LXVIII

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Controllo l'ora sulla sveglia.
Sono appena le quattro della notte, non può davvero essere suonata a quest'ora.
Ma purtroppo devo rassegnarmi all'idea di poter dormire per bene in questi giorni, o in questi mesi.
Qualcuno bussa alla mia porta. Sono entrambi i miei nonni, in pigiama, con delle occhiaie nere e due sguardi che se potessero mi ammazzerebbero.
"Tutto bene tesoro?", parla in tono stanco la nonna.
Mio nonno, invece, continua a sbadigliare, come se sua moglie l'avesse obbligato ad alzarsi con lei per vedere quali problemi io abbia.
"SÌ. Mi spiace per avervi svegliato", mi scuso.
"Tranquillo, non importa.
Sappi che se mai avessi bisogno di noi, chiamaci.
Noi siamo nella camera da letto", ribatte la nonna sottovoce, regalandomi quel sorriso che solo lei sa fare.
"Mh, nonna, in teoria oggi io riparto".
"Oh mamma mia! E dove vai?" La nonna sembra piuttosto preoccupata.
"Oggi vado a Napoli per cercarla, poi da lì andrò in altre città.
Non so quando ritornerò", confesso un po' dispiaciuto di lasciare quella casa appena arrivato.
Dopo aver salutato i miei amati nonni con degli abbracci forti, vado alla stazione per andare a Roma per poi prendere da lì una frecciarossa diretta a Napoli.
Dopo più o meno un'ora e mezza giungo alla stazione di Napoli Centrale.
Esco per cercare una via dalla quale inizierò a vagare, perciò cercare Lydia.
Il primo slargo che trovo è Piazza Nazionale, perciò inizio ad aprire per bene gli occhi.
Dopo tanto tempo passo poi a Via San Gregorio Armeno, dove, da quel che mi raccontano delle persone che lavorano lì, a Natale c'è una delle mostre di presepi più belle del mondo.
Anche nella via tutti i negozi sono a tema natalizio con lavoratori presepisti.
Giungo poi in una via chiamata SpaccaNapoli, perché è una via così lunga da dividere in due parti tutta la città.
Cerco Lydia anche nelle varie chiese, tra cui quella del Gesù nuovo, che mi ha lasciato senza parole.
Finalmente si fa ora di pranzo.
Ci sono persone che allestiscono banconi per lo street food, pizzerie che sistemano i tavoli, gente che scende su strada.
Anche io decido di mangiare qui oggi, nonostante la nonna mi abbia dato la solita lasagna da mangiare.
A Napoli fanno la pizza più buona del mondo, perciò vado nella prima pizzeria che mi capita sotto gli occhi per chiederne uno spicchio.
Ma il robusto pizzaiolo che mi serve mi spiega che qui a Napoli, nella maggior parte delle pizzerie, la pizza non è a spicchi, ma a portafoglio, cioè è rotonda ma va piegata in due, assumendo così la forma di un portafoglio un po' deformato.
La croccantezza e la morbidezza di questo pezzo, ricco di salsa di pomodoro e mozzarella filante mi fa sentire per un po' in paradiso.
È la cosa più buona che abbia mai mangiato.
Ne assaporerei anche altre mille, ora.
Decido di prendere un altro portafoglio per poi ricominciare a camminare.
Dovrei sbrigarmi, ma qui a Napoli proprio non ci riesco.
C'è cibo ovunque e per me tutto ciò è peggio di una grave ossessione.
Per un giorno mi sento schiavo di un qualcosa.
Perciò non resisto ed entro in un negozio tanto carino, dove vendono le sfogliatelle napoletane.
Me ne faccio incartare cinque perché non si sa mai.
Una volta comprati i dolci, entro nella pizzeria accanto per farmi incartare altre due pizze portafoglio e degli arancini.
Questi ultimi sono delle palline di riso, belle grosse, nelle quali dentro ci sono anche i piselli, la mozzarella e il sugo.
La ragazza che c'è nel negozio mi spiega che gli arancini sono siciliani, ma anche qui sono davvero buoni.
Cercando di non farmi prendere da altre tentazioni, giungo finalmente a Piazza Plebiscito, una delle piazze più belle e famose d'Italia.
Qui ogni anno ci organizzano vari festival musicali, nei quali vengono anche persone famose a livello mondiale.
Rimango allibito dalla bellezza di questo luogo.
Dopo aver dato uno sguardo ad una galleria lì intorno e al Castello Aragonese, giungo al porto di Napoli, dove mi lascio prendere dall'odore buono del mare blu, e rimango davvero meravigliato alla vista del Vesuvio, che fa da sfondo rendendo il tutto più magico.
Spalanco le braccia e chiudo gli occhi, per rilassarmi.
Tiro un grande sospiro per sentire ancor di più questo buon odore.
Mi sento così libero, così senza pensieri qui.
Per un momento mi dimentico anche di Lydia, ma che ricordo subito dopo perché mi accorgo che si sta facendo tardi.
Visto che sono lontano dalla stazione, prendo la metropolitana che mi porta a Napoli Centrale.
Qui mi si avvicinano due ragazzi, piuttosto tozzi che mi fanno quasi paura.
"We bello, come stai?" dice uno di loro.
"Bene", rispondo timidamente.
"Non è che avresti una sigaretta?", chiede l'altro.
"No, non fumo, e non si dovrebbe fumare in metropolitana", rispondo con nonchalance alzando le mani.
"Fatti i cazzi tuoi marmocchio", e sento il suo destro sganciato sulla mia povera guancia.
La mia maglietta verde sta pian piano diventando rossa.
Uno dei due mi sta picchiando, ed io, dopo un po' di tempo, l'unica cosa che riesco a vedere è il buio totale.

buonasera!
altro aggiornamento inaspettato eheheh😏
oggi però da Roma siamo andati a Napoli, un'altra città che conosco bene dato che i miei nonni sono campani (Caserta) e chissà dopo dove Stiles vorrà andare😌
oggi è stato il compleanno di uno dei miei idoli, ovvero Michael Gordon Clifford, chitarrista dei 5 Seconds of Summer.
tanti auguri amore mio!❤

comunque oggi sembro una depressa, per cui scusate se il capitolo ha degli errori, ma davvero, oggi sono stata davvero triste.
perché tutti mi odiano, tutti fanno finta che io non esista.
mi sento invisibile.
apparte questo che è una storia lunga, oggi dovevo andare a Roma con dei miei "amici" ma giustamente loro non mi hanno voluto accompagnare.
e poi nulla, forse vado domenica prossima con i miei.
ma ho letto che oggi Dylan se ne sarebbe andato, però non so.
sapete se per caso rimane anche la prossima settimana, o almeno fino al 28?
Miry.

YOU'RE MY MOONLIGHT 2 [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora