Capitolo 103

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«Resta ancora un po'» scuoto la testa alzandomi e tenendo il lenzuolo al petto «Devo lavarmi, oggi siamo invitati a cena da Maksim, lo sai benissimo» sbuffa mettendosi seduto «Vorrei rimanere così per sempre» mi giro non capendo, indica il mio sedere scoperto ghignando «Sei un pervertito...» scoppia a ridere mentre io divento rossa per la vergogna «Perché ti scandalizzi? Abbiamo appena finito di farlo!» si alza mostrandosi in tutta la sua nudità, percorro ogni singolo centimetro per poi guardarlo negli occhi «Vieni qua...» mi avvicino facendo aderire i nostri corpi «Sei stupenda, lyubimaya» mi bacia dolcemente per poi darmi una pacca sul gluteo «Anche lui lo è» mi fa l'occhiolino andandosene in bagno.
Rimango un attimo lì in mezzo alla stanza per poi andare nella cabina armadio sorridendo.

Sasha svolta la macchina nel vialetto posteggiandola accanto alla macchina di Anton «Che ci fa lui qui?» domanda a denti stretti «Forse ci abita qui?» rispondo ovvia non capendo il suo comportamento «Non lui, intendo Roman» sposto lo sguardo verso le altre macchine e solo ora noto la Jaguar nera «Non ne ho la minima idea, Makmim non me lo ha detto che ci sarebbe stato anche lui» scendiamo dalla Mercedes-Benz apprestandoci a suonare il campanello «Rilassati» dico un attimo prima che il maggiordomo venga ad aprirci «Signorina Anastasiya! Entri pure...» varchiamo la soglia insieme tenendoci per mano quando viene ad accoglierci Ul'yana assieme ad Anton «Eccovi finalmente, credevamo vi foste persi!» ci bacia entrambi sorridendo «Abbiamo avuto un piccolo contrattempo, ma che ci fa Roman qui?» domando senza perdere tempo, smette di sorridere abbassando lo sguardo chiaro, vedendo la situazione interviene mio fratello «È in ufficio con Maksim stanno parlando di affari, niente di cui preoccuparsi» ci fa strada verso il salotto facendoci accomodare sul divano «Qualcosa da bere?» domanda a Sasha che scuote la testa in senso di negazione «Devo guidare» gli tocco la spalla facendolo girare «Se vuoi bere fallo, guido io al ritorno» sorride ma rifiuta ugualmente di bere «Tranquilla, sto bene così».

Esco dal bagno quando la porta dello studio di mio fratello si apre facendomi nascondere in modo da poter sentire la conversazione che sta avvenendo tra due voci maschili inconfondibili che si fanno sempre più vicine «... quei documenti erano lì da mesi e sinceramente non avevo alcuna voglia di risolvere i problemi di quel bastardo narcomane, vorrei solo capire perché Golubev lo sta aiutando, cosa ci ricava? È questo il pensiero che mi assilla, ormai Dudaiev non ha più nessun potere sui suoi uomini, sono nostri, quei due stanno tramando qualcosa e noi dobbiamo scoprire cosa» la voce di Maksim risuona nel corridoio vuoto con calcolata freddezza «Questo è un grosso problema che dobbiamo al più presto risolvere sia con le buone che con le cattive non mi piace l'idea che quei due siano a piede libero con qualche folle piano in mente, ti prego solo di prendere in considerazione quanto ti ho detto, c'è in gioco la vita di Nastia» a quelle parole mi si mozza il fiato, perché Roman sta parlando di me?
Che Il'ya sia davvero uscito dal carcere?
Mi appoggio al muro mettendomi una mano sulla bocca, chiudo gli occhi e respiro a fondo, non posso permettere che accada la stessa cosa per la seconda volta.
Questa volta sarò pronta ed utilizzerò tutti i mezzi a mia disposizione per eliminare definitivamente quel maniaco.
Tutto quello che ho imparato grazie a mio padre devo metterlo in pratica, basta fare la vittima della situazione adesso la frittata si capovolge...

Angolo Autrice
Salve a tutti!
Okay, il capitolo è leggermente corto ma guardate il lato positivo: ho aggiornato🎊🎊
Stanno nascendo nuovi problemi, tutto fa presupporre ad un ritorno del nostro carissimo Dudaiev, sarà così?
Cos'avrà in mente?
Vorrà ancora fare del male a Nastia? E Nastia sarà abbastanza forte da affrontarlo?
A presto❤

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