Capitolo 3

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Le serate si fanno sempre più pesanti ed io non ce la faccio!
Anna dice che non sono abituata ma sono pur sempre due settimane che lavoro senza un attimo di sosta!
Sto pulendo, con la poca forza che mi è rimasta, la sala quando qualcuno mi prende dai fianchi e mi solleva da terra mettendomi sulla sua spalla -Mollami immediatamente, idiota, non sono una puttana- lo sento ridere e cominciare a camminare verso l'uscita(?)
Okay, qui qualcosa non mi quadra per niente, grazie ad un forte istinto aziono la mia gamba destra e affondo, con tutta la mia forza, una ginocchiata nel ventre di quel presunto rapitore che mi butta a terra come un sacco di patate -Ehi, ma sei deficiente? Mi hai fatto male!- mi alzo e lo colpisco di nuovo per poi cominciare a correre verso la porta d'emergenza, ma vengo subito bloccata da altri due uomini - Ehi dolcezza, dove stai andando?- lo guardo male -I cazzi tuoi, no?- dico tirandogli un pugno ben assestato al naso
- Puttana, se ti prendo sei morta!- l'altro scagnozzo mi blocca dalle spalle quando vede il suo amico alzarsi e correre verso di me, con uno scatto fulmineo sbatto la testa sul viso del secondo uomo che lascia la presa mettendosi le mani sulla bocca, intanto l'altro tira fuori un coltellino avvicinandosi con l'intento di colpirmi ma io essendo più agile con un colpo di tacco lo disarmo, ricomincio a correre verso l'uscita con quei colossi alle calcagna -Non mi scapperai, puttanella- mi volto facendogli il medio -Ne dubito fortemente, stronzo- non ho il tempo di girarmi che sbatto contro un muro di muscoli cadendo a terra, - Ma che...- alzo lo sguardo ed incontro quello blu intenso di quell'uomo misterioso che mi fissava quella famosa sera dello spogliarello - Eccoti qua, маленькая* (Piccola)- mi alzo incenerendolo con lo sguardo e prima che riesca a ribattere lo vedo tirare fuori una pistola e sparare due colpi, mi giro e vedo gli uomini che mi inseguivano stesi a terra senza vita - Ma perché lo hai fatto?- posa la pistola nella fodera - Ti volevano uccidere, non ti sembra un motivo valido?- alza lo sguardo e lo incrocia con il mio, sbuffo -Li hai conciati tu in quel modo?- guardando i loro volti annuendo -Dove hai imparato?- bella domanda, dove ho imparato a combattere?
-Sinceramente non sono affari che ti riguardano e adesso se vuoi scusarmi ho un lavoro da finire- detto questo mi volto e comincio a camminare verso il locale -Tesoruccio, tu adesso devi venire con me- mi blocco e girandomi gli faccio il dito medio -Di solito fa una brutta fine la gente che mi manda a quel paese- aumento il passo sentendolo camminare ma non è abbastanza perché mi afferra per i fianchi e mi tappa la bocca con un fazzoletto, cerco di dimenarmi ma sento le forze mancarmi e poi il buio mi avvolge...

Mi sveglio di soprassalto, mi guardo intorno notando subito di trovarmi su di una macchina
- Ben sveglia, piccoletta- quella voce....
Mi giro e vedo quel uomo fare un sorriso sghembo - Perché mi hai rapito?! Prima quegli idioti e adesso tu, ma che volete tutti da me? Fermati e lasciami andare, forza, fa fermare la macchina!!- si lecca le labbra guardandomi maliziosamente
- Oh guarda non vorresti davvero, a meno che tu non voglia imbatterti in qualche alcolizzato in vena di stupro- spalanco la bocca esterefatta,
- Senti coso, riportami subito a quel cazzo di night club, mi hai sentito??- lo sento ridere di gusto -Ho un nome ed è Roman comunque, piccoletta, non ti lascerò andare, tu mi servi, e se mai dovessi decidere di farlo sarà per mano di questa- dice abbassando la mano sulla fodera della pistola, deglutisco a fatica - Ma se farai la brava bambina il tuo capo potrà anche decidere di essere buono e gentile- prende una bottiglia di whisky e se la porta alla bocca - Stronzo- si blocca a mezz'aria guardandomi stupito
- Come scusa?- mi mordo il labbro inferiore - Hai sentito bene- posa con fare lento la bottiglia e poi con uno scatto si butta su di me mettendomi la pistola sulla fronte- Ridillo, se ne hai il coraggio-  gli sputo nell'occhio e gli tolgo la pistola dalle mani mettendogliela vicino alla gola, -Sei brava, ma non abbastanza, bimbetta- mi gira il braccio dietro la schiena e si riprende la pistola - Non chiamarmi cosi- dico a denti stretti, ghigna sadico
-Bimbetta- mi scaglio su di lui ma mi blocca e mi rimette sotto di sé -Non ti incazzare, tutte le bimbette che conosco sono dolci e tenere- sto per tirargli un calcio li dove non batte il sole ma blocca anche questo mio tentativo - Ti odio, sappilo- dico, fa un piccolo sorriso
- Oh, ma cosi mi offendi- dice mettendo un finto broncio, gli tiro un pugno sulla spalla che sembra neanche fargli il solletico, scuote la testa - Eh no no, questo non si fa, adesso sarò costretto a punirti- mi mette in pancia in giù e mi tira una sculacciata.
Perché mi sta prendendo per i fondelli, cosa pensa che sia?
Un fenomeno da circo??!
-Sei cosi testarda piccoletta, come ti chiami?- mi chiede sedendosi al suo posto, mi massaggio il sedere e lo guardo male - Non sono tenuta a dirtelo- mi giro verso il finestrino con le mani incrociate al petto - Non fare la difficile, Lidiya...- sbarro gli occhi, come fa a conoscere il mio nome?
- Tu, come fai a sapere chi sono?!- sogghigna per poi sdraiarsi - Ho le mie risorse e adesso coricati, il viaggio è ancora lungo- accende lo stereo a volume basso e chiude gli occhi, sbuffando mi corico anch'io sul sedile e chiudo gli occhi sprofondando nel sonno...

Spazietto dell'autrice
Eccomi con un nuovo capitolo, spero che la storia vi stia piacendo!
Alla prossima!

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