45. Lovesick melody

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Dinah e Normani tornarono a casa camminando a braccetto, o meglio, barcollando e tenendosi una col braccio sulle spalle dell'altra, mentre Josh si premurava di aprire le portiere, le porte di casa, e accendere le luci.

Il povero ragazzo si era dovuto subire una predica chilometrica da parte della signora Amasio che, dopo aver preso sua figlia letteralmente per un orecchio, aveva insultato il suo salvatore urlandogli contro che stesse "conducendo verso la cattiva strada" Dinah, nonostante le inutili proteste da parte della ragazza stessa.

Fortunatamente, dopo aver lasciato Dinah in balia di sua madre, non si verificò alcun secondo tempo a casa di Normani, dove la ragazza riuscì a raggiungere camera propria con successo, senza svegliare nessun familiare.

La vera ramanzina, tuttavia, li attendeva proprio l'angolo, e bastò loro arrivare il lunedì successivo a scuola per essere accolti da una Ally furente, le mani ai fianchi e un'espressione corrucciata e severa in volto.

Dinah sbuffò, buttando le mani in aria in segno di protesta.
«Che abbiamo combinato, stavolta?»

«Ah, allora lo sai di aver combinato qualcosa» ribatté Ally, severa.

Dinah e Normani si scambiarono uno sguardo perplesso, entrambe con le braccia conserte in un atteggiamento diffidente.

«Come vi è saltato in mente di trascinare Lauren alla festa di Liam? Cosa pensavate, di farla distrarre e migliorare la sua condizione?»

«Beh, almeno noi ci abbiamo provato a fare qualcosa» puntualizzò Normani, con tono secco, e Ally sgranò gli occhi.

«Credi che me ne sia fregata di Lauren?»

«No, ma non venirci a criticare quando tu invece non hai proposto alcuna soluzione valida» fece spallucce la ragazza dai capelli ricci, e Dinah annuì, trovandosi d'accordo.

«Mani» Ally sospirò, addolcendo il tono per farla ragionare.
«Il detto "per dimenticare qualcuno devi trovarti sotto qualcun altro" è assolutamente falso. È solo una scusa per giustificare la follia immotivata di una notte» spiegò, giocando con un anello sul proprio anulare.

Normani fece per contestarla, ma rimase con la bocca aperta invano, e Dinah prese parola al posto suo.

«Okay, forse dovevamo pensarci un attimo, ma lei non si è opposta. Non è che l'abbiamo esattamente costretta» disse, anche se iniziava a sentire la grinta iniziale venir meno.

«Datele tempo... È inutile mettersi in mezzo e forzare le cose, né da un lato, né dall'altro» rispose in modo pacato Ally, e vede le sue amiche rifletterci un attimo.

«Okay, ammetto che su questo hai ragione... Ma, parlando di cose più serie, come hai intenzione di fare per la vacanza dello Spring Break?» domandò Normani, perplessa, e Ally fece spallucce.

«Invito tutti gli amici stretti, il che vale a dire voi, Lauren, Shawn, Josh e... Camila» confessò, aggiungendo l'ultimo nome con voce sottile, e guardando il pavimento della mensa pur di non vedere le loro reazioni alla notizia.

«Non credo di aver capito bene...» disse Dinah, ridendo nervosamente.
«Vuoi sul serio mettere Lauren e Camila per cinque giorni sotto lo stesso tetto, seriamente?»

Ally divenne più piccola di quanto già non fosse, sotto lo sguardo giudice delle sue amiche.
«Beh, la casa è grande e... Ehm, non devono dormire insieme» si difese, ma vide i loro sopraccigli inarcati, e tacque.

«Ally...»

«Sentite, ragazze, io ci tengo a invitare Camila e non voglio escluderla dalla vacanza. Se loro vogliono tanto ignorarsi troveranno il modo per farlo comunque» le interruppe, determinata. La verità era che in parte sperava che le ragazze si sarebbero trovate in una situazione in cui fosse impossibile ignorarsi, così da potersi riavvicinare. Ma questo non lo raccontò a Dinah e Normani, non era così sciocca.

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