro sotto la pioggia, ovviamente senza l'ombrello per la fretta, in modo da raggiungerla.
Spalanco i grossi portoni di plastica, facendoli sbattere e provocando un rumore assordante, tanto da far avvicinare a me due infermiere dall'aria imbestialita, che messe vicino sembrano una torre e un tamburo.
"Ragazzino, non si sbattono le porte in questo modo!
I tuoi non ti hanno insegnato l'educazione e a tener cura delle tue cose?", sbraita una delle due, quella più bassa e grassa."Mi scusi, davvero, ma ho una cosa urgentissima da fare", cerco di giustificarmi, continuando a correre.
"Hey, dove vai?", echeggia sempre la sua voce nella mia mente, ma stavolta non ci faccio caso, e vado avanti.
Ho già il fiatone, tuttavia continuo a correre con più velocità possibile, anche se sono stanco morto.
Non sono mai stato un tipo atletico, sono sempre stato negato per tutti gli sport e tutte le attività fisiche.Decido di fermarmi davanti ad una stanzetta dove si trova un'alta donna di colore con delle cartelle in mano e una giacca blu.
Sul lettino accanto a lei c'è seduta Lydia, e sento improvvisamente il mio cuore mancare di un battito.
Nella mia mente si fanno spazio un sacco di problemi.Mi ha visto prima? Cosa dirà appena mi vedrà davanti? Mi abbraccerà? Oppure mi rifiuterà?
Non oso immaginare la sua reazione alla mia figura, o meglio, non voglio proprio pensarci.
Ma poi perché si trova dentro quella stanza, seduta su quel lettino, con un camice bianco?Mille pensieri iniziano a pervadere ogni mio neurone, però devo smettere di farmi dei filmini mentali, perché altrimenti non vado avanti.
Lydia alza lo sguardo per guardare nella mia direzione.Improvvisamente ed immediatamente mi giro, per evitare brutte figure, o per non farmi proprio vedere da lei.
Guardarla negli oggi, abbracciarla, stringerla, baciarla, tenerla per mano e dirle quanto mi è mancata è la cosa che vorrei fare di più al mondo in questo momento.
Ma non posso, anche perché se mi azzardassi, probabilmente la perderei per sempre.Decido di alzarmi e mettermi a camminare per il grande ospedale.
Passo per vari reparti, da quello di cardiologia a quello di radiologia, fino a quello dell'ostetricia, dove mi fermo ad ammirare le decine di bambini che si trovano lì.
Osservo ognuno di loro e metto a far caso ad ogni loro comportamento.
Sono così piccoli, così innocenti.
Non sanno ancora quanto sia difficile la vita, quanto sia bella ma a volte quanto sia brutta.Vengo però distratto dal suo profumo, che tralascia una scia proprio accanto a me.
Scappa via, probabilmente, da come avevo già intuito, si è accorta della mia presenza."Lydia", la chiamo ripetutamente correndo.
Sono stanchissimo, perciò mi fermo un po' a prendere aria.
A volte mi chiedo come la gente possa correre così velocemente e per così tanti istanti.
Posso ripartire, questa volta però sfreccio più veloce.Devo raggiungerla, devo parlarle.
Finalmente la vedo camminare, forse perché ha notato la mia pausa.Ne approfitto per avvicinarmi a lei e prenderle il polso, ovviamente nel modo più delicato possibile.
Il contatto con la sua pelle fa nascere un brivido su di me, come se fosse la cosa più bella di sempre.
Mi è così mancata.Purtroppo quest'emozione dura abbastanza poco, perché dopo pochi secondi sento uno schiaffo sulla mia guancia.
hey.
scusate la mia assenza, ma non è davvero un bel periodo per me.
la scuola mi sta ammazzando, ma la cosa peggiore è che due giorni fa ho scoperto che la mia migliore amica, la mia unica amica, si dovrà trasferire per sempre nel nord Europa.
perciò scusate se il capitolo è un po' senza senso, ma non potete capire come sto adesso.
non ce la faccio più...
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YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]
FanficAd un anno e otto mesi dal trasferimento di Lydia in Italia, Stiles impazzisce. Un anno, se non di più, senza di lei è stato davvero duro, e per lui è arrivato il momento di fare qualche pazzia. Senza sapere dove andare, il ragazzo, ormai diplomato...