Capitolo 5

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Nella foto Roman

Mi vesto velocemente per poi andare a mangiare quello che quel sadico troglodita mi ha portato, vorrei tanto sapere da chi ha preso questo carattere...
Finisco di mangiare e dopo essermi guardata per l'ultima volta allo specchio esco dalla stanza ritrovandomi in un lungo corridoio grigio e un ammasso di muscoli con gli occhiali da sole, lo fisso per alcuni istanti nei quali non riesco a capire cosa nasconde dietro quelle lenti scure, lo sento deglutire per poi parlare -Seguimi- lo guardo divertita -Ma ciao, anch'io sono felice di conoscerti, piacere Lidiya!- dico porgendogli la mano che fissa per poi girarsi e cominciare a camminare, che maleducato!
-Aleksandr- dice, saliamo le scale e imbocchiamo un corridoio pieno di quadri famosi -Come cavolo fate ad averli?- domando senza rendermene conto, come faccio a conoscerli?
Che mi stia ritornando la memoria?
-Non dovrebbero essere al Louvre?- mi ricordo del loro museo, benissimo!
-Quelli al museo sono tutte delle riproduzioni perfette, sai, il capo ci teneva ad averli...- quel babbeo ha rubato, senza che nessuno se ne accorgesse, delle opere d'arte famosissime, ma come ha fatto?!?
Ad un certo punto si ferma davanti una porta di legno lavorata alla perfezione e bussa-Avanti- Aleksandr apre la porta e mi spinge dentro richiudendola subito -Ed eccoci qua- dice quella voce odiosa -Vieni, accomodati pure, non ti mangio mica-dice facendo un ghigno, se non la smette subito non controllerò più le mie azioni -Hai perso la lingua?- mi avvicino alla scrivania e mi siedo -No, è che devi sapere una cosa davvero importante, io non perdo tempo con dei babbuini in calore come te!- affermo sorridendo, mi fulmina con lo sguardo -Lidiya, Lidiya non ti è servita a niente la punizione di prima? Se non la smetti di fare di testa tua tra qualche minuto ti ritroverai con la schiena agonizzante dal dolore per le mie frustate, vuoi provare?- mi domanda con tono calmo -Meglio il dolore e la morte che stare in questa casa con te- si avvicina a me con fare lento ed elegante -Parli troppo per i miei gusti, credo che un po' di disciplina non ti farebbe male, cosa ne pensi?- mi prende per il polso e mi butta su di un divanetto lì vicino -Lasciami, immediatamente-cerco di liberarmi dalla sua presa ma non ci riesco -Tesoro mio adesso, mi appartieni, tutto di te mi appartiene, ваш ноги,(le tue gambe), ваша грудь (il tuo seno),-sale fino al mio seno e lo sfiora in una carezza-Ваша шея (il tuo collo),- avvicina pericolosamente il suo viso al mio e comincia a lasciarmi una scia di baci lungo il collo -ваши губы (le tue labbra),- sale ancora e si avventa sulle labbra che io tengo serrate per far capire che non sono del suo stesso avviso -E' inutile che mi resisti, tanto prima o poi accadrà e vedrai sarà molto piacevole -continua a baciarmi il collo mentre mi dimeno ma rimane sopra il mio corpo e non si muove -Ho scelto proprio un buon bagnoschiuma, la vaniglia ti rende giustizia- Oh Mio Dio ma quanto è pervertito???
Gli do un calcio sullo stomaco che lo fa allontanare, si mette a ridere, cos'ha da ridere?
E se fosse uno psicopatico in cerca di qualche ragazza da stuprare?
E se fosse uscito da un maniaco?
Nessuna di queste idee è da scartare dopo quello che mi ha fatto in meno di due giorni.
E se la droga gli avesse dato al cervello fino a farlo diventare un violento psicopatico assassino?
-Ho fatto proprio un bel lavoretto, adesso tutti sapranno che sei mia- mi blocco di scatto, ho già sentito questa frase...

-Smettila subito!- dico cercando di allontanarlo -No, tu sei mia, Didì- mi blocca entrambe le mani continuando a baciarmi quasi con violenza, con un'ultima speranza, lo colpisco ai genitali -Eccoti accontentato -mi metto a correre -Hai fegato, mocciosa!-continuo a correre fino a quando non mi prende per i fianchi e mi butta sul prato -Presa- il panico si impossessa del mio corpo gelandomi, si avvicina al mio collo e comincia a baciarmi -Il'ya, fermati, fermati!- urlo, mi tappa la bocca con la sua mordendomi il labbro inferiore -Ho fatto proprio un bel lavoretto, adesso tutti sapranno che sei mia...-

-Il'ya- mi scappa un singhiozzo, chi è? Perché mi toccava contro la mia volontà?
Una lacrime solitaria solca la mia guancia, mi tocco spontaneamente il collo -Lidiya, chi è Il'ya?-mi giro verso Roman -Io, io non lo so- lo vedo sospirare, che lo conosca?

? POV
Sono passate 3 fottute settimane e di Nastia non c'è nessuna traccia, ho cercato in ospedali, bar, locande, ristoranti, ponti, ospizi, non c'è nessuna traccia, è scomparsa nel nulla più assoluto!
La voglio qui con me, ora, voglio la sua risata, i suoi occhi, le sue lentiggini, la sua testardaggine. Nastia dove sei?
Sento bussare alla porta -Capo, posso entrare?- sbuffo e do il consenso -Avete trovato qualcosa?-l'uomo in questione si avvicina e mi porge una lettera che apro subito e comincio a leggere:

Mio caro amico,

Non credere che la tua preziosa sorellina sia al sicuro, al contrario prega che qualcuno la protegga perché altrimenti sarà preda facile...


Prendo un accendino e brucio la lettera, quando scoprirò il bastardo che tiene Nastia, lo ucciderò con le mie stesse mani...

SPAZIO AUTRICE
Sono tornata, se qualcuno mi credeva scomparsa vi posso garantire che non ho conosciuto U.F.O o rapitori!
Come avete potuto notare la nostra protagonista comincia a ricordare,sarà un bene o un male per Roman?
E chi è Il'ya? Chi è il misterioso uomo '?' che la sta cercando?
Lasciatemi delle recensioni, cosi posso capire se la storia vi piace o meno!
Alla prossima!

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