Dopo quella sera al locale, Camila si trovò talmente distrutta dalla crisi post sbornia, che non ebbe nemmeno la forza di presentarsi a scuola il lunedì seguente.
Arthur l'aveva riportata a casa che non riusciva neanche a reggersi in piedi. Nonostante pomiciare con ragazzi a caso della sua scuola rientrasse in quelle cose che era costretta a fare e alle quali si era ormai abituata, quel sabato sera aveva dovuto bere fino a vomitare per sopportare le loro labbra disgustose addosso.Una volta arrivata a letto, Camila era crollata in un sonno senza sogni, e il comfort del proprio materasso fu così allettante che quando Rosie la chiamò per alzarsi e andare a scuola, due giorni dopo, lei non si mosse da sotto le lenzuola.
Si fece viziare per quarantotto ore, forse anche di più, facendosi portare colazione, pranzo e cena direttamente a letto, nella casetta in piscina, dove potè rilassarsi e prendersi del tempo per se stessa.
Quello stacco dalla realtà fu terapeutico, e il giorno successivo tornò a scuola in forze, dopo aver trovato il coraggio di lavarsi e rendersi presentabile per uscire di casa.Aveva pensato tanto a ciò che era successo a quella festa, ma non riusciva a ricordare quasi nulla, a parte il fatto che aveva parlato con Lauren, in qualche modo.
Forse al telefono, o per messaggi.
Fatto sta che nella sua mente non era rimasta neanche la traccia di quella conversazione, per quanto si sforzasse di riportarla a galla.Quella sua dimenticanza le portò uno strano senso di inquietudine che la accompagnó per tutto il tragitto da casa a scuola - ovviamente in macchina di Arthur, come aveva tanto insistito lui - e le fece temere di aver parlato troppo e magari detto cose sconvenienti all'ultima persona al mondo a cui avrebbe dovuto parlare.
«Grazie, Arthur» sorrise Camila, prima di scendere dall'auto.
L'uomo le rivolse uno sguardo eloquente, prima di fare un cenno col capo come risposta.Camila chiuse lo sportello e si avviò verso l'entrata dell'edificio, anche se controvoglia.
Aveva un mucchio di lezioni noiose, quel giorno. In testa, letteratura inglese.
Durante le ore di lezione del professor Oakley, per poco non si addormentava. Ovviamente non per l'insegnante in sé - Oakley era uno dei suoi preferiti - ma piuttosto perché il programma che seguiva si atteneva a tutti gli studenti di quella classe tranne che a lei.
La ragazza, infatti, si era portata avanti col programma durante l'estate, leggendo tutti i libri che avrebbe assegnato e studiando i vari poeti. A quel punto dell'anno, si trovava con il programma anticipato di almeno quattro argomenti, e costretta a dover risentire la stessa spiegazione dalla quale non imparava nulla di nuovo.Poi vi fu educazione fisica, di male in peggio.
Camila faceva fatica a tenere il passo con i compagni, odiava doversi mettere in squadra per giocare a basket o baseball, o qualsiasi sport che richiedeva coordinazione e gioco di squadra, due cose in cui faceva letteralmente pena.Perciò finse di essersi presa una sorta, e andò dal professor Murdock con un'espressione sofferente in viso, la migliore che riuscì a costruire.
Dovette essere molto convincente, perché l'insegnante si allarmò, e la spedì subito in infermeria.
Camila zoppicò fino ad uscire dal campo, per poi raddrizzarsi e sorridere soddisfatta una volta fuori dal raggio di vista del professore.Passeggiò tranquillamente fino all'infermeria, e riprese la sua farsa solo per farsi dare un po' di ghiaccio a spry sulla caviglia da una fisioterapista a servizio della scuola che era visibilmente già abbastanza nervosa per affari propri.
La donna, infatti, diede solo un'occhiata superficiale all "infortunio" di Camila, prima di liquidarla col rimedio del ghiaccio e tornare a sedersi alla sua scrivania, davanti al computer, dove aveva evidentemente meglio da fare.La cubana sgattaiolò fuori dall'infermeria approfittando della distrazione della donna, e uscì sul retro del cortile, dov'era sicura che a quell'ora non ci sarebbe stato nessuno.
Quindi saltò sul muretto e indossò un paio di occhiali da sole per riparare gli occhi dai raggi che la colpivano sulla fronte.
Tirò fuori il quadernetto che teneva sempre in borsa, e una penna, e rimase un po' in silenzio in cerca dell'ispirazione per scrivere.
STAI LEGGENDO
The Drama Club
FanfictionLauren e Camila si odiano. L'unica cosa che hanno in comune è la passione per la recitazione e il Drama Club della Miami West High School. Cosa succederà quando alle due verrà assegnato il ruolo di protagoniste in uno spettacolo in cui i loro pers...