9. Troubles

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Quella mattina Lauren aveva lezione a teatro, e una parte di sé - una grossa parte, ad essere onesti - avrebbe dato qualunque cosa pur di non vedere la faccia di Camila dopo quello che era successo fra loro nel fine settimana.

Entrò ugualmente in auditorium, con la testa bassa per l'umiliazione e l'imbarazzo.

Camila stava seduta al pianoforte accanto a Tyler, e suonavano scherzosamente qualche brano.
Gli altri provavano le battute dello spettacolo oppure chiacchieravano per ammazzare il tempo.
Ashley fu la prima ad accorgersi della presenza di Lauren, ovviamente, e quando la chiamò attirò l'attenzione di tutti.

«Hey, Laur» canticchiò, come sempre felice di vederla.
«Ciao» rispose discretamente Lauren, sperando di non farsi notare eccessivamente.
Troppo tardi, Camila aveva già alzato lo sguardo dallo spartito musicale per piantarglielo addosso.

Si sentiva strana a guardarla, come mai prima d'ora.
Si sentiva come quei bambini che vengono colti in flagrante mentre rubano un biscotto dalla dispensa della cucina.
Le sembrò inopportuno squadrare la ragazza dai capelli corvini, ma al contempo non potè farne a meno.
D'improvviso credeva di possedere tutti i diritti di fissarla come e quanto le piaceva, quasi a volerle trasmettere un messaggio silenzioso.

Lauren salì sul palco e salutò tutti, facendo solo un piccolo cenno in direzione di Camila, che fra l'altro nemmeno rispose.
Poi si rivolse a Tyler, che la informò della momentanea assenza di Donovan, il loro insegnante.
«E cosa facciamo, adesso?» chiese la ragazza dai capelli corvini.
«Proviamo un po'» rispose l'altro, con un'alzata di spalle.

Camila prese il copione, ma non accennò nemmeno a Lauren di provare con lei.
Piuttosto, si affrettò a chiamare Perrie per provare qualche scena insieme e tenersi così occupata.

Da un angolo del palco, Lauren osservava Camila recitare, cercando di non farsi notare dagli altri.
La ragazza aveva i capelli bruni sciolti e lasciati ricadere su una spalla, indossava un maglioncino a righe colorate e una salopette di jeans con tanto di bretelle.

Lauren inclinò la testa in un lato, guardandola gesticolare in modo appassionato e trovando impossibile non rimanere affascinata da tanto talento.

Ripensò ad un paio di giorni prima, quando erano nello spogliatoio e a ciò che Camila l'aveva spinta a fare quella sera nella solitudine sella sua stanza.

Il pensiero le fece provare un lieve tremore in mezzo alle gambe e lei sospirò, scuotendo la testa.
Si disse che era arrivata a tanto solo perché non aveva avuto un minuto da sola con Margot. La momentanea solitudine e mancanza di fisicità l'aveva indotta a farsi filmini mentali inutili.
Non era attratta da Camila, non sarebbe mai potuta esserlo.

Doveva smettere di pensarci e presto tutto sarebbe finito nel dimenticatoio.
Vide Josh avvicinarsi a Camila e scambiare qualche parola con lei.
A quanto pare la cubana era riuscita ad ambientarsi in poco tempo nella compagnia, stava simpatica a tutti.

«Che ne dici, Micky, proviamo un po'?» chiese Tyler, riportandola alla realtà.
Lauren annuì in fretta e prese il copione.
«A meno che tu non abbia di meglio da fare, tipo fissare Camila» le ridacchiò dietro.
Lauren sgranò gli occhi, colta completamente alla sprovvista.

«Tyler!»
«Suvvia, stavo scherzando. Muoviti, prendi una fottuta scena e facciamo qualcosa, sto perdendo anche troppo tempo prezioso» la zittì con un gesto svogliato della mano.

Lauren si ricompose, nonostante ci volle un po' prima che le sue guance tornassero della propria tonalità naturale.

Camila nel frattempo ascoltava Perrie cantare qualche canzone fra i titoli proposti da lei, e dovette riconoscere la meravigliosa e potente voce che possedeva.
Fare da giudice aveva i suoi vantaggi, fra questi quello di poter liberamente fissare e commentare la bionda davanti a sé.
Perrie era davvero una bella ragazza, e se solo non fossero state sotto il tetto della Miami West High School, dove Camila aveva un ruolo preciso, una maschera da rispettare ed indossare costantemente, ci avrebbe provato con lei senza dubbio.

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