17. To chase her or not to chase her? That is the question.

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La prima sensazione che accolse Camila nella sua fase di dormiveglia, fu la morbidezza delle proprie lenzuola miste ad una fragranza sconosciuta.

La luce filtrava discreta dalle tende color panna ancora chiuse, ed illuminava solo parzialmente la stanza mentre Camila iniziava a stiracchiarsi e strofinarsi gli occhi per farli aprire.
Tastó il materasso in un gesto riflesso e si voltò alla propria destra, trovando un irrimediabile spazio vuoto, occupato solo da un cuscino con ancora l'impronta di un capo.

Si alzò sui gomiti e si accorse di essere nuda.
In quel momento, una sequela di flash le passarono per la mente, e si ricordò improvvisamente ciò che era successo la sera prima fra lei e Lauren.

«Oh Dio» disse in un soffio, sfiorandosi le labbra con le dita, come se il gesto potesse in qualche modo rendere più vivido e veritiero l'accaduto.

Si precipitò dal letto e corse in bagno, voleva infilarsi immediatamente sotto la doccia. Trovava l'igiene mattutina una parte indispensabile della sua routine giornaliera.
Dopo essersi asciugata e lavata i denti, rientrò in camera per vestirsi e fare una ricognizione discreta, notando che i vestiti di Lauren non erano più a terra, dove credeva di averli lasciati nella foga del momento, la sera precedente.

Uscì con passo felpato dalla propria stanza, senza sapere nemmeno il perché, e fu subito accolta dall'odore invitante di caffè che proveniva dalla cucina, dov'era adesso diretta.
Quando giunse sulla soglia, si fermò.

Lauren si muoveva con maestria e confidenza fra i fornelli della sua cucina, mentre spalmava la nutella sui pancakes appena usciti dalla padella e metteva nel piatto anche qualche fragola e ciliegia.
Camila rimase ferma per qualche minuto ad osservarla, meravigliata e assuefatta dalla grazia e cura con cui compiva il più semplice dei gesti.

Indossava solo la sua camicia a quadri, che le scendeva lunga fino quasi a metà coscia e le dava un'aria alquanto sponetanea e piacevolmente domestica.
Camila dovette ammettere che quella fosse una delle viste più rare e belle a cui avesse mai assistito.
Nessuna delle ragazze con cui era andata a letto aveva avuto il privilegio di entrare in casa sua, e per giunta rimanere fino al mattino per preparare la colazione.
Eppure non riuscì neanche sforzandosi a provare disagio o fastidio dinnanzi a quella sorpresa.

«Buongiorno, mogliettina»
Camila non potè contenere il commentino sarcastico ed un sorrisetto furbo che si allargò ulteriormente quando vide Lauren sobbalzare e quasi far cadere la padella dal fornello.

«Camila!» esclamò la ragazza dai capelli corvini «Mi hai fatto quasi prendere un infarto»
«Beh, faccio spesso questo effetto» la più piccola fece spallucce e si avvicinò al piano cucina.
«Cosa abbiamo di buono nel menù, oggi?» chiese, con una voce esageratamente dolce di proposito.

«Dacci un taglio, non sei divertente» ribatté Lauren, riferendosi anche alla sua pessima battuta di poco prima.
«Sei tornata noiosa come al solito, Jaguar. Fammi capire come funziona» disse, picchiettando sul mento con un dito simulando un attimo di riflessione.
Lauren roteò gli occhi e continuò imperterrita a versare il cappuccino nelle due tazzine di porcellana bianca con elaborati ricami dorati.

«Durante il giorno sei la solita guastafeste palla al piede e poi, come il sole sparisce dall'orizzonte, esce fuori il tuo selvaggio alter ego?» la stuzzicò, già ridendo in anticipo per la sia reazione.
«Cabello, giuro che se continui...»

«Come si chiama? La Spogliarellista, o la Donna dagli occhi di ghiaccio ma il corpo di fuoco?»
Lauren si voltó per lanciare un'occhiata fulminea a Camila, la quale non riuscì a soffocare una risata.
Non sapeva perché si stava comportando così. Ma era certa di poterselo permettere con Lauren, in fondo loro vivevano facendosi queste battute sarcastiche, e il fatto che fossero andate a letto insieme non le regalava nessun privilegio da questo punto di vista.

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