LXXXIII

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"E così Lydia ora sarebbe fidanzata con questo Luigi?", medita Carlo guardandomi negli occhi.

Questa mattina mi sono svegliato abbastanza presto, in modo da poter trovare il prima possibile una soluzione a questo fatto.

Dopo essermi svegliato, ho salutato la nonna e sono corso subito a bussare ai ragazzi, ovviamente uno alla volta.
Fortunatamente erano già tutti svegli.

"Esatto", rispondo.
"Tu pensi che noi potremmo conoscerlo?", chiede Enrico accavallando una gamba e facendo in modo che le sue mani incrociate possano combaciare per bene la forma del suo ginocchio.

"Non lo so, o meglio, non penso! Ma è di Roma, abita qui nei dintorni!", quasi urlo.

"Hai una sua foto?", mi coglie al balzo sempre lui.
Avevo una sua immagine, cavolo. Mi affretto a cercarla tra le migliaia che ho nella galleria, e finalmente mi appare quella che ci eravamo scattati a piazza Navona.

I miei amici, senza nemmeno aver guardato bene la foto, si staccano dallo schermo e si scambiano sguardi piuttosto perplessi. Sarà un buono o un cattivo segno?

"Lo conoscete?", chiedo dopo attimi di ansia che sembrano durare in eternità.

"Sì, è un mio carissimo amico! Io lo conosco benissimo da quando eravamo piccoli. Ha fatto le scuole medie con me, e ora si è iscritto anche alla nostra università, ma non so a quale facoltà", mi spiega Enrico, ed improvvisamente incresce una nuova speranza in me.

Con la massima delicatezza, chiedo ai ragazzi di portarmi da lui, sempre se conoscono il luogo dove abita.
Carlo e Giovanni si tirano indietro, probabilmente sanno benissimo di chi si tratta.
Per fortuna però, Enrico è disposto a farmi da Cicerone e mi conduce a casa sua, che si trova ad una ventina di minuti dalla mia.

Ovviamente, quando scendo dalla macchina ringrazio il mio amico per aver avuto la pazienza di avermi portato qui.
Mi spiega che aspetterà fino a quando non avrò finito, per cui lo ringrazio ancora di più.

La casa per la quale mi trovo davanti è davvero graziosa.
È una villetta gialla a due piani, con il tetto composto da tegole marroni.

Busso al grosso portone che c'è davanti a me. Stranamente sono tranquillo, ma mi sembra alquanto bizzarro.

"Stiles, giusto?", cerca di ricordarsi una volta sbucato dalla porta. Io annuisco.

"Hey, ciao! Accomodati!", mi invita enfatizzando una strana mossa per farmi entrare nella sua dimora.

"Che ci fai qui?", continua.
"So che sei fidanzato con Lydia Martin", vado diretto, senza fare giri di parole, perché so che altrimenti non riuscirei mai ad arrivare al dunque.

Luigi alza un sopracciglio e storce la bocca, come se avessi detto la cosa più strana esistente sulla faccia della Terra.

"Io e Lydia, fidanzati? Ma che dici?", chiede con troppa curiosità.
"Me lo ha detto lei...", cerco di giustificarmi.

"E tu come fai a conoscerla?"
"Era la mia ragazza quando eravamo in America. Ora non lo è più, ma ora sono qui solo per lei, ecco perché volevo parlarti".

"Ma vai tranquillo con me! Io e lei non siamo assolutamente fidanzati. Siamo solo semplici amici! Anche perché io ho già un ragazzo", arrossisce mentre lo dice.

"Ragazzo?". Sono stupito, ma la cosa mi interessa parecchio.
"Già, grazie a lui ho capito che il mio orientamento era per il mio stesso sesso, ed ora è solo per merito suo se sono una persona più matura. Prima ero totalmente diverso".

"Perché?", mi permetto di chiedere, anche se ho paura di essere troppo invadente.

"Prima ero il classico ragazzo che andava in discoteca, si ubriacava e andava ogni sera con una donna diversa. Poi non so cosa sia successo, ma lui mi ha cambiato, o meglio, non proprio lui, ma un mio amico che si chiama Enrico. Mi ha aperto gli occhi su tanti aspetti della vita", racconta sfregando le sue mani.

So che si riferisce dell'Enrico che abbiamo in comune. Non mi ha detto niente, ma mi fa piacere che abbia fatto tutto questo ler aiutare un suo amico in difficoltà.

"Enrico è un mio grandissimo amico. È vissuto negli Stati Uniti con me, poi ci siamo persi ma dopotutto siamo ancora grandi compagni. È tra i miei migliori amici. È lui che mi ha portato qui!", esclamo, generando un grosso sorriso sul volto del ragazzo di fronte a me.

È solo che, con tutti questi discorsi, ho perso l'argomento per il quale ero venuto qui.

"Come hai conosciuto Lydia?", chiedo stravolgendo tutte le parole precedenti.

"Ero in ospedale per delle analisi e lei era appena uscita da una visita, che lei diceva importante. Ci siamo messi a parlare, ed è nata subito una grande amicizia. Inoltre voglio starle accanto, visto che la sua vita non è proprio il massimo".

"Che vuoi dire?". Queste parole mi hanno distrutto, in un certo senso, ma non so che intende.

"Stiles, dovrebbe essere lei a dirtelo, ma cerco di darti qualche suggerimento. Prova ad andare in ospedale ogni giorno, vedi che la troverai lì".

ciao babes!
e quindi la nostra Martin è bugiarda...mh...😒 non ammazzatemi per l'ultima parte,😢 sicuramente avrete capito di che si tratta, ma voglio tenervi di più sul vago, tipo nel prossimo capitolo forse scoprirete di più...😊
inoltre (qui mi capiscono solo le Directioner) non poteva mancare la storia gay di Luigi e un altro che poi cambierà *tossisce* emh, Larry, *tossisce*.
e nulla, raccontatemi un po', anche nei messaggi se volete: che avete ricevuto ieri? che avete mangiato? con chi avete trascorso la giornata? insomma, come avete passato il Natale?❤
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora