In un sabato mattina più fresco del solito, Dinah Jane stava passeggiando per un marciapiedi di Miami, lo sguardo disattento sul proprio cammino, e concentrato piuttosto sulla homepage di Instagram mostrata dallo schermo del proprio telefono.
Ogni tanto, la ragazza ridacchiava fra sé e sé per i post più divertenti, oppure commentava in modo acido nella propria mente le foto di persone che le stavano antipatiche.
Si aggiustò gli occhiali da sole sul naso e posò il telefono quando arrivò davanti ad un bar.
Non aveva affatto voglia di mangiare, dopo il Ringraziamento di due giorni prima, il cui cibo forse non aveva neanche ancora digerito.
Nella sua famiglia, ogni cosa era rapportata al numero dei membri.
E per quanti cugini, nonni, zii e nipoti che Dinah aveva, non potete neanche immaginare che razza di Ringraziamento trascorsero.Quindi entró nel bar e ordinò solo un caffè al banco, prima di prenderlo e andare a sedersi ad un tavolino.
Come faceva spesso, per aspettare che il caffè si raffreddasse almeno quanto bastava per poterlo bere, ammazzó il tempo guardando i passanti dalla vetrina del bar, finché non si voltò indietro e scorse una figura familiare che faceva il suo ingresso.
Si trattava di Lauren.La bionda osservò come l'amica ordinò la propria colazione e camminò in mezzo ai tavoli con un volto che non le aveva mai visto.
Era devastata, completamente struccata, i capelli ancor più spettinati del solito, e un paio di occhiali da sole per coprire sicuramente le occhiaie evidenti.Quando passò davanti al suo tavolo, Dinah la chiamò, e quella si voltò stancamente.
«Dinah» disse, e parve riscuotersi nel riconoscerla.«Siediti» la invitò la più piccola, e Lauren obbedì.
Rimasero in un silenzio imbarazzante per qualche secondo, sedute una di fronte all'altra, con il vapore emanato dai loro caffè che creava una nebbiolina interessante davanti ai loro visi.«Hai dormito stanotte?» domandò Dinah, non riuscendo a trattenersi.
Per tutta risposta, Lauren si sfilò gli occhiali e, come previsto, sotto gli occhi la sua pelle era caratterizzata da una leggera sfumatura violacea.
Si passò una mano fra i capelli, e sospirò.«Non avevo neanche voglia di truccarmi» disse.
«Lauren... Qualcuno un giorno mi disse che tenersi tutto dentro non fa bene» osservò Dinah, con tono pacato, riportando le parole con cui Lauren stessa l'aveva consolata qualche anno prima, quando era nel pieno di una crisi per i continui litigi coi propri genitori.
Al tempo, la saggezza di Lauren - nonostante avesse solo quindici anni - aveva fatto crescere in modo esponenziale la stima che Dinah provava nei suoi confronti e ora, nel suo piccolo, voleva provare a ricambiare il favore.«Non sto-
«Lo stai facendo. E non fai del male solo a te stessa, ma anche a coloro che ti stanno attorno e ti guardano soffrire, sentendosi inutili» la interruppe, mantenendo prepotentemente il contatto visivo per lasciare che quelle parole le entrassero nel cuore.
Un'ombra calò sullo sguardo già malinconico di Lauren, e la ragazza appoggiò la testa al palmo della mano, arresa.«Non c'è nulla che possiate fare» concluse, scuotendo la testa.
Dinah si sporse sul tavolo, richiamando la sua attenzione con gli occhi.
«Non voglio vederti così... Mi sento già abbastanza in colpa per quello che ti ho fatto. Credi che non sappia di essere stata una delle cause maggiori per cui hai litigato con Camila?»Lauren la guardò incredula, non si aspettava di certo quella confessione.
«Io e Camila abbiamo problemi a prescindere da te» negò poi, per evitare che l'amica si desse ulteriori colpe.
Nonostante tutto, non voleva vederla stare male a causa di una situazione che non la riguardava neanche.
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The Drama Club
FanfictionLauren e Camila si odiano. L'unica cosa che hanno in comune è la passione per la recitazione e il Drama Club della Miami West High School. Cosa succederà quando alle due verrà assegnato il ruolo di protagoniste in uno spettacolo in cui i loro pers...