Capitolo 41

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Mi alzo dal letto guardandomi intorno, dove diavolo è andata?
Noto le lenzuola sporche di sangue, cosa cazzo è successo?
Balzo come una molla dal letto aprendo tutte le porte della stanza non trovandola, ditemi solo che non le ho fatto del male.
Esco dalla camera in preda all'ansia più assoluta, devo trovarla, potrebbe essere ferita o chissà cosa, perché diamine non ho preso quelle minchia di pillole?!?!
Entro in biblioteca cominciando ad urlare il suo nome ma senza una risposta -Anastasiya! Rispondi, ti prego!- esco in corridoio facendo mente locale delle stanze in cui si può essere nascosta, la mia stanza da letto, si, è l'unico posto.

ROMAN'S POV
-Sei impazzito? Non puoi andare lì e sparare come ti piace e pare- interviene Maksim con apparente calma -Li voglio tutti morti! TUTTI, non ne deve rimanere neanche uno vivo! Dudaiev la pagherà cara per averle fatto del male, morirà nei peggiori dei modi- prendo la mia mitragliatrice e la metto sulle spalle, carico le mie due pistole e il kalashnikov, tra poco vedranno la furia di Smirnov.
Raduno i miei uomini migliori e do velocemente gli ordini -Roman non devi fare le cose di fretta, vuoi capire che non risolvi niente?- domanda Irina cercando di fermarmi, ma in questo momento nessuno può fermare la mia voglia omicida che sazierò tra qualche minuto.
-Rintracciate Anton e mandatemelo alla Kurkov, immediatamente- salgo sulla ferrari e sgommando parto in direzione di omicidi assicurati.

NASTIA'S POV
Sono chiusa nell'angolo più buio della cabina armadio di Il'ya, spero solo che qui non mi trovi, ho davvero molta paura per quello che mi potrebbe fare se la stupidissima voce prende il sopravvento, Dio ma perché hai voluto punirmi in questo modo?
Sento la porta della stanza aprirsi e per poco non mi prende la tachicardia, metto la mano sulla bocca per non far passare il minimo sibilo possibile.
-Nastia sei qui?- lo sento muoversi per la stanza alla mia ricerca, le lacrime sgorgano come cascate dai miei occhi, il terrore persiste chiudendomi la bocca dello stomaco in morsa fastidiosa, la porta si apre e io prego ogni santo esistente che non si accorga di me.
-Alzati da lì, non fare la bambina- sento la sua presa sulle mie braccia che mi alza e mi corica sulla sua spalla come un sacco di patate -Lasciami, lasciami ho detto, sei uno maledetto porco! Non sei cambiato di una virgola e io che credevo di averti fatto cambiare almeno un po'! Sei solo un insulso deficiente- gli tiro pugni sulla schiena fuori di me dalla rabbia e dall'istinto di sopravvivenza, solo dopo mi accorgo che mi sta riportando in quello scantinato...
Lì, dove ha martoriato la mia pelle rendendola imperfetta con quelle orribili cicatrici che ricoprono gran parte del mio corpo e dove mi ha preso contro la mia volontà -Vuoi di nuovo torturarmi?- domando senza più muovere un singolo muscolo per liberarmi dalla​ sua presa -Ho sempre desiderato di riempire il tuo magnifico corpo con delle orrende ferite in modo che ti restasse per sempre impresso il mio ricordo nella tua mente e sulla tua pelle- apre la porta di quella stanza fatiscente per poi scaraventarmi a terra con noncuranza, mi allontano il più possibile da lui sapendo comunque di non avere scampo alla sua perversione.
-Cosa proviamo per primo, la frusta o la croce di Sant'Andrea?- gira lo sguardo intorno per controllare uno ad uno ogni strumento -No, direi che mi servirò del letto- mi prende per i piedi e mi trascina fino ai piedi del letto, diverse urla contornano le sue azioni per legarmi ad esso come un animale al macello.
Mi mette una benda in bocca, mi lega per bene i piedi per poi occuparsi dei miei indumenti inferiori.
Mi accarezza la fronte sussarrandomi che andrà tutto bene quando in realtà andrà tutto male, come sempre del resto.
Chiudo gli occhi aspettando la mia fine...

Angolo Autrice
Salve a tutti,
Bene, bene, a quanto pare il nostro caro Dudi la vuole torturare di nuovo.
Roman riuscirà ad arrivare in tempo per salvarla?
Besos😘

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