1. Pilot

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Angolo autrice introduttivo

Salve a tutti. Questa AU è abbastanza particolare ma al contempo leggera, la trama è piuttosto semplice e lineare. L'idea è arrivata all'improvviso, non poco tempo fa, ma ho scelto di accantonarla e farla rimanere una bozza per curare le mie altre due storie, fino ad ora.
Al solito, ho solo una mezza idea di come si svolgerà la trama, ma mi lascerò guidare dai personaggi e mi affiderò all'istinto.

Detto ciò, vi auguro un buona lettura :D

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Si guardò un'ultima volta allo specchio.
Doveva ammettere di essere carina quella mattina, nonostante non fosse una fan del proprio aspetto fisico.
In verità, c'erano troppe cose che non le andavano giù della sua fisionomia, ma non è forse ciò che accade ad ogni comune adolescente?
Con un respiro profondo, afferrò lo zaino e se lo buttò in spalla, pronta ad affrontare un'altra monotona giornata scolastica.
Aveva dimenticato l'ultima volta in cui si era trovata con un pomeriggio libero per fare ciò che volesse, la pressione dello studio era troppa, e il suo orgoglio ancora di più.
Avrebbe preferito stare nottate intere sui libri - come effettivamente faceva - piuttosto che portare a casa un brutto voto.
Non era stupida, né odiava la scuola.
Al contrario, adorava apprendere, più per cultura personale che per il test di fine semestre.

Rubò un biscotto dal pacco posato sul tavolo della sala da pranzo contro le proteste di sua sorella più piccola, Taylor, e poi sporse la testa dalla soglia della cucina per trovare sua madre già ai fornelli.
«Mamma, io sto andando» annunciò alla donna impegnata davanti ad una pentola.

«Sbrigati, altrimenti perderai l'autobus» le rammendò sua madre.

«Sarebbe anche ora che vi decideste a regalarmi una macchina... E magari farmi prendere la patente» sbuffò Lauren.

»Quando avrai portato un buon risultato a fine anno» le ripeté per la centesima volta.

«Ma io porto sempre ottimi risultati» ci tenne a precisare la ragazza.

«Và a scuola»

Lauren roteò gli occhi al tentativo evidente della madre di voler sviare il discorso.
«Ho capito, tu e papà volete farmi marcire fino al diploma senza uno straccio di auto» sospirò, e non potè udire la risposta di sua madre perché era già fuori dal cancelletto del giardino, le mani in tasca per tirar fuori le cuffie.

Aggrovigliate come sempre, forzò la pazienza al fine di districarle per poi infilarle alle orecchie e sparare a tutto volume la playlist mattutina, assemblata apposta per farla svegliare.

L'autobus arrivò non più di mezz'ora dopo da quando era uscita di casa, e Lauren trovò immediatamente il suo posto preferito accanto al finestrino, più o meno in terzultima fila.
Mise accuratamente la borsa sul sedile accanto, come faceva ogni mattina per tenere il posto alla sua migliore amica.
Infatti, un paio di fermate dopo, l'autobus si fermò in prossimità della casa della ragazza, che salì dando il biglietto all'autista e gettando un'occhiata sicura in direzione di Lauren, che le fece cenno di avvicinarsi.
La ragazza si avvicinò con passo da zombie, come era routine di ogni mattina. Lauren, infatti, conoscendola da ormai quattro anni sapeva le regole basilari per una convivenza pacifica con Dinah Jane.
E la prima era semplice: non rivolgerle la parola appena sveglia.
Così dopo un breve saluto, il viaggio trascorse in religioso silenzio, una con le cuffie alle orecchie e la tempia premuta contro il freddo finestrino del mezzo, l'altra con la testa appoggiata al sedile, gli occhi socchiusi in una battaglia contro il sonno che di tanto in tanto sembrava avere la meglio.

Arrivarono a scuola come al solito quasi quaranta minuti prima del suono della campanella di inizio lezioni.
Lauren adorava quel piccolo ritaglio di tempo, lo sfruttava per andare a teatro.
Essendo membro del Drama Club, era autorizzata ad entrare nell'auditorium in qualunque momento le andasse, il che giovava di certo al suo umore.
Non faceva chissà che, di solito si sedeva semplicemente sul palco e ammirava gli spalti dei posti a sedere, o l'alto soffitto.
Talvolta cantava, ma quando era sicura che non ci fosse nessuno nei paraggi.

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